Ancora una tomba.
Un altro morto.
Un altro genitore strappato via dalla sua vita.Ormai Selene conosceva bene il sapore delle sue lacrime, che scorrevano sul viso privo di emozione. Il suo sguardo era fisso sulla tomba di Semyona, vitreo e vuoto, simile a quello di un morto, proprio come lei.
Di fronte alla bara, il solito anziano Predicatore si ergeva, la sua voce echeggiava nell'aria con tono alto e solenne, mentre recitava preghiere affinché lei trovasse riposo e gli Dei la guidassero.
«Siamo qui oggi per dare l'ultimo saluto a questa anima gentile, che ha impresso il suo segno indelebile nei cuori di tutti coloro che l'hanno conosciuta».
Le immagini del passato, dei suoi brevi periodi di felicità, si affollavano nella sua mente: le risate condivise, gli abbracci caldi, la semplice felicità. Era tutto svanito in un attimo, rimasto congelato dal freddo gelido dell'inverno.
Il braccio di Brika le circondava le spalle, tenendola stretta mentre le sue lacrime sgorgavano in silenzio. Accanto a lei, Isha e Rakele erano abbracciate l'una all'altra, con gli occhi su Selene.
E infine, vide persone sparse qua e là. Non ne conosceva molte, solo visi visti di sfuggita.
Solo Tristan, che da lontano, guardava con occhi seri e fissi, con la sua solita uniforme. Ma non lo salutò.Nel mezzo della funzione, udì però le loro voci, più precisamente di due donne, che si scagliarono contro la sua schiena in modo affilato e doloroso.
«Poverina, non solo ha perso il padre, ma adesso pure la madre», sussurrò una delle donne dietro di lei.
«Non vorrei mai essere al suo posto», aggiunse l'altra con una sorta di malcelato disgusto.
«Insomma, un padre violento e una madre pazza? Qualcosa mi dice che lei potrebbe aver preso da entrambi i genitori».
Nonostante la sua crescente rabbia, decise di non prestare loro attenzione, anche se era difficile, specialmente in quel momento.
«Può anche essere. Ho sentito dire che molte volte la vedono sparire nel bosco con fare sospetto. Persino Fiona diceva che era inquietante».
Inspirò profondamente, cercando di mantenere la calma.
«Aveva ragione, insomma, guardala. Sembra una scappata di casa. E quegli abiti orrendi e luridi... almeno si lava questa poveraccia?»
«Chissà come farà ora che è sola».
Il suo cuore picchiava con ferocia. Il calore della rabbia saliva dentro Selene, ma resistette all'impulso di reagire. Continuò a stringere gli occhi e i pugni lungo i fianchi.
«Adesso le uccido a queste», ringhiò Brika.
Fece per girarsi e urlargli contro le peggio cose, ma Selene la tenne ferma, afferrando la mano che le accarezzava il braccio.
«Non ne vale la pena. Lascia stare».
«Va bene», sospirò. «Ma se le rivedo nel villaggio, gli stacco la lingua, così vediamo come parlano queste due vecchie bisbetiche».
Per il resto della funzione, le due donne non fecero altro che parlare, le loro voci avvolte da un velo di crudeltà e disgusto. I loro commenti, come frecce avvelenate.
Si sforzò di mantenere la calma, anche se la loro presenza era come un costante brusio nel suo orecchio, un richiamo continuo alla sua rabbia repressa.
Il suo sguardo rimase fisso davanti a lui e continuò a ripetersi: "Sei forte, puoi farcela."
Non appena il Predicatore cessò di parlare e tutti i presenti iniziarono ad allontanarsi, e Selene ringraziò mentalmente gli Dei che quella agonizzante tortura fosse giunta al termine.
L'aria iniziò a farsi più densa, man mano che la solitudine incombeva e ogni cosa intorno a lei si fece più distante.
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La Guerra degli Dei - La Prescelta
FantasiQuando la madre di Selene si ammalò, ella si dedicò con anima e corpo a prendersene cura, determinata a non permettere alla malattia di portarla via. Dopo la perdita del padre, Selene e sua madre si ritrovarono a vivere nella miseria, lottando per p...