ੈ✩‧₊˚ Capitolo 28

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ANDRÈJ

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ANDRÈJ.
"Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua."
Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe.

༊·˚˚
"I'm Mr. Loverman.
And I miss my lover, man."
—Mr. Loverman
Ricky Montgomery.

Spingendo il carrello, traccio una planimetria mentale del supermercato nell'eventualità in cui dovessi fuggire, magari a causa di un incendio improvviso. Ho imparato a farlo spesso negli anni, per avere la consapevolezza di ciò che mi circonda e sapere precisamente dove sono posizionate le uscite d'emergenza e in quali zone si trovano gli estintori.
La gente la chiama ossessione.
Per me è cautela.

Se non fosse stato per Maksi sarei morto sette anni fa, e ripensando al coma in cui l'ho spedito erroneamente so di non voler ripetere la storia.
Il minimo che posso fare adesso è rendermi cosciente dei luoghi in cui mi trovo, così riesco a intuire se una stanza è troppo stretta e conviene uscire, o larga abbastanza da far tacere i miei riflessi. Qui, al supermercato, fortunatamente i corridoi sono ampi abbastanza, le porte scorrevoli sembrano pristine e la segnaletica d'avvertimento nei casi critici è quasi ovunque.

Rilassando la tensione, stringo le mani alla sbarra del carrello e inclino la testa lateralmente, osservando Theo impegnato a scartare della verdura. Confronta un dilemma micidiale, ovvero la scelta tra una lattuga normale e un iceberg.
Onestamente a me sembrano uguali...

Noah mi sorprende materializzandosi al mio fianco. Pesa il suo telefono in una mano allargando una foto, e picchietta rumorosamente sullo schermo per attirare la mia completa attenzione. «Leggi qui,» indica.
Aggrottando le sopracciglia, lo guardo. «Dolce?»
«Esatto. Vuoi la torta sette veli, il pandoro oppure il tiramisù?»

«Siamo ancora al secondo,» si intromette Theo, posizionando un sacco nel carrello e facendomi segno di proseguire sempre dritto per la corsia. «Prendi cibi salutari, Noah.»
Lui si caccia il telefono in tasca e gli offre un sorriso sornione. «Crème caramel sia!»

Stiamo organizzando la cena di capodanno, che riusciremo a festeggiare nell'appartamento in disuso di Klea che ho sfruttato per il mio compleanno. Lavinia ha sfilato il menù, aiutata principalmente da Noah che scriveva una sequela di cibi puntualmente cancellati dalla ragazza, mentre Theo si è reso incredibilmente disponibile per cucinare. Non pensavo mi avrebbero invitato nonostante l'assenza di Manuel, e ammetto che mi ha scaldato il cuore sapere che apprezzano la mia presenza non solo se accompagnata da quella di lui. Mi stanno includendo, ed è una novità per me essere accettato in un gruppo di persone. Mirko mi teneva lontano dai suoi amici come se fossi una malattia.

Osservo Noah sgambettare malfermo sulle stampelle e girare un angolo, probabilmente alla ricerca del reparto dolci e confetture, e non è scomparso da molto che già ritorna allegro.
Trattiene due confezioni di crème caramel contro il petto, sfruttando il gesso, bofonchiando una sequela di lamentele con il telefono stretto tra orecchio e spalla. Avvicinandosi, mi indica con il mento e punta una stampella contro di me sollevandola leggermente. «Prendi il telefono. È Manu. Tu novio vuole sentirti. Fingi di essere sorpreso.»

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