Cap. 11 ~ Una piuma di troppo

89 9 53
                                    

<<È permesso?>> Dio che formalità. <<C'è qualcuno??>>
Tikki si affaccia all'orlo della borsa facendo spallucce.
Fisso quasi traumatizzata un punto nel vuoto e giro i tacchi.
la piccola bastardina a pois riesce a tirarmi indietro. Wow certo che per essere meno di 10cm è piuttosto allenata.
<<Che vuoi? Non c'è nessuno; sentito? In ogni caso ho scuola. E stavolta voglio essere lì in orario.>>
<<Preferisci davvero aspettare al freddo due ore dietro il cancello piuttosto, che riconciliarti con il tuo ragazzo?? Vorrai veramente continuare questa pagliacciata ancora allungo? Ricorda che il piccolo esserino che hai nello stomaco è di entrambi! E lui non lo sa nemmeno!!>>
<<Ok ok, ma è ancora troppo presto per->>
<<MARINETTE!!>>
Alzo le mani in segno di resa. Non riesco a credere di riuscire a farmi battere da un insetto parlante!  Almeno, però ho la meglio sulle farfalle.
Tikki mi fa segno di avanzare; io seguita da sbuffi mi rimbocco le maniche e tiro dolcemente la maniglia.

Wow questa stanza è enorme. Sarà più grande di tutto il primo piano dai miei. E... ok questo è molto strano- rappresentano letteralmente le mie due personalità.
Una parte della stanza è impeccabile, mentre l'altra...behhh BEHHH.

Ma ciò che più attira la mia attenzione è il portafotografie (molto familiare) con il post-it nel bordo. Mi avvicino. In effetti... QUELLO. È.
Nel retro sono ancora rimasti incisi i nostri nomi.
Non Adrien e Marinette.
Ma Chat noir e Marinette.

Percepisco le guance che iniziano a bruciare.
La mia dichiarazione... come fa ad avere in possesso queste cose?? Non dovrebbero essere da chat noir?! Perché LUI?? Ho troppe domande. E ci sarebbero infinite spiegazioni, ma senza dubbio la più razionale è in alcun tempo la più banale.

Chiudo gli occhi per qualche secondo, cercando di metabolizzare ciò che le mie parole non riescono a pronunciare. Le mie mani tremano come una cavalletta infreddolita. Subito il mio sguardo si sposta involontariamente verso il secondo essere vivente (più o meno) nella stanza.
È più paonazza del solito o sbaglio? Possono i kwami sudare? Ebbene mi sono appena data una risposta. E per questo non credo di avere alcuna ipotesi su come esattamente sia possibile.

<<Penso che venire qui non sia stata poi una buona idea...>>
Knock (o il suono che fa il cigolio della porta insomma)!
Presa alla sprovvista non posso far altro che attuare la mia mossa strategica.
<<Ahia...ACCIDENTI!>>
<<E vediamo chi sarà il prossimo a mettere in ridicolo alla riunione di domani...>> Come non dargli torno una persona frugava nel suo ufficio!
<<MI SEMBRA DI ESSERE STATO ANCHE FIN TROPPO CHIARO->> Probabilmente sarà stato rapito dal mio fascino talmente tanto che sono riuscita a farlo tacere. Bel lavoro!
<<M-Marinette...? T-ti sei fatta male?? Stai bene? Tutto ok?>> i suoi cambi d'umore sono peggio dei miei, comunque mi fa piacere vedere che non è arrabbiato con me (almeno spero).

Oh oh oh (non sono babbo natale). Voglio tornare ora, immediatamente, in questo istante con lui. Mi ha aiutato ad alzarmi, MA NON con la mano BLEAH! MI HA PRESA PROPIO IN BRACCIO. OKAYYY?!

<<M-Mi dispiace per prima...>> diciamo simultaneamente. SIAMO ANCHE TELEPATICI.
<<O-oh s-scusa, vai prima tu.>> di nuovo.
<<N-no ti prego tu>> insiste, gentilmente. Muah.

<<Beh, effettivamente credo di dover darti delle spiegazioni...>> dico sbattendo i polpastrelli sulla cornice in legno. <<Ah! A proposito...q-questa dovrebbe essere tua!>> continuo porgendogliela. Lui la osserva complessivamente. Si concentra sui soggetti, arrossisce. La posa, mi guarda a iridi tremanti, ma nonostante il tentativo non mantiene il contatto visivo. Sospira (probabilmente sta elaborando scuse plausibili, che mi possa bere).

<<Ok...forse siamo partiti con il piede sbagliato.>>
(Cerco di rompere un po' il ghiaccio) <<ESATTAMENTE!! Se avessi saputo prima di incontrarti avrei messo il tacco 10! Ma ormai il danno è stato fatto, e partiranno le battutine sulla mia statura. S-scusa continua pure...m-ma ero obbligata.>> alla fine ho barbottato. SÌ LO SO. Ma che ci posso fare?? Erano i suoi occhi smeraldini a chiamarmi!
Accenna un sorriso. Lo fa apposta, basta. Ricerca le mie pupille e ridacchia (quasi avesse il singhiozzo).
<<Io starò sempre fisso sulla mia teoria, la tua altezza ti rende unica->>
<<Se per unica intendi alta come una ragazzina di tredici anni sottosviluppata->>
<<N-no no mi sono espresso male! Cancella ciò che ho appena detto!! Forse è per i riscaldamenti...>>
Pensi seriamente che non abbia notato il tuo incavallamento delle gambe? E posarci una mano li non aiuta.
<<No davvero non ti da fastidio... dava fastidio* abbassarti in continuazione?? Ma per qualsiasi cosa intendo. Solo per questo mi sarei lasciata da sola.>>
<<C-cosa? N-No!! C-certo che no! Comunque che agli altri piaccia o meno è la tua altezza, io la amo così come sei- CIOÈ... c-così com'è. E se qualcuno osa dire il contrario gli spezzo tutte le vertebre.>>

Soulmates? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora