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Non appena i due uomini videro la macchina dell'agente del C.I.I.. parcheggiata lungo la strada a circa una cinquantina di metri da loro, decisero di fermarsi.
Trovarono posto e spensero il motore. Da quella distanza potevano tenere d'occhio la strada senza il rischio di essere scoperti. Non sapevano esattamente cosa stesse facendo Colonna in quella zona di Livorno, ma il fatto che la sua macchina fosse ancora lì, significava solo che, in qualunque edificio fosse entrato, doveva essere ancora al suo interno, il che dava loro tutto il tempo necessario per studiare la zona e pianificare le mosse successive.
Il fattore tempo era fondamentale e nessuno dei due poteva rischiare di fallire. La richiesta d'intervento era arrivata direttamente dalle alte sfere dell'Ordine il che equivaleva a dire: niente domande.
In silenzio, con le pistole cariche nei giubbotti, puntarono lo sguardo verso la strada, pronti a entrare in azione.
***
«Deve sapere che verso la metà del diciannovesimo secolo» iniziò a raccontare Ravizza con voce lenta e cadenzata «a New York esistevano quattro grandi logge massoniche i cui membri erano in stragrande maggioranza di origine latina. Tre erano di stampo francese, L'Union Francaise N 17, la Cincerit N 373 e la Clemente Amitie Compolite N 410 mentre solo una di stampo spagnolo, la Fraternidad N 387.
All'interno di queste logge si trovavano anche molti italiani, emigrati nel corso degli anni negli Stati Uniti principalmente per motivi di lavoro. Uomini di cultura, pionieri e imprenditori, come un certo Attilio Massabo, mercante di stoffe nato in Piemonte ma residente a New York. Fu proprio lui che, nel 1853, decise di riunire tutti gli italiani delle quattro logge sotto una nuova associazione, un'unica congrega che avrebbe preso il nome da grande generale la cui gloria e fama aveva eguagliato in America quella di George Washington. Nacque così la Garibaldi Lodge N 542, di cui Massabo divenne il primo Gran Maestro.»
Ravizza alzò la mano e mostrò a Lapo un anello con inciso il simbolo della massoneria insieme ai numeri e alle lettere identificative della loggia.
Lo stesso fece Achille Gonella.
Lapo l'osservò con attenzione. «Vedo che entrambi fate ancora parte di questa congrega dopo tutti questi anni» commentò con aria sarcastica. Era stanco di sentir parlare di logge massoniche. Più cercava di stare lontano da quel tipo di associazioni, e più ne veniva costantemente risucchiato. Gli era già successo non molto tempo prima con i Cavalieri di Santiago e adesso ecco che ricominciava con Garibaldi, per non parlare di ciò che Rosa gli aveva comunicato poco prima a proposito dell'ordine del Rito Scozzese.
Non ne era sicuro, ma cominciava ad avere la netta sensazione di essere finito nel bel mezzo di un'antica faida che pareva durare da più di centocinquant'anni.
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Il prezzo dell'inganno
Mistério / SuspenseBologna - 2 maggio 1860 Le ombre del tramonto si allungano sulle antiche strade di Bologna mentre il conte di Cavour varca le porte della città, il destino dell'Italia appeso a un filo sottile. L'incontro imminente con il re Vittorio Emanuele II pro...