Cap. 41 ~ Nel purgatorio

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Che i movimenti ambientalisti di Mylene funzionassero? Il riscaldamento globale, almeno a Parigi, sembrava essersi ridotto. Natale era quasi alle porte e questo significavano solo due cose. Sforzarsi di stare bene davanti a mia madre e trovare il regalo perfetto per tutti. Sarebbe stato impossibile riuscire ad esaudire i desideri dei miei amici. Specialmente con l'idea di Rose. Domani ci sarebbe stata l'estrazione di babbo natale. In pratica, a sorteggio ognuno avrebbe avuto un Babbo Natale segreto e nessuno dovrà scoprire di chi si tratti. Il mio unico pensiero in questo momento, andava solo a Marinette. La quale dopo la chiamata, mi scrisse un messaggio, scusandosi per il trambusto e che avrebbe accettato volentieri la mia proposta di incontrarci il giorno dopo. So che probabilmente le mie condizioni non erano delle migliori, ma tremavo, letteralmente, dalla frenesia di incrociare nuovamente quei suoi occhi blu oceano e godermene il momento per quanto fosse bastato.
E l'idea di trasferirmi? L'avevo già dimenticata.

Ci eravamo dati appuntamento in un posticino in centro, con i tipici tavolini in metallo che ti fanno pensare alle classiche riviste da francesi snob.
Tardai di un minuto e strano ma vero, era arrivata prima di me. Vuol dire che ci teneva veramente allora. Non si accorse subito della mia presenza, perché la beccai a parlare tenendosi l'orecchio sinistro, ma non mi sconvolse più di tanto, del resto aveva Tikki ora. La salutai agitando la mano, non in modo eccessivamente frenetico, ma più normale, per non apparire smisuratamente inconsueto. Feci per avvicinare la sedia a me, ma lei si alzò per abbracciarmi. Wow dovevo dire che era iniziata piuttosto bene.
<<Sono così felice di vederti.>> Iniziò lei, rompendo il ghiaccio.
<<Lo stesso vale per me.>> Volli proseguire, ma me lo impedì.
<<Qui fuori fa un po' freschetto, ti andrebbe di ordinare dentro?>>
<<Sì certo.>> Si mise in piedi e la feci passare per prima. <<Dopo di te.>>
<<Non puoi farlo!>> La sentì dire a denti stretti.
<<Come?>>
<<Oh no. Non era per te.>> Mi toccò la spalla per rassicurarmi, ma me la strinse di colpo l'attimo successivo inconsapevolmente. <<Mando tutto a monte.>> Io tacqui confuso. <<Adrien, puoi andare a controllare tu se hanno posti disponibili?>>
Annuì in silenzio.

Entrai facendo suonare la campanellina posta sopra la porta in vetro. Mi avvicinai alla cassa e chiesi la fatidica domanda.
<<No, ci dispiace, sono già stati prenotati. Ma ho visto prima una ragazza alzarsi, magari sta per andarsene. Potrebbe andare nel tavolo fuori.>>
<<La ringrazio...>> Risposi distrattamente. Poiché la "ragazza" nominata era proprio Marinette e a fianco a lei c'era un'uomo col cappuccio.
<<I menù li può scannerizzare con il cellulare, o se preferisce abbiamo anche quello cartaceo.>> Sbaglio o le stava strattonando il braccio? E perché le premeva il timpano? <<Signore?>>
<<Scusi.>> Sfortunatamente ebbi davanti a me un uomo abbondantemente robusto, il quale questo suo tratto fisico, mi oscurò la visuale. Permettendomi di arrivare dalla mia lady solo dopo che lui se ne fu andato.

<<Chi era quello?>> Domandai con tono autoritario. La vidi massaggiarsi ancora il polso e sorridermi dopo essersi accorta di me.
<<Hai trovato qualcosa?>>
<<Andiamocene via di qui.>> Allontanai la sedia e aspettai che si alzasse per mettermi in difensiva sua, sfiorandola appena dalla vita. Di nuovo era intenta a sistemarsi l'orecchio sinistro.
<<Ho capito!>> Strillò. <<No, scusa dicevi?>>
<<Ho visto qualcuno avvicinarsi a te e strattonarti. Non vorrei farti correre maggiore pericolo a esporti qui.>>
<<Ahh. N-non preoccuparti sto bene. E a te com'è andata dentro?>>
<<Possiamo stare solo fuori, e per il freddo...>> mi tolsi la sciarpa che lei mi regalò per il mio quattordicesimo compleanno. <<prendi pure questa, se dovessi continuare a sentire brividi dimmelo che troverò un altro modo per rimediare.>>
<<G-g-grazie.>> La indossò ammirandone la sua firma. <<Q-questa è...>>
<<Il tuo regalo, l'ho sempre preservata con cura.>>
<<W-wow, ed è da tanto che ce l'hai?>>
<<Otto anni.>>
La sua espressione si addolcì e abbracciò l'indumento beandosi del suo odore.
<<H-ha un ottimo profumo.>>
<<È lo stesso per tutti i miei vestiti.>>
<<B-beh è ottimo.>> La notai fissare interrottamente in codice qr da scannerizzare per il menù e la domanda di sorse spontanea.

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