7 Approdo del Loto

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Lan Zhan e Wei Ying volarono a dorso di Bichen e Suibian per un tempo incalcolabile: adesso che il sole era scomparso non era possibile orientarsi dal punto di vista temporale, avendo sempre avuto come punto di riferimento il mutamento del cielo. L'unica nota positiva era la comparsa improvvisa della luna e delle amiche stelle, che presagivano l'arrivo della consueta notte.
<<Scusa per prima>>
Wei Wuxian fu il primo a rompere quel muro di silenzio che si era creato da quando erano partiti. Le sue parole spinsero il suo compagno di viaggio a mettersi più vicino a lui per sentirlo meglio.
<<Mi sono fatto guidare dalla rabbia>>
<<Non sentirti in dovere di scusarti>>
<<Non è vero. Tu...volevi solo comprendere gli eventi accaduti e io ti ho trattato male>>
Con quel sospiro, Lan Wangji si sentì in dovere di cambiare argomento, sperando di non far innervosire di nuovo Wei Wuxian. Non se la sentiva di proseguire con quel discorso.
<<La Jishu della famiglia Wei è denominata "Magia Libera". Cosa significa?>>
<<A dire il vero non lo so nemmeno io. Come ben sai, i Wei non hanno origini nobili; fin da quando sono nato ho percepito un profondo legame con la natura e la vita che mi circonda. Non so a che punto io sia in grado di controllare una Jishu. I miei poteri...non so come dire, non li si può catalogare in una categoria precisa. So fare tutto e niente in parole povere, ma il mio sogno è di poterlo scoprire un giorno>>
<<Sono sicuro che un giorno lo scoprirai. Hai grandi potenzialità>>
<<Ti ringrazio. Per una buona volta che sai confortare una persona>>
Gli scappò una risatina, e così facendo il viaggio si fece meno opprimente e più... piacevole.

Soltanto quando sentirono le forze mancare poterono ammirare la bellezza di Approdo del Loto, con la luna e le stelle scomparse da un bel pezzo. La colossale residenza Jiang era stata costruita sulla riva di un lago cosparso di ninfee e loti, collegata con edifici secondari tramite adorabili pontili di legno. All'inizio le guardie diedero l'allarme per aver avvistato degli intrusi, ma ci pensò Jiang Cheng che, avendo riconosciuto i due, diede ordine di ritirare l'allarme. Quando atterrarono il primo a parlare fu il giovane erede della famiglia Jiang, Jiang Cheng.
<<Wei Wuxian! Da quanto tempo>>
Il giovane Wei salutò il fratello adottivo con un abbraccio piuttosto flebile, strano da parte sua. Era solito abbracciarlo con maggior foga e felicità.
<<Scusa per questo arrivo così improvviso. Io e Lan Wangji abbiamo volato dal Palazzo dell'Armonia e siamo esausti>>
<<Ma se sono le nove del mattino!>>
E come facevano a saperlo? Il cielo era senza sole! Potevano immaginare che fosse mattino dovuta all'assenza della luna, ma non sicuramente potevano sapere che fossero le nove.
<<Mi occuperò io di avvisare mio padre. Voi pensate a riposare>>
Fu lui stesso che si prese la briga di accompagnare i nuovi arrivati alle loro stanze. A Lan Zhan venne data quella per gli ospiti ovviamente, mentre Wei Ying la sua vecchia camera da letto. Aveva compiuto i sedici anni quando aveva abbandonato quella stanza per trasferirsi a Giardino di Buddha come Gran Maestro della regione Wei, ma notò che non era cambiato nulla. Ci avrebbe pensato dopo ai ricordi. Adesso aveva bisogno di riposo.

Quando i due ospiti uscirono dalle rispettive stanze la meridiana ad acqua segnava le tredici, ma a causa del buio sembrava di vivere una notte eterna. La sala da pranzo era illuminata da lanterne di carta e lampade di cristallo a forma di loto, rendendo l'ambiente accogliente. Wei Wuxian e Lan Wangji furono invitati a pranzare assieme alla famiglia Jiang, intimati a  raccontare nel mentre cosa avevano visto al Palazzo dell'Armonia.
<<È una questione seria>> disse la signora Yu Ziyuan alla fine del racconto <<senza luce non possiamo sopravvivere>>
<<È proprio per questo che si deve agire, prima che le nostre vite ne risentino>> rispose il marito, guardando poi Wei Ying <<cos'hai in mente di fare? Dal tuo sguardo, prevedo che hai un piano>>
<<Volevo chiedere il permesso di accedere alla biblioteca. Speravo di poter trovare un qualcosa che potesse aiutarci, per questo sono qui>>
<<Padre>> emerse Jiang Cheng improvvisamente <<ricordi quel ladro d'arte? Potrebbe essere che->>
<<Di cosa parli?>> domandò Hanguangjun
Il giovane Jiang a quel punto rispose.
<<Un paio di anni fa mio padre stanò un certo Xue Yang; pare che fosse un commerciante di oggetti sacri, rubati dai posti più disparati. La sua organizzazione criminale è stata smantellata, ma negli ultimi mesi sono giunte voci che sia tornato in azione>>
<<Dove operava?>>
<<A sud, sul confine con la regione Wen. La sua prima base era collocata nella cittadina di Baling, ma ci sono buone probabilità che si sia spostato>>
<<Cominceremo da lì>> annunciò Wei Ying <<io e Lan Wangji raccoglieremo tutte le informazioni necessarie per proseguire>>
<<Portatevi però qualcosa per il viaggio>> disse dolce Yanli <<viaggiare senza provviste o oggetti utili non è saggio. Provvederò affinché siate pronti per ripartire>>
<<Sei gentilissima ma->>
La voce gli morì in gola. I suoi occhi si paralizzarono e la bocca rimase aperta.
<<Ehi tutto bene?>>
Wei Wuxian non sentì la voce di Jiang Cheng. Il corpo venne pervaso da un torpore fin troppo conosciuto e iniziò a sudare ansimando. Il fratello adottivo lo soccorse prima che cadesse di lato, e quando gridò Lan Zhan impallidì. Non ebbe altra scelta se non allontanarsi immediatamente, abbandonando la sala per non percepire più il dolce profumo di un Omega in calore.

Il cammino verso l'illuminazione ~WANGXIAN~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora