MANUEL.
"Because maybe
you're gonna be the one that saves me.
And after all,
you're my wonderwall."
—Oasis, Wonderwall.ᯓ★
"Ero indubbiamente preso di amore,
che è passione ed è legge cosmica,
perché anche la gravità dei corpi
è amore naturale."
—Il nome della Rosa.
Umberto Eco.Sgranchendomi le braccia, raccolgo la felpa dal pavimento e me la infilo per evitare di congelare.
Fuori piove, sono sette sei del mattino e Andrèj nella notte si muove così tanto che tutte le coperte cadono continuamente giù, ma ovviamente lui, che non sente mai freddo, non se ne accorge.
E io invece divento un blocco di ghiaccio.«Pensi che il meteo farà così schifo per tutto il giorno?» chiedo, lasciandomi il cappuccio a coprire i ricci scarmigliati dal sonno. «Oggi è carnevale. La festa sarà rovinata se il maltempo continua a lungo.»
Andrèj, per tutta risposta, emette un suono rauco molto vicino a un grugnito incomprensibile.Assottiglio gli occhi in due fessure e lo osservo, voltandomi verso di lui.
Ha la guancia sinistra arrossata, pressata contro il cuscino sotto la sua testa. I ricci biondi sono arruffati e spinti praticamente ovunque, incorniciandolo come un'aureola. È coricato sul braccio sinistro, e credo che sia indolenzito perché non da cenni di muoversi. Nel buio invernale del mattino presto, con l'unica luce flebile della lampada a qualche metro di distanza, le sue lentiggini sono risaltate notevolmente.La sua mano destra è avvolta intorno al mio fianco, cercando di trattenermi a letto e non farmi sgusciare via. «Andrèj,» lo pizzico, picchiettando sul suo naso. «Abbiamo appuntamento con gli altri, dobbiamo alzarci.»
Se qualcuno mi avesse avvisato che un giorno sarei stato io a impegnarmi per convincere Andrèj ad alzarsi, avrei riso. Eppure, eccoci qui. Sono sveglio da dieci minuti abbondanti, mentre lui fa avanti e indietro dal dormiveglia.Gioco con i suoi capelli; traccio dei disegni invisibili sul suo viso, trascinando i polpastrelli contro la sua pelle. Gli faccio leggermente il solletico, ricevendo in cambio una pacca sulla mano per incitarmi a smettere.
I miei tentativi di svegliarlo falliscono.
Uff. Che vita complicata.Tento futilmente di sgattaiolare via, ma Andrèj tempestivamente affonda le unghie contro miei fianchi, scuotendo la testa e dischiudendo gli occhi quanto basta per rivolgermi un'occhiata contrariata. «No. Da qui non ti muovi.»
Sbuffo. «Dobbiamo essere per strada tra mezz'ora.»
«Piove.»
«E quindi?»
«Se ritardiamo diamo la colpa alla pioggia.» Fa salire la mano su fino al mio collo, per poi spingermi in avanti, contro il suo petto. Mi immobilizza lì, accasciando il mento contro la mia testa. «Dormi.»Il mio ragazzo è più affettuoso di un koala, specialmente la mattina. Sembra quasi che si trasformi in un bambino avido di ogni carezza, ogni contatto fisico esistente. Non mi dispiace assolutamente, ma è anche difficile negargli l'affetto per giuste cause, quando è troppo convincente nel volerne.
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The Night We Met
RomanceManuel ha perso il fratello da poco e cerca continuamente una connessione con lui, andando lentamente a distruggersi e faticando così ad esprimersi. Fin dall'infanzia ha sempre temuto di essere la ruota di scarto. Andrèj è spesso vulnerabile; la sol...