Selene era totalmente infatuata dalla statua di fronte a lei.
I muscoli che decoravano la sua maestosa figura erano plasmati con un grado di realismo sorprendente, e le sue larghe e possenti spalle trasmettevano una straordinaria sensazione di forza, come se potessero sollevare il peso del mondo. La statua emergeva con regalità, avvolta da un'armatura che sembrava sfidare l'incedere inesorabile del tempo, mentre nella mano destra stringeva con fermezza una spada dall'aspetto imponente.
Il volto, intenso e serio, irradiava un'aria superiore e i suoi occhi fissi in un punto indefinito sembravano scrutare l'eternità stessa, come se fosse un guardiano delle ere. I lunghi capelli erano scolpiti con una precisione tale da far sembrare che il vento li accarezzasse leggermente, aggiungendo un tocco di vita all'immagine di pietra.
Era come se fosse pronta a prendere vita da un momento all'altro, pronta a scendere in campo per combattere una causa epica e sacra. Era davvero una bellezza straordinaria.
Sobbalzò quando una mano delicatamente si posò sulla sua spalla. Era come un ritorno alla realtà dopo l'ipnotismo della statua.«Lui è il Dio Declan», sussurrò Semyona, rompendo il suo silenzio estatico di fronte a tanta grandiosità.
«Wow... è bellissimo», disse meravigliata, alzando il suo sguardo per osservarlo meglio.
Sua madre sorrise mentre anch'essa ammirava la scultura con occhi colmi d'ammirazione.
«È vero», mormorò assorta mentre guardava la statua. «Sai, lo chiamano il Re del Mondo», aggiunse con un piccolo sorriso.«Davvero?» chiese Selene. «Perché?»
Semyona rimase in silenzio, prendendo un profondo respiro. «Perché è un Dio benevolo. Ci ama e veglia su di noi. Sempre pronto a proteggerci dal male».
«Perché lo fa?» chiese, la sua curiosità bruciante la spingeva a cercare una risposta.
Semyona rimase in silenzio, contemplando la domanda della figlia, poi, accarezzandole la testa: «Perché è il suo destino».
«Da chi è stato creato?»
«Dagli Antichi».
«E chi sono gli Antichi?»
Una risata leggera risuonò nel tempio, come un eco di millenni di conoscenza. Selene si girò per guardarla, trovando Semyona con uno sguardo divertito ma affettuoso.
«Perché tutte queste domande?» chiese con un sorriso, abbassandosi alla sua altezza e accarezzandole il viso con mano delicata.
Selene sollevò le spalle. «Sono solo curiosa», disse imbarazzata, mordendosi il pollice.
Semyiona sorrise, giocando con una ciocca dei suoi capelli tra le dita.
«Be', non posso dirti tutto ora, tuo padre ci aspetta, ma posso dirti che è così come è. Gli Dei, i Guardiani, noi umani, esistiamo. Non c'è bisogno di spiegazioni. Hai sempre avuto una mente curiosa, come tuo padre», lanciò una veloce occhiata alla statua di Declan, come se intravvedesse un segreto tra le sue imponenti fattezze.«Ma voglio sapere di più», obiettò, tornando a concentrarsi sulla statua di Declan.
«Un giorno, quando sarai pronta, scoprirai molte risposte da sola», le disse, prima di alzarsi in piedi.
«Semyona? Ci vuole ancora molto?» Brice la chiamò dall'entrata del Tempio con evidente impazienza, guadagnandosi occhiate disapprovanti dagli altri fedeli che stavano pregando in silenzio.
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La Guerra degli Dei - La Prescelta
FantasyQuando la madre di Selene si ammalò, ella si dedicò con anima e corpo a prendersene cura, determinata a non permettere alla malattia di portarla via. Dopo la perdita del padre, Selene e sua madre si ritrovarono a vivere nella miseria, lottando per p...