19
Lapo strinse i denti. Era tra due fuochi. Davanti Ravizza e Gonella, dietro qualcuno che aveva tutta l'aria di volerlo morto.
Di bene in meglio.
Non sapendo cosa fare e travolto dal dolore alla caviglia e al volto, optò per il male minore. Cercò quindi di rialzarsi e proseguire in avanti. In fin dei conti i due uomini di Villa Francesca parevano intenzionati solo a prendere possesso della pergamena.
Meglio consegnarsi a loro, ragionò dentro di sé. Appoggiato alla macchina si fece forza.
Un nuovo sparo però lo costrinse a ributtarsi a terra.
Si coprì istintivamente la testa con le mani mentre i vetri esplodevano sopra di lui.
Stanno cercando di bloccarmi qua.
All'improvviso udì il rombo di una macchina e poi quello di una frenata a pochi passi da lui.
Continuò però a rimanere disteso.
«Salta su» urlò a un tratto una voce familiare. «Svelto!»
Si rimise allora in piedi e strusciandosi alla vettura parcheggiata uscì in strada. Di fronte a lui una Ford Focus bianca con la portiera posteriore aperta.
Senza pensarci troppo si gettò al suo interno distendendosi sui sedili.
La vettura partì con una sgommata mentre lui cercava di chiudere la portiera. Un paio di proiettili colpirono il vetro posteriore mandandolo in frantumi.
Lapo si coprì per l'ennesima volta la testa mentre le schegge di vetro finivano all'interno dell'abitacolo.
«Stai bene?» domandò la donna al volante.
«Tu che ne dici?»
Per tutta risposta sentì la macchina accelerare e poi svoltare bruscamente verso sinistra.
***
Ravizza osservò con rabbia la Ford Focus sparire dietro l'angolo. Poco dopo vide un'altra macchina gettarsi all'inseguimento. Chi era?
Qualcuno della Loggia?
Non erano questi gli accordi, pensò mal celando la frustrazione.
Si voltò verso Gonella che se ne stava immobile sul ciglio della porta.
«E adesso?» gli domandò Achille.
«Adesso dobbiamo parlare con tu sai chi» gli rispose digrignando i denti. «Sta succedendo qualcosa che non mi piace per niente.»
«Pensi che Wallaby ci abbia traditi?»
«Non lo so, ma è quello che voglio scoprire. Quel bastardo di Colonna è riuscito a scappare con la pergamena, ma in questo momento è il minore dei nostri mali. A preoccuparmi sono quei tizi che lo stanno inseguendo.»
«Dobbiamo saperne di più. Pensi che siano della Loggia?»
«E chi altro se no? Solo che vorrei capire che diavolo sono venuti a fare. Wallaby ci aveva assicurato che non avremmo avuto interferenze.»
Achille si appoggiò al muro della residenza.
«Ormai siamo dentro fino al collo in questa storia, Antonio, e non so come potremmo uscirne» mormorò scuotendo la testa. «Se non riprendiamo quella pergamena, per noi sarà la fine.»
«Non succederà» gli rispose Ravizza mettendogli una mano sulla spalla «stai tranquillo.»
«Sicuro?»
Ravizza non rispose. Non era sicuro di nulla per la verità, tranne del fatto che tutta quella faccenda stava prendendo una gran brutta piega. E la sensazione che qualcuno gli stesse facendo franare il terreno sotto i piedi stava divenendo piano piano sempre più una certezza.
«Rientriamo in casa» sibilò stringendo i pugni «e facciamo quella telefonata.»
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Il prezzo dell'inganno
Mistério / SuspenseBologna - 2 maggio 1860 Le ombre del tramonto si allungano sulle antiche strade di Bologna mentre il conte di Cavour varca le porte della città, il destino dell'Italia appeso a un filo sottile. L'incontro imminente con il re Vittorio Emanuele II pro...