-⋆.ೃ࿔*:・Capitolo 31

2K 89 290
                                    

MANUEL

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

MANUEL.
"Secrets I have held in my heart
are harder to hide than I thought.
Maybe I just wanna be yours.
I wanna be yours, I wanna be yours."
Arctic Monkeys, I Wanna Be Yours.

ᯓ★
"Qualcuno ha detto che nel momento
in cui ti soffermi a pensare se ami o meno
una persona, hai già la risposta."
—L'ombra del vento.
Carlos Ruis Zafón.

Mi assicuro di aver parcheggiato il motorino in modo da non ostruire il passaggio alle altre macchine e apro il sedile in cuoio per lasciare il mio casco al suo interno.
Come prima uscita dell'anno, mi sono recato al canile per portare qualche regalo in più ai cuccioli randagi. Domani sarà il compleanno di Noah, e ho colto l'opportunità di essere in giro a fare acquisti per svuotarmi le tasche.

Noah compierà diciotto anni, e non ha intenzione di festeggiare. Leah ha organizzato una festa in grande, so che ha invitato tutti i suoi amici senza scomodarsi a estendere l'invito al suo gemello.
Generalmente Noah tempesta di messaggi ed è attivo sui social, ma da ieri pomeriggio non si fa sentire: da quando Leah gli ha proibito di andare alla sua festa.

Dire che Theo è incazzato è riduttivo.
Sappiamo tutti che organizzare qualcosa a sorpresa per Noah peggiorerebbe la situazione, ma nulla ci vieta di compragli un regalo e farci trovare sotto casa sua a mezzanotte. Senza candele, senza torte né impegni. Lo facciamo ogni anno.
È l'unico giorno in cui Noah si mostra vulnerabile, spento e fragile.

Un rumore alle mie spalle segnala dei passi che si avvicinano, e Andrèj mi porge anche il suo casco. Tecnicamente è di Theo, ma non lo ha più voluto indietro da Halloween e onestamente adesso mi è di ottimo uso per scarrozzare Andrèj in giro per le strade di Roma.

«C'è cibo per tutti?» chiede, ravvivandosi i ricci biondi in risalto contro il cielo terso.
Rigiro le chiavi tra le mani e apro il bauletto, estraendo delle buste di plastica ricolme di croccantini e inserendo il casco nello spazio residuo. «Certo, vuoi andare prima dai cani o dai gatti?»

Lui mi sfila una busta dalle mani, così ne sorregge due contemporaneamente lasciandomi solo il fardello di portarne una. «Gatti,» sorride raggiante, aspettando le mie direttive per muoversi verso l'entrata. «Preferisco i gatti.»
È il mio opposto anche su questo frangente.
A me piacciono molto di più i cani.

Ci incamminiamo chiacchierando del più e del meno, mentre una serie di lamenti ci raggiungono le orecchie dai recinti di ferro battuto.
La verità è che ho invitato Andrèj qui per fargli conoscere una porzione felice del mio mondo, perché fino ad adesso non ha avuto l'opportunità di vederne in sufficienza. È significativo per me fare incontrare due delle mie cose preferite in assoluto: gli animali e Andrèj. È anche una scusa per stargli vicino, lo ammetto. Se stessimo insieme, probabilmente lo potrei definire un appuntamento.
Un po' strano, ma comunque degno di lode.

The Night We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora