Aprii lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco l'ambiente intorno a me e mi rimossi la maschera. La luce del mattino filtrava attraverso le finestre a doppio vetro, troppo debole per svegliarmi completamente ma abbastanza intensa da disturbare quel poco sonno che mi restava. Mi girai nel letto, le lenzuola erano arruffate, come se avessi lottato contro di loro per tutta la notte. Ogni muscolo del mio corpo protestò mentre mi sforzai di sedermi, le membra pesanti come piombo.
Un dolore lancinante mi esplose nella testa, un battito martellante che rendeva ogni movimento un tormento. Cercai di ricordare gli eventi della notte precedente, ma tutto era un vago susseguirsi di immagini e sensazioni frammentarie. Forse avevo bevuto troppo, forse avevo passato troppe ore a parlare e ridere con quella bellissima donna.
Voltandomi, notai con un sussulto che il materasso era spoglio. La mia dama non c'era più, solo un lieve profumo sul cuscino e un'impressione nella piega delle lenzuola testimoniavano la sua presenza. Con uno sforzo, spostai le gambe fuori dal letto, i piedi nudi toccarono il pavimento freddo. Ogni passo per cercarla mi sembrò come se stessi camminando su un terreno paludoso.
Doveva essersi alzata prima, ma una parte di me sperava ancora di trovarla da qualche parte nella stanza. Mi diressi barcollante verso il bagno, tentando il più possibile di schivare la biancheria sparsa ovunque.<<My lady sei lì dentro?>> chiamai, con la voce rauca e impastata. Mi avvicinai alla porta del doppio servizio e bussai due volte, aspettando un segno, un suono, qualsiasi cosa. Ma tutto rimase in silenzio. Con un sospiro, aprii la porta e guardai dentro. La toilette era vuota, e un senso di delusione mi attraversò. Mi fermai un momento davanti allo specchio, osservando la mia immagine riflessa. I capelli biondi erano in disordine, e sul volto c'erano tracce della notte appena trascorsa. Mi passai una mano sui muscoli del torace, ammirando la mia figura. In un gesto di vanità, baciai i miei bicipiti, come a ricordarmi che, nonostante tutto, rimanevo attraente.
Tornai nella camera da letto e cominciai a cercare i miei vestiti tra il disordine. Recuperai la camicia e me la infilai, lasciandola sbottonata sul colletto. Ogni mia mossa sembrava amplificare la cervicale, ma dovevo uscire per cercare di capire cosa fosse successo. Era strano, poiché nessuna ragazza aveva mai osato lasciarmi prima dell'alba.
Scesi le lunghe scale che conducevano al piano inferiore, sentendo le mie gambe vacillare leggermente. Quando raggiunsi la sala principale, fui accolto da Audrey, e da sua figlia Chloè. Non appena Chloè mi vide, i suoi occhi si illuminarono e corse verso di me, saltandomi letteralmente in braccio.
<<Adrien, caro!>> Strillò, stringendomi con entusiasmo. I suoi ululati mi erano ancora più di impaccio.
Cercai di mantenere l'equilibrio, maledicendo il dolore che continuava a tormentarmi. <<Ciao, Chloè,>> risposi, cercando di sorridere nonostante la sofferenza.Lei mi guardò con adorazione, mentre Audrey osservava la scena con un sorrisetto divertito.
Tentai invano di liberarmi per staccarmi quella cozza di dosso. <<Avete visto una ragazza andare via...>> Indicai la stanza da cui scesi. <<più o meno da lì?>>La snob mi scrutò gli occhi. <<Sei ubriaco?>>
<<No.>> Feci una smorfia. <<...Almeno non credo.>>
<<Non abbiamo visto nessuno.>> Rispose Audrey alla mia domanda, incitando il povero che spazzava a fargli spezzare la schiena. <<Piuttosto, ti sei divertito ieri sera?>>
<<S-sì.>>
<<Sarai a Parigi per la prossima sfilata? Perché avevo già pensato al tema.>>
<<Mi dispiace.>> Dimenai le braccia con la speranza di spicciarmi Chloè dalla vita. <<Non resterò allungo, giusto fino a metà del mese.>>
La figlia dell'ex sindaco mi strinse più forte.<<Vuoi fare colazione?>> Chiese improvvisamente come se volesse cambiare argomento. Prima che potessi dire la mia, la stessa ragazzina mi strascinò con forza verso l'esterno.
STAI LEGGENDO
Soulmates?
FanfictionMarinette e Adrien una coppia perfetta dicono, entrambi fatti l'uno per l'altra! Sfortunatamente, però, il tempo vola anche per loro e senza nemmeno accorgersene si ritrovano in un altro step della vita, l'età adulta. Saranno pronti ad affrontare i...