Fine

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la protagonista, sopraffatta dai molteplici impegni lavorativi, non aveva trovato il tempo di tenersi aggiornata sugli ultimi attacchi akuma. Dopo tre giorni di inutili tentativi, Lady Scarlet si arrese, liberando la povera Eloise dall'influenza malefica. Sebbene la scomparsa di Ladybug fosse stata relativamente breve rispetto a quella di Chat Noir, Lady Scarlet continuava a nutrire sospetti crescenti. Decise quindi di mettere in atto un piano complesso e ambizioso, i cui frutti si sarebbero manifestati in futuro. Le sue azioni, apparentemente scollegate, facevano parte di un disegno più grande, un mosaico di vendetta e ambizione. Ogni pezzo del puzzle si incastrava perfettamente, preparando il terreno per un futuro catastrofico per i nostri eroi.

Nel frattempo, Marinette, che sperava di poter vivere al massimo delle sue forze, dovette rassegnarsi. Da settimane si sentiva sconvolta senza apparenti ragioni, soffrendo di forti nausee e gonfiori alternati tra il seno e lo stomaco. Preoccupata, decise di consultare il medico, il quale, dopo alcune analisi, le annunciò la sua gravidanza. Uscita dalla clinica, pallida come un foglio, prese il telefono per chiamare la sua amica, che non sentiva da tempo. Proprio in quell'istante, un ciclista distratto la urtò, facendole cadere il cellulare. Marinette interpretò l'incidente come un segno del destino, comprendendo che doveva prima accertarsi personalmente della situazione prima di spifferarla ai quattro venti.

Adrien, dopo la discussione avuta con la corvina, vagava per le strade della città, assorto nei suoi pensieri. Giunto in albergo, affrontò Nathalie con veemenza, chiedendole perché non gli avesse detto che la ragazza dell'appuntamento era la sua ex. L'assistente, inizialmente vulnerabile, si mostrò subito premurosa, prendendogli le mani e facendolo accomodare su una poltrona. Con voce dolce, gli confessò che era evidente quanto lui non si fosse mai ripreso dalla separazione. Agreste, inizialmente con sguardo duro, si aprì per la prima volta in un anno, rompendo la corazza che aveva costruito con la fama. La supplicò di perdonarlo per il suo comportamento inammissibile e ammise che Nathalie aveva ragione: l'alcol era stato un pretesto durante il suo coma per far passare i giorni senza di lei, e ora ne era dipendente per colmare il senso di vuoto.

Il biondo ripeteva come una filastrocca che senza Marinette non era niente. Il suo incubo, estremamente realistico, lo aveva convinto che avvicinarsi alla donna le avrebbe portato solo disgrazie. Inoltre, non riusciva a dimenticare i lividi sulle braccia sottili della sua amata e sentiva la necessità di scoprire la verità. Nathalie, determinata, gli impose di seguire il suo cuore e prendere in mano il suo destino. Se lui l'amava, doveva insistere fino a confessarsi nuovamente. Adrien, spaventato, cercò di opporsi, ma la segretaria fu irremovibile: se non avesse agito lui, l'avrebbe fatto lei al suo posto.

Nei giorni successivi, Adrien contattò spie professionali per adempiere al suo compito. Sebbene le informazioni ottenute non fossero del tutto chiare, Adrien intuì il motivo del "tradimento" di Marinette e si sentì avvolto da sensi di colpa. Con un solo giorno rimanente a Parigi, tentò di contattarla senza successo. Non potendo fare altro, salì sull'aereo con un peso insopportabile che gli riempiva il petto.

La guardiana, ora consapevole della sua condizione, si trovava in ospedale per un controllo. Mentre attendeva nella sala d'aspetto, un uomo la osservava attentamente attraverso il vetro della camera. I suoi occhi erano colmi di tristezza e malinconia. Con un profondo sospiro, attraversò il lungo corridoio, dirigendosi verso una sala opposta. Chi era quell'uomo misterioso? Quali segreti nascondeva il suo sguardo enigmatico? Marinette, ignara dell'osservatore, si preparava ad affrontare una nuova fase della sua vita, che avrebbe causato la nascita o la morte del piccolo essere dentro di se, conseguenza di un errore.

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Gentilissimi lettori,

Ho ritenuto opportuno offrirvi una disamina di ciò che si delineerà nella seconda parte della narrazione, al fine di evitare di disperdermi in dettagli superflui e rendere l'evolversi della storia più avvincente. Sono pienamente consapevole che la mia esposizione possa essere risultata alquanto disordinata, tuttavia, il mio intento era di riservare una maggiore chiarezza per una spiegazione successiva. Vi porgo le mie più sincere scuse per eventuali incomprensioni che ciò potrebbe aver causato e auspico vivamente che, nonostante tutto, abbiate trovato diletto nella lettura, immedesimandovi nei personaggi quanto me. Vi invito, con la massima libertà, a esprimere le vostre riflessioni. Vi ringrazio profondamente per l'attenzione.

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