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Sono appena le quattro del mattino e sono già con gli occhi aperti che fisso il soffitto. È come se i miei pensieri entrassero in modalità blocco tutta la giornata per poi riattivarsi nell'esatto momento in cui appoggio la testa sul cuscino.

Comincia a sorgere l'alba, perciò decido di vestirmi e andare in spiaggia. Arrivata in spiaggia mi siedo comodamente mentre il leggero vento mi scompiglia i capelli.

Amo l'alba, è un momento molto romantico e affascinante. Le prime luci del giorno sanno regalare un fascino davvero unico, sia per chi si sveglia presto al mattino per godersi pienamente la giornata, sia per chi fa tardi la notte pur di ammirare un'alba perfetta. Può rappresentare un momento di riflessione, un nuovo inizio, una pausa. Un nuovo giorno nasce, un nuovo giorno da vivere.

Ad un certo punto sento qualcuno sedersi vicino a me, notando successivamente che era Rafe. Ma che ci fa qui? Mi segue?
Sono venuta qui per cercare di togliermelo dalla testa e invece me lo ritrovo accanto.

«Che ci fai qua?» mi chiede.

«Non riuscivo a dormire, tu perché sei qui?»

«Uguale» e poi inizia un silenzio, che fortunatamente viene spezzato da lui.

«Scusa per ieri, non dovevo trattarti male»

«Fa nulla»

«Dico sul serio, non volevo»

«È tutto ok» gli sorriso rassicurandolo.
Sapevo già che non ce l'aveva con me, ma era alterato di suo, sono semplicemente stata il suo sfogo.

«Tutto bene?» gli chiedo, notando il suo sguardo rabbuiato e stanco.

«È successa una cosa»

«Cosa?» gli chiedo spontaneamente, scatta lo sguardo su di me e mi pento subito. «Cioè se vuoi dirmela»

«Ward mi ha cacciato di casa»

«Cosa? Perché?»

«Ha saputo dei debiti con Barry. Ora non ho un posto dove andare» ecco perché è qui, non perché non può dormire.

«Se vuoi puoi stare da me»

«Non voglio disturbare»

«Nessun disturbo, altrimenti non te l'avrei proposto»

«A tua madre sta bene?» mi chiede incerto.

«Mia madre ti adora»

«Grazie» mi abbraccia e lo stringo a me. Poi si stacca e mi lascia un bacio sulla fronte. «Non volevo sembrare debole, io non sono così»

«Deboli e forti non esistono Rafe, chiunque ha almeno una debolezza. Le persone apparentemente forti in realtà sono delicatissime, come cristalli. Il giorno in cui accetterai di avere delle debolezze è quello in cui potrai comicinare a lavorarci su per diventare una persona migliore» dico sinceramente.

«Io non ho debolezze»

«E come vedo non sei ancora pronto» borbotto sospirando.

Appoggio la testa alla sua spalla e lui mi circonda le spalle con il braccio, starei in questa posizione a vita.
Io, lui, la spiaggia, l'odore del mare e l'alba davanti a noi.

«Non è vero quello che ho detto» mi dice all'improvviso.

«Cosa?» chiedo confusa, alzando la testa per guardarlo, rimanendo però sempre appoggiata alla sua spalla.

«Che non ho bisogno di te» ricambia lo sguardo e mi perdo nei suoi occhi azzurri.

Rimaniamo in spiaggia fino a mattina, prima di tornare a casa ci fermiamo a fare colazione e poi dritti a casa Davis.

Amici di lettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora