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Il volo della Ryanair per Olbia era decollato da poco meno di dieci minuti. Stando agli orari sarebbe atterrato all'incirca alle una di pomeriggio, ragion per cui, tra il noleggio dell'auto e il tragitto da percorrere, sarebbero potuti arrivare a Caprera intorno alle tre e mezzo.
Ancora in tempo per fare ciò che era necessario.
«Che ne dici se diamo un'occhiata a quel sito che hai scaricato prima del decollo?» domandò Isabel appoggiandosi al sedile dell'aereo.
Adesso si sentiva più rilassata.
In qualche contorta maniera, il sapere per cosa stavano rischiando la vita, l'aveva resa meno inquieta.
«Che mi sembra un'ottima idea» le rispose lui «dobbiamo essere preparati per quando arriveremo lì.»
«Dai accendi il telefono.»
Lapo prese il cellulare e cliccò sul link che aveva scaricato in home page mentre si trovava ancora in aeroporto proprio per poterlo poi leggere in modalità offline a bordo dell'aereo.
Per sicurezza aveva anche fatto il download della mappa dell'isola e delle sezioni in cui si vedevano gli edifici del Compendio Garibaldino.
Cominciò a leggere.
«.. L'isola di Caprera era di proprietà dello stesso Garibaldi. Egli ne acquistò, grazie all'eredità del fratello Felice, la metà settentrionale nel 1856, vivendo inizialmente in una tenda e poi in una casupola.
Anni dopo si fece costruire, nello stile delle fattorie sudamericane, una grande casa bianca.
Dieci anni più tardi, grazie a una colletta dei figli e di alcuni ammiratori, riuscì ad acquistare anche l'altra metà dell'isola fino a quel momento appartenuta a Richard ed Emma Collins, una famiglia inglese a lui molto legata.
Garibaldi aveva visitato Caprera la prima volta nel 1849, e da quel momento l'isola era divenuta per lui il luogo dove amava rifugiarsi tra un'impresa e l'altra.
Quando poi nel 1857 il suo cutter Emma, che usava abitualmente per i traffici marittimi tra la Francia, Genova e la Sardegna, naufragò a causa di una tempesta, Garibaldi decise di abbandonare la vita di mare per dedicarsi all'agricoltura.
E si trasferì a Caprera.
Qui vi rimase con la sua famiglia fino alla morte, avvenuta nel 1882.
Visse sull'isola per ventisei anni, occupandosi dei frutteti e della coltivazione dei campi, e avviando persino una propria azienda agricola.
Ai margini della fattoria piantò alberi d'alto fusto, tra cui alcuni pini ancora oggi sono visibili, come quello che troneggia al centro dello splendido giardino della villa e che fu piantato nel 1867 in onore della nascita della figlia Clelia.»
«Sembra interessante» commendò Isabel stirandosi la schiena «ma non si parlava anche di tutta la struttura del Compendio in quel sito?»
«Adesso ci arriviamo» le rispose lui con un sorriso.
E riprese a leggere.
«A Caprera Garibaldi non fece solo la vita da contadino. In quegli anni l'isola divenne meta di molti visitatori, misteriosi emissari e influenti personaggi del tempo. Rappresentanti di molti movimenti rivoluzionari europei, dai russi ai greci, agli ungheresi, ai polacchi, agli spagnoli visitarono il Generale chiedendo consigli e direttive. Nel 1861 ricevette perfino la visita del ministro degli esteri americano che gli offrì, per conto di Lincoln, il comando delle truppe confederate...»
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Il prezzo dell'inganno
غموض / إثارةBologna - 2 maggio 1860 Le ombre del tramonto si allungano sulle antiche strade di Bologna mentre il conte di Cavour varca le porte della città, il destino dell'Italia appeso a un filo sottile. L'incontro imminente con il re Vittorio Emanuele II pro...