Sono Marinette, e per quasi due mesi sono stata prigioniera di un mondo distorto, tessuto dalle bugie di chi avrei dovuto amare e fidarmi. Il mio risveglio dal coma ha segnato l'inizio di un incubo che non avrei mai potuto immaginare.
"Sei solo mia, Marinette. Non c'è posto per nessun altro nella tua vita", mi sussurrava Luka, con il suo respiro carico di minacce falsate da amore.
Con i suoi occhi cristallini e il sorriso malizioso, è stato il mio primo contatto con la realtà. Mi ha accolto con parole dolci e promesse vuote, mentendo spudoratamente sulla nostra presunta relazione. Le mie giornate erano un'alternanza di dolcezza e terrore, tra i baci avvelenati di Luka e le sue violente esplosioni di rabbia.
<<Ti amo, Marinette. Ma devi fare quello che dico io, altrimenti...>> Le sue parole si perdevano nel silenzio minaccioso, lasciando solo il rumore del mio cuore che batteva forte.Le conseguenze sono state terribili, Luka è diventato ancora più violento, ma dentro di me è cresciuta una fiamma di ribellione.
Nel mio stato confuso, ho accettato le sue bugie come verità, dimenticando l'amore sincero di Adrien, il mio vero fidanzato. Pian piano, il velo delle illusioni è stato strappato via, rivelando il vero volto del musicista: un mostro avvolto nell'oscurità dell'abuso e della manipolazione. Mi ha imprigionato in un ciclo di violenza e paura, nascondendo le sue malefatte dietro una maschera di affetto e premure.
Nessuno dei miei amici sospetta la verità, intrappolati anch'essi nella tela di menzogne tessuta da lui e me, la sua complice. Credono che io sia felice, ignari del tormento che mi consuma dentro.
Il bassista ha avuto un'idea malvagia, un piano per sfruttare la mia debolezza. Mi ha ricattata, costringendomi a fingere una relazione con Adrien, il ragazzo biondo, ricco e generoso, solo per poter rubare i suoi doni. E io, ingenua e terrorizzata, ho acconsentito, vivendo una doppia vita tra le braccia di due uomini tanto diversi. Così, sono diventata una marionetta nelle sue mani.
Ma il mio errore più grande è stato non consegnare la collana di diamanti regalata da Adrien nelle grinfie di Luka. Sebbene io abbia resistito, quel gesto di ribellione ha scatenato la sua furia, facendomi pagare il prezzo con lividi e cicatrici, seguiti da giorni di prigionia; non me ne pento perché quel gioiello rappresentava l'unico legame con la mia vera vita, con Adrien.
Ma torniamo a quello che per voi lettori è il presente, e riviviamo insieme i giorni peggiori della mia vita.Come già ho sottolineato, Alya, Nino, Zoe, Katami e il mio intero gruppo di amici è all'oscuro di Luka e tantomeno del comportamento che riserva nei miei confronti. Effettivamente, anche solo tentare di infangargli la reputazione, mi sarebbe stato impossibile. Nascondo le mie emozioni sempre dietro ad un falso sorriso, solo Tikki è a conoscenza di tale ignominia. Ma qui le domande partono spontaneamente, perché Marinette? Le occasioni che ti si presentano sono molte, tipo durante le tue trasformazioni, allora come mai continui a coprirlo? Perché non voglio attirare attenzioni, non voglio che la gente inizi a preoccuparsi per me, non voglio che alla famiglia di Luka sia affidata questa nomina per sempre. Adesso è diventato così, probabilmente per l'età adulta, ma io preferirò sempre associare il suo nome ad una persona amabile e disponibile, come sempre lo è stato. Per niente rancoroso, pronto a dare una seconda occasione anche a chi gli avesse fatto più torti.
Indubbiamente Chat noir sprovveduto com'è, vedendo le mie macchie scure tatuate, inizierebbe a chiedermi più informazioni riguardo il mio malessere, e una volta scoperto, non esiterebbe a usare il suo potere su di lui. Ma non lo merita, sebbene sia stato disonesto, violento, scorbutico, sleale e altri mille aggettivi che al momento non mi vengono in mente, merita di vivere, lui come qualsiasi altro. Gli sarebbe piuttosto indicata una pena, dalla quale gli si verrebbero escluse tutte le sue dipendenze, in cima alla lista metterei di vietargli sesso sfrenato con ogni donna lui riesca a contattare. Questa per lui sarebbe peggio di morire sulla sedia elettrica.
Ora che era ricco era anche più sballato. Rincasava tardi spesso e volentieri da fatto, o se non usciva era anche peggio del suo umore da drogato. Si scagliava contro di me come se per lui fossi un diamante che tentasse di scheggiare in ogni modo, ma la differenza abissale fra me e codesto minerale è la resistenza, poiché io solo solamente fragile e debole. Obbedivo ad ogni suo ordine difficile o meno che fosse, alla fine ricevevo sempre un calcio, uno schiaffo, un pugno, una botta e meglio che mi potesse andare uno spintone.
STAI LEGGENDO
Soulmates?
Fiksi PenggemarMarinette e Adrien una coppia perfetta dicono, entrambi fatti l'uno per l'altra! Sfortunatamente, però, il tempo vola anche per loro e senza nemmeno accorgersene si ritrovano in un altro step della vita, l'età adulta. Saranno pronti ad affrontare i...