Nell'accogliere con parole di benvenuto i suoi importanti visitatori, la padrona di casa sembrava nervosa.
"Buongiorno, Lord Mink. Ciao Riki..."
Quel saluto fu seguito da un'esclamazione incredula.
"Mimea?!?"
La donna arrossì, rivelando la sua emozione, e si fece di lato facendo loro cenno di proseguire.
"Entrate. Mettetevi comodi."
"Io attenderò in macchina, sono venuto solo per accompagnare Riki," rifiutò inaspettatamente l'Elite.
Il giovane al suo fianco gli rivolse uno sguardo incredulo. "Vuoi lasciarmi solo con lei? Ne sei sicuro?"
"Oggi sembri dubitare delle mie facoltà mentali, Riki," rispose l'altro con divertimento. "Dovete avere molto di cui parlare e io sarei un disturbo. Ci sono dei motivi per cui non dovrei lasciarvi da soli?"
Tornando con la mente a ciò che era successo anni prima, gli stomaci di Riki e Mimea si contrassero. All'epoca, Iason li terrorizzava perché la sua possessività era assoluta. In un certo senso, era ancora così – certi aspetti della sua personalità non sarebbero mai cambiati – eppure, non solo aveva condotto il suo amante dalla stessa donna che in passato gli aveva fatto ribollire il sangue di gelosia e rivalità, ma gli stava addirittura permettendo di rimanere da solo con lei.
Era la loro fiducia reciproca ad essere diversa? Forse, il biondo androide dagli occhi di ghiaccio non temeva più di essere tradito? Non riuscendo a credere alle proprie orecchie, Riki gli prese il viso tra le mani, si mise in punta di piedi per raggiungere la sua altezza e gli schioccò un bacio sulle labbra.
"Non so cosa stia succedendo in quella tua testa incasinata, ma ciò che stai facendo è molto bello. Grazie."
Raramente prendeva certe iniziative affettive. Erano la debolezza di Iason e lo fecero tornare in auto sorridendo tra sé e sé. Rimasti finalmente da soli, ancora sul marco della porta, il giovane si grattò la testa e esordì un po' in imbarazzo.
"Credevo... che non ti avrei più rivisto. Io..."
"Siamo in due," secondò Mimea, ugualmente impacciata.
Era difficile entrare in confidenza ed essere spigliati, dato il modo brusco in cui si erano lasciati e ciò che avevano condiviso. Alla fine, Mimea decise di prendere l'iniziativa e indicò nuovamente l'interno della casa.
"Entriamo. Devi essere accaldato. Ti offrirò qualcosa di fresco."
Riki seguì l'invito e si ritrovò in un salottino piccolo, pulito e abbastanza ordinato.
"Mettiti comodo. Torno subito."
Mentre prendeva posto su una delle sedie tutt'intorno al tavolo dove probabilmente si consumavano i pasti, Riki si ritrovò a pensare al fatto che Mimea era diventata ancora più bella col trascorrere degli anni. I tratti tondeggianti e morbidi del suo viso da bambina avevano lasciato il posto a quelli più definiti, eleganti e delicati di una giovane donna. I suoi lunghi capelli biondi e ondulati – sembrava quasi che Raoul avesse voluto crearla a sua immagine e somiglianza – erano raccolti dietro alla nuca, ma qualche ciuffo ribelle sfuggito alla molletta ricadeva sulla fronte e sulle orecchie. L'espressione fanciullesca e un po' ingenua dell'animale domestico del passato si era mutato in quello di un'adulta consapevole.
Mimea tornò con due bicchieri e una brocca con un liquido rosato freddo, forse succo di pompelmo. Si sedette di fronte al suo ospite, ma non essendo completamente a suo agio, parlò evitando di guardarlo direttamente negli occhi.
"È stata una gran sorpresa ricevere la richiesta di Lord Mink di incontrarti. Devo confessarti che stavo per rifiutare, è passato tanto tempo, ma poi... ci ho riflettuto e sono giunta alla conclusione che nessuno dovrebbe lasciarsi come abbiamo fatto noi senza la possibilità di chiarirsi."
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Libro 3: Catarsi e redenzione - Risorgere dalle ceneri di Herbay
FanficLibro 3 della serie: Risorgere dalle ceneri di Herbay Basata sul romanzo Ai No Kusabi di Reiko Yoshihara Riki ha perdonato Iason e sono pronti a proseguire la loro vita insieme, o così pare, ma il meticcio ha alcune questioni in sospeso dal suo pass...