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«Non sapete come si è rivolto a me John B. Quel ragazzo è una vera e propria fogna» inizia a lamentarsi Sarah.

Siamo a pulire la spiaggia, mi ha trascinata qui stamattina ed è inutile dire che preferivo il mio letto.

«Ti ha mostrato la sua vera natura» dice Topper.

«È così volgare»

«Lo so, è quello che cercavo di dirti» parlano i due fidanzati mentre io sono pochi passi dietro.

«È fortunato che tuo padre non l'ha denunciato» dico.

«Lo so! Nonostante ci abbia rubato le bombole. Dopo tutto quello che mio padre ha fatto per lui dovrebbe essere più riconoscente» continua innervosita Sarah.

«Lo so» le risponde Topper.

«E poi mi urla contro! Come se fosse colpa mia. E poi ha dato la colpa a Jas» dice innervosendosi ancora di più.

«A me?» domando stranita.

«Si! Perché c'eri anche tu sulla barca, quindi secondo lui se non ho parlato io, lo hai fatto tu»

«Ma come si permette!»

Essere definita una spiona da un pogue. Nessuno mi aveva mai definito così, non lo sono. Sono una ragazza che preferisce farsi gli affari suoi, senza immischiarsi in questioni che non la riguardano. Non mi piacciono i drama.
Anzi, non mi piace se io sono dentro un drama, perché quelli degli altri li amo.

«Non lo so!» dice ormai esasperata Sarah.

«È un pogue ragazze. C'è poco da fare, ha una mentalità diversa dalla nostra»

«Avete sete? Ne volete un po'?» ci domanda Kalce avvicinandosi a noi, con una bottiglia di una bevanda gialla.

«Che abbiamo qui?» domanda Topper, prendendo in mano la bottiglia.

«Assaggia e dimmi» dice Kalce.

Topper beve e fa una smorfia, mi sa che non gli è piaciuto. Passa la bottiglia a Sarah che prima di bere la annusa.

«Ma che ci hai messo dentro?» domanda la mia amica.

«Manda giù e dimmi»

Fa una smorfia anche lei e mi passa la bottiglia, sarà veramente orribile come bevanda. La annuso pure io, dall'odore non promette niente di buono. Bevo un paio di sorsi prima che la più piccola dei Cameron mi strappa la bottiglia dalle mani.

«Da quando hai cominciato a bere?» chiede Sarah, afferrando la bottiglia dalle mani della sorella.

«Da oggi» risponde scrollando le spalle.

«Hai tredici anni» dico incrociando le braccia.

Divertente che io e la mia amica facciamo la predica a lei, quando alla sua età facevamo esattamente la stessa cosa.

Continuiamo a pulire la spiaggia, bevendo altre volte, per rendere il tutto più divertente.

Finiamo dopo poche ore, ci troviamo a cerchio mentre un uomo ci ringrazia per l'aiuto. La mia amica non sembra stare troppo bene, cerca di non ridere mentre quello parlava. Le do una gomitata cercando di farla tornare seria, ma in risposta ricevo solo una risata. Non regge proprio l'alcol.

Passeggiamo un po' per la spiaggia e poi i due fidanzati mi accompagno a casa, ho bisogno di una vasca calda e profumata. Voglio solo immergermi nelle bolle e uscire tra molto, moltissimo tempo.

In questi giorni sono distratta, e il motivo è Rafe.

Non mi piace farmi trasportare da emozioni che non conosco, e in questi giorni ne sto provando troppe.



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