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Untouchable Parte quattro
Era una di quelle giornate lente e tranquille.
La luce del pomeriggio filtrava attraverso le tende, riempiendo la stanza di un bagliore caldo e dorato. Satoru era appoggiato al bracciolo del divano, intento a sfogliare con noncuranza un libro che aveva trovato sul tavolino. Tu, invece, eri immersa nella tua missione di sistemare la libreria, che da tempo minacciava di collassare sotto il peso dei volumi accumulati.
Era un dato di fatto che stavi cercando di non pensare alla morte inaspettata di Kai... Non che questo ti facesse stare male, anzi.
Tuttavia, ignorare l'accaduto era difficile, e ancora di più era difficile da ignorare quando sapevi che chi aveva ucciso Kai, altro non era che il tuo coinquilino.
Era passato un mese, e non eri mai entrata in argomento, e nemmeno Satoru sembrava volerlo.
"Non è più semplice comprare un’altra libreria?" chiese Satoru, alzando gli occhi dal libro per guardarti.
"Non è più semplice alzarti e darmi una mano?" rispondesti, puntandogli contro uno sguardo accusatorio mentre salivi sulla scala per raggiungere uno dei ripiani più alti.
Satoru si limitò a ridere. "Perché dovrei? Stai facendo un ottimo lavoro senza di me."
Tu sospirasti, ignorandolo. Avevi sempre trovato il suo atteggiamento irritante, quel modo di osservarti con un sorrisetto divertito mentre tu ti affannavi a fare qualcosa. Ma non potevi negare che fosse anche rassicurante, in un certo senso, sapere che c'era.
"Dovresti almeno togliere quei libri dal pavimento prima che qualcuno ci inciampi," continuasti, indicando con un cenno del capo il mucchio di volumi che avevi appoggiato temporaneamente lì.
"Qualcuno tipo te?" rise Satoru, chiudendo il libro e alzandosi con un’eleganza naturale. "Va bene, principessa, mi occuperò del tuo regno."
Lo sentisti avvicinarsi mentre continuavi a lavorare, i suoi movimenti lenti e deliberati mentre raccoglieva i libri dal pavimento.
"Devo dire che hai un gusto terribile," commentò, esaminando uno dei volumi. "Romanzi rosa? Davvero?"
"Non ti ho chiesto un’opinione," rispondesti, facendo un passo indietro sulla scala per sistemare un libro.
Fu un errore. Il piede ti scivolò su uno dei gradini, e prima che potessi afferrarti al bordo, sentisti la gravità tirarti verso il basso.
Un grido ti sfuggì dalle labbra, ma prima che potessi colpire il pavimento, due braccia forti ti avvolsero, interrompendo la tua caduta. Il mondo sembrò fermarsi per un momento mentre ti ritrovavi schiacciata contro il petto di Satoru, il suo respiro caldo contro la tua fronte.