24 Resistenza, onore o salvezza?

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Wei Ying riaprì gli occhi di scatto.
Vide solo nero.
Si mise in piedi.
Tutto nero.
Cielo, pavimento, tutto. Non c'era vento, non c'era caldo, non c'era freddo. Il nulla più assoluto.
<<Dove mi trovo?>>
<<Sei morto>>
Si voltò. Davanti aveva un uomo alto dal fisico tonico, vestito totalmente di bianco. Dimostrava una quarantina d'anni, e sul petto portava una ferita sanguinante. In mano aveva Chenqing, ma non era quello ciò su cui Wei Ying si soffermò.
<<Morto...?>>
<<Esatto. Assassinato da Lan Wangji, assoggettato dalla magia di un Wen>>
Il giovane provò a ricordare. Alla mente gli venne in mente solo un forte dolore al ventre e nient'altro, ma non aveva tempo per quello.
<<Io...io non posso morire...ho una famiglia da cui tornare>>
<<Lo so. Per tutto questo tempo, figliolo, non hai mai usato la reliquia della nostra famiglia>>
<<Famiglia? Chi sareste?>>
<<Io sono Wei Chanze, tuo padre>>
Adesso che lo guardava meglio, Wei Ying riconobbe in lui un viso che aveva notato in diversi ritratti in casa sua. Ma d'altro canto era rimasto orfano a quattro anni, e dei suoi genitori non ricordava nulla.
<<Sei il mio erede Wei Wuxian, ultimo custode di Chenqing. Lo realizzai molti anni prima che tu nascessi>>
<<Come siete morti te e la mamma?>>
<<Al momento non ti deve importare. Ti sto dando la possibilità di tornare alla vita e vendicarti di tutto il dolore che hai sofferto>>
<<E come?>>
<<Semplice. Usando la Jishu di famiglia Wei, la Magia d'Oltretomba>>
Visibilmente confuso, Wei Chanze proseguì col discorso.
<<Il tuo potere è quello di evocare i morti e controllare le loro volontà come perfetti servitori>>
<<Sul serio?>>
<<Assolutamente. Tornerai in vita e vivrai con la tua famiglia, ma devi consegnare le anime di centomila Wen>>
<<Ma come farò?! Non so da che parte cominciare!>>
Il padre fece un passo avanti e gli consegnò Chenqing.
<<Lo so che non l'hai mai voluto usare perché richiede molte energie magiche, ma è il momento di usarlo. Suonalo, e vedrai ciò che sai fare veramente.
Ora va>>

Wen Chao diede un bacio a Wang Lingjiao prima di scolarsi il liquore, comodamente seduti sul divanetto del salotto. Erano soli, già pronti a darsi alla pazza gioia quando entrò un servitore.
<<Mio signore!>>
<<Che cosa vuoi?>> disse il capo con fare annoiato
<<L'esercito di Wen Zhuliu è stato sterminato!>>
Il Gran Maestro Wen sputò il liquore che aveva in bocca e lo guardò come si guardavano i pazzi.
<<Che cosa?! È impossibile!>>
<<Gran Maestro, i nostri informatori ci hanno parlato della foresta dell'ex regione Wei come un luogo pieno di cadaveri. Sangue che scorre sostituendo l'acqua del fiume, pezzi di corpi che vengono divorati dagli animali e altre mostruosità>>
Wen Chao fece uscire la sua dama di compagnia preferita e rimase solo nel salone col servitore.
<<Quante sono le vittime?>>
<<Quarantamila. Anche Wen Zhuliu è stato ucciso; il suo corpo lo abbiamo trovato impiccato e pieno di morsi>>
<<Dev'essere colpa dei Nie. Quel vecchio bastardo di un Nie è un demone sul campo di battaglia>>
<<No lui non c'entra signore. I nostri soldati non presentano ferite da taglio o da magia e non ci sono vittime Nie. Sembrano essere stati smembrati da degli animali>>
Il Gran Maestro fece per parlare quando entrò di corsa un soldato Wen.
<<Signore! Sta accadendo qualcosa di strano qua fuori!>>
Wen Chao uscì assieme al soldato. Fuori dalla sua nuova residenza nell'ex territorio Jin il cielo si era ingrigito e uno stormo di corvi vorticava su tutta la struttura.
<<Mi hai chiamato per dei corvi del cazzo?!>>
Poi un suono di flauto.
Non era dolce o armonioso, ma agghiacciante, come un richiamo dall'aldilà. Non si riusciva a capire l'origine del suono.
<<Uomini! Preparatevi!>>
Wen Chao fece bene a impartire quell'ordine, perché subito dopo emersero dalla pietra della piazza circostante dei morti ambulanti. Erano centinaia, impossibile da contare, fermi e immobili, come in attesa. E poi la videro.
In fondo alla piazza, sul tetto di un edificio, c'era una figura umanoide, ma dalla distanza era impossibile capire chi fosse. Questa riprese a suonare il flauto e gli zombie partirono all'attacco. I Wen provano a controllare le loro menti, ma vennero divorati prima di provarci. Wen Chao corse dentro alla residenza evitando tutti coloro che provavano a chiedergli aiuto. Raggiunse Wang Lingjiao che, protetta da Wen Ning, pianse disperata ai piedi del signore. Il Gran Maestro non esitò ed utilizzò la Magia del Trasporto per portare in salvo la sua persona, la ragazza e il cugino alla Città Senza-Notte. La Magia del Trasporto era una specialità Wen, ma costava molte energie magiche, per questo nessuno la utilizzava mai. Tuttavia quando ricomparvero non erano nel suo palazzo a Qishan, ma su una costa frastagliata, con il mare in tempesta e alle spalle un monte altissimo.
<<Dove siamo?!>> esclamò Wang Lingjiao
Nemmeno Wen Chao sapeva darle una risposta, ma con la coda dell'occhio vide che non erano soli.
Un uomo dai lunghi capelli neri li osservava con occhi rossi come il sangue, lo sguardo così raccapricciante da spaventare pure i demoni. Non voleva credere ai suoi occhi.
<<È impossibile! Dovresti essere morto!>>
<<Per quello che hai fatto a me e alla terra di Zhenxia meriteresti la morte>>
Parlò con un tono di voce basso e apatico, i pugni stretti
<<Ma non voglio più sangue>> proseguì <<e per questo ti do tre possibilità>>
<<Ovvero?>>
<<Provare ad affrontarmi e venir divorato dai miei servitori, toglierti la vita per riacquistare il tuo onore perduto, o dimostrarmi quanto tu sia veramente patetico e andartene con loro due, senza mai fare più ritorno>>
A riva ci stava una piccola barca a vela, ma Wen Chao non rispose neanche.
<<Andiamo! Svelti!>>
Corse a perdifiato verso la costa e salì a bordo della barca. La figura osservò con disgusto quell'omuncolo fuggire, conscio di quanto fosse miserabile e meschino. Ma di una cosa era certa; i Wen erano stati finalmente sconfitti.

Il cammino verso l'illuminazione ~WANGXIAN~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora