Cap. 26 ~ Shock

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<<È per questo che mi trasformai in Monarch, non per fare del male. Feci tutto solo per riavere tua madre.>>
<<Già lo sapevo e non ti giustifico comunque.>>
<<E da chi l'hai saputo? No, non dirmelo. È stato quel bastardo ficcanaso di tuo cugino?? Ieri vi ho ascoltato, e mi dispiace per la ferita all'occhio. Ma non avevi imparato scherma? A cosa ti sono serviti tutti quegli anni?>>
<<Sì è stato lui, e mi è stato impossibile difendermi in quelle circostanze.>>

<<Perché sei così freddo con me? Io sono tuo padre.>>
<<Potrai anche aggiudicarti questa nomina, ma tu per me non sei mai stato nessuno. Nemmeno il sangue ci lega, visto che sono un sentimostro.>>
<<Non avrei voluto che lo scoprissi in questo modo.>>
<<Non fare il dispiaciuto con me! Tu hai detto che non sono umano, che non merito di essere accettato come vostro figlio! Come puoi essere tanto falso?>>
Posò la tazza da te nel suo rispettivo poggia bicchiere.
<<Ascoltami figliolo. So quanto tu ne abbia passate a causa mia, ma io ci tengo a te, anche se non sembra. E se me ne darai la possibilità, mi piacerebbe ricostruire il nostro vecchio rapporto.>>
Io mi commossi e gli sorrisi. Sperando che questa non fosse la sua ennesima manipolazione.

<<Sai ho saputo che avrai un bambino.>>
<<Le notizie ti arrivano in fretta.>>
<<Spero che non prenderai esempio da me.>>
<<Questa è l'ultima cosa di cui non ti dovrai mai preoccupare.>>
Lo feci stranamente ridere.

<<Non farai vivere il nuovo arrivato in un appartamento, vero?>>
<<Abbiamo una stanza libera, con qualche modifica sarebbe->>
<<Nathalie portami il libretto degli assegni!>> Urlò.
<<No, ti prego, non voglio avere debiti con te.>>
<<È solo un piccolo regalino.>>
<<Marinette non vuole che prenda soldi da nessuno e ha ragione. Non appena mi assegneranno un lavoro più redditizio, le prenderò io la casa che meritano.>>
Era sordo? Cliccò sulla penna e mi pose un altra domanda.
<<Quanto ti serve? Ottocento mila vi bastano? Un milione?>>
<<Cosa? Sei impazzito? Non lo potrei mai accettare.>>
<<Che ne dici di una nuova macchina?>>
<<E cosa dovrei farmene?>>
<<Per il bimbo. O preferite un jet privato?>>
<<Padre->>
<<Papà. Puoi andarli a ritirare in banca.>> Me lo porse.
<<È una somma troppo alta!>> Mi uscirono le pupille dalle orbite alla vista di tanti zeri.
<<Ohh ma per favore! Prendilo.>> disse allungando di nuovo il braccio. <<Marinette com'è messa? Dovete organizzare la festa di laurea immagino.>>

<<Non ti chiedo nemmeno un centesimo, vorrei solo costruirmi da solo.>>
<<Che cuore onesto. Altri duecento mila?>>
<<Da dove li trovi tutti->>
<<Gli affari all'estero vanno alla grande. In quasi ogni stato americano abbiamo un negozio.>>
<<Ne sono felice, ma con disdetta devo rifiutare.>>
<<Andiamo! Quando tu capita ad avere i genitori miliardari? Non vuoi riempire Marinette con borse, scarpe e vestiti griffati?>>
<<Non le manca nulla. Ha pure un Hermes.>>
<<Come hai fatto a permetterti una Birkin?>>
<<Ho risparmiato un po'.>>

<<Con questo assegno non ne avrai più bisogno. Tu non dirle che è da parte mia. Falle una sorpresa.>>
<<Odia le sorprese.>>
<<Allora falle diverse proposte e falle votare la più allettante.>>
<<Mi ha detto che per questa volta, voleva essere lei a gestire la scelta della casa, senza bisogno del mio aiuto.>>
<<Allora le darai il mio budget.>>
<<Sei un padre molto generoso, ma non posso approfittarne in questo modo. Compra tu qualcosa alla mamma.>>
<<Ha due stanze solo di vestiti e una per gli accessori, a tua madre non manca nulla.>>
<<Nemmeno a noi.>>

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