Soulmates?

Cap. 59 ~ Addio per sempre

Osservai attentamente ogni dettaglio mentre le applicavo il make-up. Ogni pennellata era precisa e attenta, perché sapevo quanto fosse importante questo appuntamento. <<E voilà!>> Esclamai, posando finalmente il pennello sul tavolo da trucco. La guardai con soddisfazione, sentendo una certa fierezza per il mio lavoro. <<Sei->>
Socqueline si guardò nello specchio, e mi precedette. <<Te! Marinette, sembriamo gemelle.>>
Risi leggermente, ma poi mi fermai e la guardai con serietà. <<Stai esagerando. Solo perché abbiamo origini asiatiche non significa che siamo uguali, il tuo è un commento piuttosto razzista sai?>>
Socqueline scosse la testa. <<Andiamo Marinette, guardati allo specchio, sono persino vestita come te.>>
Non potei fare a meno di sorridere di nuovo, appagata della mia immagine riflessa accanto alla sua. <<Pensavo ti piacesse il rosa.>>

<<Sì, certo, ma questa non sono io. Guardaci!>> Continuò con voce roca. <<Non credo che questo appuntamento andrà bene.>>
Gli occhi mi si sbararono e la afferrai per le spalle, cercando di trasmetterle la mia determinazione. <<No! No! Non dire così! Andremo- andrai benissimo! Hai i miei bigliettini?>>
Socqueline sospirò, prendendo i foglietti dalla scrivania. <<Sì...>>
Le sorrisi, cercando di infonderle convinzione. <<Andiamo, non fare così, tu sei e sarai fantastica! Andrai alla grande con i miei consigli.>>
Socqueline assunse un'espressione scettica quando si guardò le mani con i cartoncini. <<Però non capisco. Perché mai dovrei parlargli della rivista Style Queen? Questo che c'entra con la serata?>>
Mi avvicinai a lei, abbassando la voce come se stessi rivelando un grande segreto. <<Per rompere un po' il ghiaccio, sai, lui si occupa di moda... fidati di me.>>
Annuì lentamente. <<E dovrei chiedergli anche della sua prossima collezione?>>
<<Sì, tu attieniti al copione e non improvvisare.>>

Con un sospiro profondo, la mia amica si infilò lo scritto in borsa e ci avviammo verso l'uscita.
Prima abbassare la maniglia le raccomandai un'ultima cosa. <<Ricorda sempre che io ti ascolto dall'auricolare, se hai bisogno basta farmi un segnale.>>
Mi assecondò, ma la sua preoccupazione era ancora abbastanza evidente. <<E se mi scordassi le battute?>>
Mi fermai  girandomi lentamente per guardarla sconvolta. <<Non le hai imparate?>>
Scosse la testa. <<Marinette, me le hai date stamattina.>>
<<Mettile in borsa e lasciala aperta sopra il tavolo, non ti verrà difficile.>>
Lei mi guardò con una certa incredulità. <<Non pensi che possa accorgersene?>>
Scrollai le spalle e sorrisi rassicurante. <<Nahh! È biondo.>>

Entrammo sul pullman insieme, e non potevo fare a meno di incurvare le labbra per quanto tutto stesse andando alla perfezione. Guardavo il paesaggio urbano, cercando di immaginare come sarebbe andato l'incontro. Durante il tragitto, decisi metterle in chiaro un altro dettaglio. <<Assicurati che beva molto.>>
Socqueline mi guardò stranita. <<E in che modo dovrebbe essermi d'aiuto?>>
Cercai di mantenere la calma, anche se dentro di me ero nervosa. <<Meno sobrio è, più sciolto sarà.>> Mentii. La verità era che se Adrien non fosse stato completamente lucido, avrebbe avuto più difficoltà a riconoscere che quella davanti a lui non ero io, e di conseguenza non avrei avuto intoppi con Audrey.

Scesi dall'autobus, e la ragazza mi chiese come stesse. <<Sei stupenda.>> Esclamai, gettandole le braccia intorno alla vita per un breve abbraccio. <<Adesso vai!>>
Lei strizzò gli occhi, cercando di focalizzare qualcosa in lontananza. <<Non lo vedo.>>
Mi sentii goccioline di sudore scendere dalla tempia. <<Cosa?! Perché non hai messo le lenti?>>
Socqueline si girò verso di me con un'espressione imbarazzata. <<Volevi che leggessi e io vedo da vicino senza occhiali.>>
Cercai di calmarmi e indicai con discrezione la direzione in cui si trovava il bersaglio. <<È appena quattro tavoli in avanti, tu accomodati come se nulla fosse, non essere eccessivamente romantica o sdolcinata.>>