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La festa di mezza estate è senza dubbio una delle mie feste preferite, dopo natale e dopo il mio compleanno.

Alcol, cibo, vestiti eleganti, tacchi, alcol, musica, buona compagnia e ho già detto alcol?

Scendo a fare colazione trovando mia madre correre da una parte all'altra della casa.

«Jas! Alle 11 abbiamo le parrucchiere e alle 15 la truccatrice» mi ricorda.

«Sicura che era alle 15?» la prendo in giro, riportando a galla quella volta in cui ha dimenticato l'appuntamento.

«È stata una dimenticanza»

«Ti stai facendo vecchia»

«Ragazzina!» mi urla contro. Me la sono cercata. «Ma come ti permetti!»

«Ti porterò in una casa di cura, quando l'alzheimer si espanderà»

«Jasmine Venere Davis, stai per superare il limite» mi minaccia con uno sguardo omicida.

«Io non baderò a te, questo è sicuro» affermo, poggiando le mani sul tavolo.

«Quindi vuoi liberarti di me mandandomi in una casa di cura?» incrocia le braccia.

«Quando la memoria diventerà ingestibile»

«La mia memoria è perfetta»

«Hai dimenticato l'appuntamento-»

«È successo una volta!» mi interrompe esausta.

«Le cose accadono gradualmente. Un giorno l'appuntamento, un'altro la pentola sul fuoco, la tv accesa, il nome della tua ex compagna di scuola» inizio ad elencare con le dita tutte le sue dimenticanze.

«Ho finito scuola da anni, come posso ricordare il suo nome?»

«Lei però il tuo lo ricorda»

«Non eravamo neanche legate» cerca di giustificarsi.

«Un giorno dimenticherai anche me» faccio la drammatica.

«Ma che dici! Sei mia figlia, come posso dimenticarmi di te»

«Purtroppo quando la malattia prende...» inizio per poi fare gesti con le mani. «Non è che ho un fratello e non lo so per colpa tua?»

«Non hai nessun fratello»

«Devo fidarmi delle tue parole? L'avrai dimenticato chissà dove»

«Smettila, non sei per niente divertente. Ci sono persone malate veramente. Non puoi scherzare su queste cose» ed eccola che inizia con i suoi soliti discorsi interminabili. Ma perché le madri trasformano una battuta in un discorso drammatico?

Finalmente libera dalle grinfie di Miranda, dopo il suo discorso durato non so quanto, corro in camera pronta a stare in videochiamata con Sarah.

Alle 11 come da calendario arrivano le parrucchiere. Dopo aver mangiato di corsa abbiamo aspettato la truccatrice, ha truccato prima me e poi lei.

Ormai pronte, mancano solo i vestiti, posso rilassarmi, così prendo il cellulare iniziando a girare su instagram.

Nel tardo pomeriggio, mia madre entra in camera.

«Qui c'è il tuo vestito» mi dice, mentre lo appende dietro la porta della stanza.

«Muoviti a cambiarti, altrimenti arriviamo in ritardo»

«Le vere dive arrivano sempre in ritardo» le rispondo mentre poso il cellulare e lei mi guarda male.

«La puntualità è una cosa fondamentale in queste feste»

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