Cap. 32 ~ Dichiarazione

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<<Sentite io non ho molta fame, posso restare in auto?>>
<<Scordatelo, tu verrai per forza.>>
<<E se qualcuno mi riconoscesse, inizierebbe a tempestarmi di domande.>>
<<Non preoccuparti, è una pasticceria piuttosto appartata. E i proprietari sono gentilissimi.>>
<<Stiamo andando dai genitori di Marinette??>>
<<Può darsi.>>
<<Niente più baby per te Alya, se mi avessi lasciato finire->>
<<O mio dio e cosa gli dirò. Suo padre mi userà come ingrediente segreto per le baguette! Torniamo indietro!>>
<<Smettetela voi due, mi sembrate dei bambini. Sono i genitori della tua ragazza, da quant'è che li eviti e tu, che problema hai?>>
<<Siamo i suoi migliori amici, noi siamo gli unici che sono stati più vicini a Marinette nell'ultimo periodo, non voglio che il mio sangue diventi una guarnizione per i macaron.>>
<<Alya vacci da sola. Sarà divertente per te.>>
<<Arrivati. Scendete o lo farete comunque ma con la forza.>>

Nino era persino scoppiato il lacrime pur di impietosirla, ma nemmeno questo la fermò. Tutti e tre entrammo. E dopo due clienti sarebbe arrivato il nostro turno.
<<Pss! Adrien.>>
<<Che c'è?>> Risposi al suo sussurro.
<<Tira fuori Plagg.>>
<<Ti sei dimenticato che non ci potrebbe essere nessuna Ladybug a sistemare i suoi danni?>>
<<Accidenti.>>
<<Manca ancora una persona.>>
<<Sto per farmela addosso.>>
<<Almeno tu puoi abbassarti.>>
<<Ehi non è poi così tanta la nostra differenza di altezza.>>
<<Appena sette centimetri.>>
<<Li fai sembrare un chilometro.>>
<<Vai davanti a me allora, se sei così alto.>>
<<Tienimi la mano.>>

Vidimo un uomo alto e robusto entrare, ancora tutto sporco di farina, con il matterello in mano.
<<Siamo fottuti Adrien.>>
<<Non dimostrarti spaventato.>>
Tom occorse nella nostra direzione e mi dette una pacca così forte da sentire le ossa della colonna vertebrale staccarsi.
<<Ciao ragazzi, possiamo fare qualcosa per voi?>>
<<Tom non disturbarli. Lasciali in pace.>> Disse la gentile Sabine.
Sbatté l'attrezzo in legno contro la sua mano ripetutamente.
<<Ho visto la tua intervista lasciata appositamente per Marinette.>>
<<S...senta Tom, io ho fatto del mio meglio->> L'unica persona rimasta se né andò, facendo oscillare il campanellino.
La piccola cinese mi sorprese e strinse a se come se fossi la sua ultima speranza. <<Sei stato così gentile Adrien. Tutto quello stress!>>

<<Come hai potuto perdere mia figlia?! Che cosa le hai fatto?>>
Deglutì strozzandomi quasi con la mia stessa saliva. <<N-niente! Non ho idea di dove sia finita, ho anche chiesto aiuto a investigatori all'infuori della polizia, ma nessuno è riuscito a trovare abbastanza tracce che arrivassero a lei.>>
<<Non ci credo moccioso. Le hai fatto del male? L'hai lasciata?>>
<<Non mi lo sarei mai immaginato di torcerle un capello.>>
<<Eppure la scorsa volta, le avevi portato davanti i capelli per nasconderle il succhiotto.>>
La donna le calpestò il piede. <<SMETTILA TOM! Come puoi accusarlo?! È sempre stato così disponibile per noi e nostra figlia.>>
<<Andiamo! Lui vive con lei! A chi potrei addossare la compa?!>>
<<Non ti ricordi il rito di ieri?>>
<<Nessuno crede ai tuoi riti cinesi sabine!>> Urlò l'uomo scagliando l'attrezzo a terra e sollevandomi l'attimo dopo. <<Se hai fatto qualcosa al mio pasticcino, l'ambulanza non farà nemmeno in tempo a soccorrerti!>>
<<METTILO IMMEDIATAMENTE GIÙ TOM!>>
<<Non finché non avrà confessato. Piccolo vermicello rinsecchito parla!>>
<<N-non ho fatto niente>> Dissi con il tremore alla gola per la paura.
<<STAI MENTENDO!>>
<<POSALO TOM!>>
<<Glielo giuro, non potrei mai mentirle.>>
<<Non ci casco occhi diamantati.>> Alzò il pugno pronto per spedirmelo sul naso, ma ringrazio la santa di mia suocera per essersi messa davanti.
<<SEI IMPAZZITO??>>
<<COSA HAI FATTO A MIA FIGLIA??>>
Risposi a tono incurante delle conseguenze.
<<Io amo sua figlia, se ne potessi avere l'occasione mi farei uccidere al suo posto. Ho passato giorni e notti disperato, con il solo pensiero di ritrovarla sana e salva. Non sarò io ad impedirla di ferirmi, anche se appena l'avrà fatto non avrà comunque risolto nulla. Anche con l'occhio nero, continuerò ad essere l'uomo risoluto e fermo sui suoi princìpi, che ha conosciuto prima di colpire. Non importa se a ostacolare la mia missione si avventeranno donne spietate o temporali, non mi darò pace finché non saprò che starà bene.>>
Mi gettò a terra, come un qualsiasi oggetto inanimato. Mi grattai il fondoschiena, contento di non aver subito di peggio.
<<Ora non ti sbagli.>> Disse a tono basso. Riprese il suo stendi impasto e tornò nella cucina sul retro.
Nino mi si avvicinò, ma fu comunque Sabine a tirarmi su.
<<Non scusarlo, è impazzito.>>
<<No, affatto. È commuovente sapere l'amore incondizionato che prova per vostra figlia. Mio padre non si sarebbe mai esposto a tanto.>>
Mi abbracciò di nuovo e fu come se grazie a quelle braccia sentì di nuovo il calore materno di mia madre quando tornava la sera a casa. Marinette era fortunata.
<<Ohh Adrien il tuo animo è così buono. Ma non hai bisogno di me che te lo ricordi. Come stai dietro? Aspettami qui, ti prendo del ghiaccio.>>

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