23 Ritrovarsi ~Xicheng~

32 4 1
                                    

Il suono del flauto era una melodia che incantava il paesaggio montuoso della regione. Abile musicista, Lan Huan suonava il suo strumento in completa solitudine, in un momento estremamente complesso della sua esistenza. Si ritrovava a dover governare la sua terra in mezzo ad una guerra che non gli dava molta speranza, con un fratello completamente assorto dal suo lutto e...
<<Siete molto bravo>>
Smise di suonare. Jin Guangyao aveva sul viso un sorriso sereno, rassicurante, poco lontano da lui.
<<Perdonatemi, non volevo disturbarvi>>
<<Non siete di alcun disturbo>>
Il Gran Maestro Jin si fece più vicino e contemplò il panorama.
<<Capisco molto bene la vostra situazione, e non posso non poter comprendere la vostra proposta della resa>>
<<Lo so anch'io che non è giusta, ma cosa posso fare? Sono da solo; devo fare in modo che mio fratello non si suicidi dal dolore e che Jiang Cheng non commetta disastri>>
Si rese conto del suo errore solo quando Mengyao glielo fece notare con un sorriso beffardo.
<<Chiamate il nuovo Gran Maestro Jiang per nome? Devo forse sospettare di qualcosa?>>
Lan Xichen divenne rosso di imbarazzo, e l'altro proseguì.
<<Sandu Shengshou ha un suo fascino, devo ammetterlo>>
<<Mi piace da quando lo conosco, ma la mia timidezza e il suo carattere alquanto scontroso non mi hanno mai dato l'input di dichiararmi>>
<<Vista e considerata la situazione, perché non farlo ora?>>
<<Non accetterebbe mai le mie emozioni>>
<<Come vostro fratello, sta vivendo un momento di intenso dolore e lutto. Gli è rimasto solo suo nipote, non scordatelo>>
Lan Huan annuì con un sospiro, e si congedò.

Jiang Cheng decapitò il manichino con un colpo di frusta, gridando a pieni polmoni. Indossava solo i pantaloni, ed essendo di spalle non poteva vedere chi lo stava osservando.
<<Sparisci chiunque tu sia>>
<<Sono io>>
Si girò. Non era sua intenzione rivolgersi così al Gran Maestro Lan.
<<Perdonatemi>>
<<Puoi darmi del tu. Ti ho portato dell'acqua>>
Con una manata Sandu Shengshou gettò a terra la caraffa d'acqua che Huan teneva in mano, dandogli per l'ennesima volta le spalle e pronto a colpire un nuovo manichino.
<<Non voglio la pietà di nessuno>>
<<Non è per quello che sono qui>>
<<Ah no?>> si girò a guardarlo <<E per cosa allora?>>
<<Comportarti in questo modo con tutti non ti farà sentire meglio>>
<<Di me stesso non importa! L'unica cosa importante per me ora è essere pronto per quando taglierò la testa a Wen Chao!>>
Non fu abbastanza veloce per evitare lo schiaffo che gli colpì la guancia destra. Si sentì un perfetto schiocco, pelle contro pelle.
<<Sei un idiota>>
<<E chi sarebbe l'idiota? Io che almeno voglio prepararmi alla guerra o te che fai il fifone proponendo la resa come il codardo che sei?!>>
Un altro schiaffo, stavolta sulla guancia candida.
<<Smettila di schiaffeggiarmi come se fossi un bambino!>>
<<Ti stai comportando come tale! Ignori completamente la cosa per cui vale la pena non crogiolare nella vendetta>>
<<E quale sarebbe?>>
<<Tuo nipote>>
Jiang Cheng si paralizzò, ma non fu lui a piangere. Bensì Lan Xichen.
Cosa...?
<<Pensi di avere più diritto a trattare di merda tutti?! Tutti voi avete perso casa e famiglia, ma come per Nie Mingjue, ho sulle spalle l'intero peso del mio popolo! Mi sforzo ogni giorno per tenere in piedi questo maledetto scudo che ci protegge, e se non ci fosse Lan Wangji sarei morto d'infarto!>>
<<Lan Xichen io->>
<<Silenzio!>>
Smise di piangere lacrime, e vennero sostituite dal sangue.
<<Pensi sia semplice vedere mio fratello e l'uomo che amo lasciarsi andare nella disperazione mentre io sono obbligato a non cedere?! Anche a me piacerebbe lamentarmi ogni cazzo di secondo di come la vita sia stata ingiusta con me, ma non posso! Ho il dovere di proteggere tutti, anche a costo della mia vita!>>
Jiang Cheng fece un passo indietro per evitare un colpo di tosse di Lan Huan, che altrimenti lo avrebbe imbrattato di sangue. Ancora sconvolto per quelle parole, si avvicinò a Lan Xichen, ma quanto evitò qualsiasi tocco e gli diede le spalle.
<<Tornatene pure ad autodistruggerti se ti gratifica>>
Sandu Shengshou rimase solo, incapace di raggiungere il Gran Maestro Lan mentre abbandonava la sala.

La luna era sorta da un paio d'ore. La cena si era consumata nel più profondo dei silenzi e tutti si erano congedati nelle loro stanze, fatta eccezione per Jiang Cheng. Aveva deciso, dopo diverse ore steso a letto, di raggiungere l'ala privata del Gran Maestro; adesso si trovava davanti alla porta, titubante sul da farsi. Non aveva smesso di pensare a ciò che gli aveva detto quel pomeriggio; non lo aveva mai sentito usare un linguaggio volgare e tantomeno lo aveva mai visto piangere.
Spero stia bene
Tirò un sospiro profondo e bussò alla porta.
<<Avanti>>
Entrò e chiuse la porta dietro di sé. La camera da letto era enorme, elegante e decorata con mobili di ottima fattura. Lan Xichen era seduto sul letto con le gambe incrociate, la schiena appoggiata al muro. A giudicare dal viso e dall'espressione sembrava stare meglio
<<Come stai? Spero di non disturbarti>>
<<Ma non disturbi. Siediti pure>>
Jiang Wanyin si sedette in fondo al materassino che costituiva il letto e sospirò.
<<Non riuscivo a dormire>>
<<Ti faccio preparare qualcosa? Un tè? Una tisana?>>
<<No. Non riesco a dormire dopo le parole che mi hai rivolto oggi>>
Solo allora osò guardarlo negli occhi. Lan Huan era strano; il suo sguardo era un mix tra curiosità e...sconcerto?
<<Oggi quando hai citato dell'uomo che ami...ti riferivi a me?>>
<<Cosa ti fa pensare che mi stessi riferendo a te?>>
<<Io e Hanguangjun siamo quelli che da questa guerra hanno perso di più>>
Lan Xichen lo invitò a mettersi più vicino.
<<Sì, è così>>
Quella risposta così schietta non era tipica di Lan Huan.
<<Jiang Cheng, sono anni che provo a dichiararmi a te, ma il tuo carattere non mi ha mai permesso di farlo. Ti ho sempre creduto eterosessuale>>
<<Io non ho mai avuto relazioni con nessuno->>
Venne zittito dalle labbra del Gran Maestro. Non seppe come, non seppe perché, ma lui reagì a quel bacio ricambiando, lasciandosi travolgere dal desiderio. Il sapore delle sue labbra era meraviglioso. Lan Xichen lo fece sedere sulle sue gambe e Jiang Cheng gemette nel percepire la sua eccitazione in concomitanza delle natiche. Non persero tempo; si tolsero i vestiti e subito dopo Huan lo penetrò facendolo sedere sulle sue gambe. La stanza si riempì di gemiti e di parole non dette, di come avrebbero dovuto amarsi da tempo addietro e di come dovessero recuperare il tempo perduto. Jiang Cheng gridò e il suo seme sporcò i loro petti, sospirando di piacere quando percepì un intenso calore dentro di sé. Lan Xichen, venuto dentro di lui, non esitò ad uscire da lui per coccolarlo. I loro respiri si calmarono minuto dopo minuto, in un ambiente in cui il silenzio veniva rotto solo dai sospiri e da reciproci ti amo.





Angolo Autore:
Ehilà! In occasione delle vacanze pasquali in cui non ho pubblicato nulla ecco a voi il secondo capitolo della giornata, a tema Xicheng! Spero che vi piaccia

Il cammino verso l'illuminazione ~WANGXIAN~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora