La visione rivelatoria di Saurus

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Paul era ipereccitato, camminava velocemente per il soggiorno e apriva ogni sportello mentre parlava tra sé e sé ad alta voce.

"Dovrò spostare il tavolo, allungarlo e portare altre sedie; cercare un servizio di piatti abbastanza grande e lucidare le posate d'argento. Ovviamente mi servirà una tovaglia elegante. Cosa preferiranno mangiare le guardie? Menù di carne o di pesce? E da bere? E per dessert? Oh... devo assolutamente fare un salto alla boutique alimentare del sedicesimo piano prima che chiuda!"

Saurus non l'aveva mai visto emanare tanta gioiosa energia. "Chi avrebbe mai creduto che ti saresti emozionato così tanto per dei semplici ospiti a cena?" commentò divertito.

Ricordandosi del suo impegno principale, cioè la cura e riabilitazione del suo maestro, il giovane smise di saltellare. "I vostri esercizi! Che numero marca il timer?" esclamò di soprassalto.

Corse in camera da letto e constatò che il valore proiettato dal dispositivo era 250. Non era male, considerando che mancavano ancora diverse ore per il calar del sole. La passeggiata punitiva in giardino non era stata improduttiva.

"Se non ho capito male, devi uscire per fare degli acquisti. Vai pure," dettò l'Elite. "Per oggi lasciamo perdere gli allenamenti."

"Ma... oggi potreste raggiungere l'obiettivo prefissato, se ci impegniamo!" obiettò il giovane.

"Va bene così. Ti chiedo solo di portarmi l'altro bastone, quello bianco di metallo con la base a tre piedi che mi hai mostrato prima."

"Il tripode? Certo, maestro. Non l'ho riportato in negozio perché ho pensato che avrebbe potuto tornarle utile, ma siete sicuro di non aver bisogno di me? Siete caduto, per cui avrete sicuramente bisogno di un bagno e di cambiarvi d'abito. Avete delle ferite? Devo prendere il kit del pronto soccorso?"

"Provvederò autonomamente ai miei bisogni. Occupati pure della cena. È fin troppo ovvio che vuoi fare bella figura stasera."

"In effetti è così. Grazie."

Il mobile consegnò al suo maestro il bastone a tre piedi come richiesto, si mise in tasca un chip di credito e corse fuori dall'appartamento.

***

Le guardie vestivano abiti civili, Saurus un elegante congiunto per occasioni di riguardo. Paul aveva dato il meglio di sé, preparando una tavola raffinata con ogni sorta di manicaretti le cui ricette erano state da lui stesso progettate, annotate in un quaderno e migliorate nel corso degli anni.

Non riusciva a credere che ospiti reali stessero davvero mangiando i suoi fantasiosi piatti ed era entusiasta del risultato. Il suo unico rammarico era non aver potuto nascondere gli appariscenti attrezzi ginnici del soggiorno, ma nessuno aveva osato chiedere il motivo di quell'arredamento così poco ortodosso.

Generalmente serio e tenebroso, fonte di soggezione per chiunque gli stesse intorno, l'Onyx era a suo agio e conversava affabilmente con i colleghi di lavoro. Di tanto in tanto, sorrideva addirittura senza accorgersene; sembrava un'altra persona. Per le guardie, abituate com'erano a vederlo indossare una perenne maschera di severa autorevolezza, quella che caratterizzava il suo aspetto pubblico e generava timore tanto negli alleati quanto nei nemici, era una sorprendente novità.

Un altro fatto insolito, che sorprese particolarmente gli androidi di grado minore, fu che il giovane ex mobile si fosse seduto a tavola con loro, mangiasse e scherzasse come qualsiasi altro commensale; stava addirittura innalzando il livello alcolico del suo sangue con qualche sorso di vino tra un boccone e l'altro. Nelle case degli Elite, di norma, gli assistenti domestici se ne rimanevano in disparte, non interagivano con gli invitati e si limitavano a servire le portate, rincalzare i bicchieri e sparecchiare. Tutti gli fecero i complimenti per l'ottimo cibo e l'accoglienza.

Libro 3: Catarsi e redenzione - Risorgere dalle ceneri di HerbayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora