«Per dire cosa?»
Jimin si morse l'interno della guancia, scansando con delicatezza Yoongi, che si girò a guardare Taehyung.
«Per... scusarmi, in parte.»
Taehyung alzò un sopracciglio, con una risatina sarcastica sulle labbra. Jimin si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo, una mano di Yoongi che, nascosta dalla vista di Taehyung, legava insieme i loro mignoli.
«Scusarti? Carino.»
«Vuoi sentire almeno cosa ho da dire o dobbiamo finirla qui davvero?»
Con un cenno veloce della testa, Taehyung lo invitò a parlare. Niente in Jimin era d'accordo con quello che stava facendo. Solo il bambino che era in lui, la sua felicità nello stare con Taehyung, i giorni passati insieme, la vita che avevano già condiviso insieme. Molto di Jimin derivava dalla sua amicizia con Taehyung, e nonostante tutto, non era in grado di rinunciarvi.
«Sono stato molto precipitoso e non ti ho fatto parlare quando sono venuto a chiederti spiegazioni sul perché avessi fatto quello che hai fatto fra me e Yoongi hyung. Per questo, scusami. Però ho bisogno di sentire da te che ti dispiace davvero di quello che hai fatto, Taehyung.»
Prendendo un grosso respiro, Taehyung si sedette. Jimin aspettava, impaziente, il mignolo legato con forza a Yoongi.
«Okay. Lo capisco che tu fossi arrabbiato. Ma non posso credere che tu abbia davvero tolto il nostro ciondolo.»
«Non l'ho fatto. Lo avevo perso, lo aveva lo hyung.»
Girandosi verso Yoongi, Taehyung aspettò da lui una spiegazione. Trattenendosi dall'alzare gli occhi al cielo per la sua ovvia mancanza di fiducia nei suoi confronti, Jimin aspettò che Yoongi parlasse. Il corvino gli lanciò un'occhiata veloce prima di iniziare a parlare. Jimin avrebbe tanto voluto solo lasciarsi abbracciare da lui, ma Taehyung era là, proprio davanti a loro, e lui non era ancora pronto.
«Sì, è vero. L'ho trovato a scuola, per terra.»
Taehyung annuì leggermente, ancora con la mascella contratta dalla rabbia.
«Okay. Perché non me lo hai detto, l'altro giorno?»
«Non mi hai dato il tempo. Poi abbiamo iniziato a litigare.»
Con una risatina amara, Taehyung si spostò i capelli dalla faccia.
«Non mi è mai piaciuto litigare con te. Sei troppo veloce a parlare, fai male troppo in fretta.»
Jimin sentì un pugno allo stomaco, ma lo accettò con un mezzo sorriso.
«Mi dispiace per Yoongi hyung, Jimin. Davvero. Mi dispiace per quello che ho fatto e quello che non ho fatto, ma mi sembra davvero di venire comunque dopo di lui. Insomma, da quando è in questa casa sembri vederlo più tu che io.»
Yoongi strinse di più il mignolo di Jimin, e lui trattenne il respiro. Non ora. Non adesso. Non ancora. Non sono ancora pronto. Jimin tolse dalla mano di Yoongi la sua, evitando il suo sguardo quando si voltò verso di lui.
«Non è così. Sono... siete persone diverse.»
«Lo so, lo so, Jimin, non è che io non lo comprenda. Almeno avete fatto pace, per questo. No?»
Nella sua visione periferica, Jimin vide Yoongi annuire leggermente.
«Sì.»
«Quindi siete amici di nuovo?»
Con le unghie delle mani che si conficcavano nella sua stessa pelle, Jimin annuì.
«Vedi? Almeno qualcosa di buono ne è uscito. A mie spese, ma almeno qualcosa di buono ne è uscito.»
«Non voglio che sia a tue spese, Taehyung. Io...»
Sospirando, Jimin cercò nel soffitto le parole giuste da usare.
«Non voglio che sia a tue spese, davvero. Voglio pensare che possiamo superarla. Ma quando l'ho saputo, quando ho capito che era stata colpa tua, non ci ho visto più. Perché, tra tutti quanti, tu sapevi. Sapevi che avevo una parte di me con Yoongi.»
Evitò di guardare Yoongi, perché sapeva che altrimenti Yoongi gli avrebbe sorriso e poi lo avrebbe voluto baciare.
«Lo so. A volte ero così geloso, non puoi capirlo.»
Jimin si mordicchiò le labbra, guardando Taehyung e i suoi occhi lucidi mentre si torturava le mani.
«A volte sembrava che fossi solo la scusa per farvi stare insieme. Davvero. E mi sentivo così messo da parte che non riuscivo a vedere oltre la mia gelosia. C'era solo quella, anche quando non c'era lo hyung.»
Allungando leggermente verso Taehyung la mano, Jimin gli carezzò con incertezza la spalla. Le dita gli tremavano sulla sua maglia.
«Mi dispiace, Taehyung. Davvero. Non era mia... nostra intenzione.»
Girandosi verso Yoongi, lo trovò con gli occhi ad annuire leggermente.
«Scusami, Taehyungie. Non volevo metterti da parte. Jimin è... era un po' appiccicoso da bambino.»
La mano di Yoongi trovò quella di Taehyung, districandola dalla morsa delle sue stesse dita, mentre Taehyung ridacchiava.
«Immagino che mi mancasse il fatto che lo fosse così tanto anche con me. Scusami se ho deciso di fare una mossa egoista. Ma non era per me, in quel momento. Era per Jiminie. Lo capisci, hyung? Tu non lo avresti fatto, al posto mio?»
Jimin guardò Yoongi spostare lo sguardo su di lui, mentre Taehyung lo guardava, attendendo.
«Oh, io avrei fatto di peggio. Avrei fatto molto peggio. Avrei spostato gli astri dai loro assi, se fosse stato necessario.»
Si sentì arrossire, Jimin, ma non rispose. Non ancora. Non ancora, Yoongi.
«Quindi tu mi perdoni?»
Yoongi si rigirò verso di lui, scompigliandogli i capelli.
«Ovvio, Taehyungie. Adesso siamo di nuovo tutti qui, no? Non ho molti rimpianti, ormai. Mi va bene così.»
Taehyung gli sorrise, girandosi verso Jimin, che deglutì.
«I-io...»
«Mi spiace, Minnie. Davvero. L'ho fatto perché ero un bambino e cercavo di fare il meglio che potevo. Davvero, scusami.»
Lo sguardo di Jimin danzò fra i suoi migliori amici (beh, migliore amico e ragazzo, ma dettagli). Entrambi lo guardavano con occhi da cuccioli abbandonati, e lui li colpì entrambi sulle spalle, evitando i loro sguardi.
«Cosa sono queste facce da cani bastonati? Smettetela, dai!»
Ridendo, Yoongi e Taehyung si guardarono, una scintilla negli occhi che preoccupava Jimin in maniera sostanziale.
«Hey, non ci pensate neanche. Assolutamente no.»
«Non so di che parli, Minnie.»
«Davvero, Jiminie, non sappiamo di che parli.»
In un momento di silenzio, Jimin cercò di indietreggiare leggermente, ma Taehyung e Yoongi continuarono a sorridere in modo sospetto.
«Ora!»
«Ora!»
Entrambi furono su di lui, le loro mani a toccare i suoi fianchi per solleticarlo senza sosta, una cosa che anche da piccoli adoravano fare. Jimin si contorse, urlando e ridendo, mentre i sue due attentatori sghignazzavano.
«Bast- fermi! Abbiate pietà!»
«Niente pietà a questo mondo, Jiminie.»
Yoongi si avvicinò un altro po' a lui, per evitare che Taehyung lo guardasse, e gli mandò un bacio virtuale, le sue mani che rallentavano. Jimin alzò gli occhi al cielo, cominciando a respirare di nuovo mentre Taehyung e Yoongi smettevano di fargli il solletico.
«Vi odio entrambi di nuovo ora.»
L'eco leggero delle loro risate strisciò nella casa di Taehyung, che lo accolse benevola, di nuovo un unico coro, dopo tanti anni diviso.
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heartthrob
Fanfiction𝖒𝖎𝖓 𝖞𝖔𝖔𝖓𝖌𝖎 + 𝖕𝖆𝖗𝖐 𝖏𝖎𝖒𝖎𝖓 Non ci vuole un genio a capire perché l'intera scuola sbavi dietro Min Yoongi, a questo arriva anche Jimin. Sarà lo stile da fuckboy, il fatto che abbia quei piercings agganciati alla pelle, i capelli sbara...