Marinette Pov:
Chiusi lentamente la porta e mi accasciai a terra.
Sentii la gabbia toracica alzarsi e abbassarsi senza sosta, il respiro sempre più affannato, le mani tremanti. Le lacrime scendermi senza che nemmeno io potessi più controllarle. Il mio corpo si era definitivamente disconnesso dal mio cervello. Svolgevo azioni inconsciamente.
Prima che la mia anima toccasse il cielo, Tikki uscii dalla borsa. Sarà anche un kwami, potrà anche non provare sensazioni umani, ma le voglio un gran bene; perché lei è sempre lì per me nei momenti di bisogno.<<Respira Marinette.>> Mi disse muovendo le zampette. Strappò qualche pezzo di carta igienica e pensò a placarmi l'acqua che fuoriusciva a fiumi dalle mie ghiandole lacrimali.
<<C-cosa m-mi s-succede?!>>
<<Stai avendo un attacco di panico, ma io sono qui con te.>><<S-sto fallendo in tutto! Come ladybug non sono nemmeno riuscita a catturare l'akumizzato, poiché l'ho lasciato a piede libero da giorni! Come Marinette non ne parliamo, tutta la mia vita sta andando a puttane! Il bambino, Adrien!>>
<<Non agitarti ulteriormente Marinette. Non è importante chi sia veramente Adrien. Ricordati piuttosto chi è sempre stato con te, chi è pronto ad accogliere i tuoi capricci! Forse sarà un sentimostro, okey. E allora? Chi se ne frega Marinette. Immagina i tuoi ostacoli come Lila. Ti fai mettere i piedi in testa da lei? No! La prendi a pugni. Magari non letteralmente ma...>>
<<N-non ci riesco stavolta. Mi dispiace Tikki.>>
<<NON DIRE COSÌ! E NON OSARE TOGLIERTI GLI ORECCHINI! RIVOGLIO LA MARINETTE DI SEMPRE! Non abbatterti! Tutti hanno bisogno di te.>>
<<È-è questo il problema, chiedono ciò che io non riesco a dargli...>>
Dissi a voce rauca, mi sembrava che qualcuno mi strozzasse; per tirare fuori un minimo di suono stavo quasi per soffocare. Probabilmente avevo tutto il mascara colato.<<C-che figura di merda! E ho avuto io stessa quest'idea!>>
<<Vuoi che chiami Alya?>>
<<N-non c'è bisogno di disturbarla. Mi odierà dopo stamattina. Mi scuso per entrare nelle vite di chi mi sta accanto, ed essere diventata un peso.>>
<<Sei sempre stata d'aiuto, invece. Hai reso un paradiso le vite di tutti. Pensa ad Adrien, lui prima di conoscerti non usciva di casa, faceva il modello, era triste. Tu gli hai aperto gli occhi, ha iniziato a seguire i propri sogni e diventare felice.>>
<<I-io non capisco...Se è veramente un sentimostro come ha potuto provare tutti questi sentimenti? È stato tipo programmato così? Lui lo sa? Devo dire ad Emilie che io so? Cosa faccio?>><<Marinette io ti consiglierei di parlarne con qualcuno. Non puoi tenerti tutto dentro.>>
Sistemai le ciglia con il palmo della mano onde evitare sbavature.
<<H-hai ragione Tikki. Farò finta di niente.>>
<<Mi hai sentita?->>
<<Sù, nasconditi!>> La zittì io.
Recuperai il necessario, sistemai la base con qualche ritocco, e uscii sorridente come se niente fosse.Incontrai Nathalie con i piatti in mano. Le chiesi se volesse una mano e se sapesse dove fosse finito Adrien.
<<È con Emilie, se vuoi entrare tu stessa, si trovano nella camera a est, sali le scale e apri la seconda porta a sinistra. Ma se riesci ad attendere, posso accompagnarti anch'io.>>
<<Le posso dare una mano?>>
<<O-oh...non pensavo intendessi sul serio.>>
<<Non c'è nessun problema, amo aiutare.>>
<<Faccio più velocemente possibile.>>
<<Proceda anche con calma. Non devo dirgli nulla d'importante. Era solo per sapere se volessero continuare.>>
<<Sì, naturalmente signorina.>>
Nathalie correva. Letteralmente. Scappava da una stanza all'altra senza fermarsi un secondo.<<Possiamo andare. Prima lei, prego.>>
<<Grazie mille.>> Dissi calando il capo.
Salimmo le scale in direzione della camera matrimoniale. Nathalie bussò.
Sentimmo una persona sollevarsi e i rumori dei tacchi sempre più vicini. La stanza di Emilie era luminosa, sebbene avesse appena piovuto e il cielo fosse oscurato. Era molto spaziosa, con al centro un letto regale a baldacchino, probabilmente l'unica stanza che non si era permessa di ritoccare. Per rispetto non entrai, anche se la voglia era assai. Vidi Adrien. Pareva spaesato, non saprei come spiegare. Aveva l'area preoccupata, come se dovesse dirmi qualcosa il prima possibile. Io al contrario suo, ero calma. Nonostante la crisi avuta qualche minuto prima, non appena si avvicinò a me, capì subito che lui notò i miei occhi ancora lucidi e le ciglia umide, dettaglio trascurabile, ma per lui importante.
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Soulmates?
FanficMarinette e Adrien una coppia perfetta dicono, entrambi fatti l'uno per l'altra! Sfortunatamente, però, il tempo vola anche per loro e senza nemmeno accorgersene si ritrovano in un altro step della vita, l'età adulta. Saranno pronti ad affrontare i...