Distaccato.
Le dita magre di Ludovica picchiettano sulle sue ginocchia, fasciate dai pantaloni larghi di jeans che indossa, in attesa di rivedere i lineamenti di quel volto di cui stava iniziando a sentire terribilmente la mancanza. Le rotelle del suo cervello non hanno smesso di girare da quando Asia le ha permesso di raggiungere la camera del fratello minore, senza fare alcuna domanda. Cerca all'interno della sua memoria una serie di parole da poter unire tra loro per formare un discorso sensato da pronunciare all'amico, ma nulla sembra funzionare. Talmente immersa nei suoi pensieri che non si è neppure resa conto che Pietro, per qualche istante, è rimasto pietrificato alla sua vista a pochi metri dalla sua figura. Il cuore del ragazzo, infatti, ha perso un battito non appena le sue iridi verdi si sono accorte della sagoma magra della corvina seduta ai piedi del suo letto, così tanto composta che sembrava essere la prima volta lì. Invece, non si tratta d'altro che dello stesso letto che ha accolto l'evoluzione del loro rapporto, assaporandone ogni istante. Lo stesso letto che li ha visti dormire insieme, stretti l'uno nelle braccia dell'altra o seduti a gambe incrociate con una tazza di camomilla calda e miele tra le mani; che li ha sentiti mentre veniva calpestato dai loro piedi nudi a ritmo di musica o mentre scarabocchiavano disegni su diverse superfici. Lo stesso letto che li ha sentiti ridere di gusto, a crepapelle e con le lacrime agli occhi o che non ha potuto chiudere gli occhi a causa delle loro chiacchiere fino a tarda notte. Per non parlare di quando Ludovica si metteva a cantare le canzoni di Pietro a squarciagola e lui la osservava con occhi felici, seppure sia più stonata di una campana. Lo stesso letto che ha catturato il profumo buono e delicato alla vaniglia di lei e che ha impregnato la federa di quel cuscino fino al lavaggio successivo, nonostante Pietro non avrebbe mai voluto lavarla per non mandare via quel buon odore. Oppure l'odore fastidioso di quelle maledette sigarette e canne fumate di nascosto da Paola, che neppure le finestre aperte però riuscivano a mandare via del tutto. Insomma, lo stesso letto che, lentamente, li ha visti innamorarsi senza che loro se ne rendessero conto.
Pietro l'ha vista lì, al centro della sua stanza, con la schiena dritta e lo sguardo perso nel vuoto, mentre si rigirava il laccio più lungo della felpa che indossa tra le dita magre. Un semplice gesto che gli fa capire quanto è nervosa, nascosta tra le pareti della sua camera. Anche lui lo è ora, nervoso. Lo dimostra il fatto che si è dovuto rinchiudere nuovamente in bagno per cercare di riprendere in mano il controllo della situazione, mentre il cuore gli esplode nel petto. Recupera velocemente il cellulare e con le mani leggermente tremolanti digita velocemente le lettere della tastiera, inviando un messaggio a sua sorella e chiedendole il motivo per cui Ludovica si trovasse lì, sottolineando che lei fosse inclusa quando aveva detto di non voler vedere nessuno. La risposta di Asia non tarda ad arrivare, già consapevole che lui le avrebbe scritto in preda al panico, e gli dice che non può continuare a fuggire dalla realtà. Non è costretto a raccontarle tutta la verità, se non se la sente, ma le deve un minimo di spiegazioni per essere sparito per una settimana dalla sua vita. Inoltre, se non fosse uscito nel giro di un minuto da quel bagno sarebbe andata lei stessa a parlare con l'amica. Così ha concluso la conversazione la piccola di casa, bloccando lo schermo del suo telefono e riportando la concentrazione sulla serie tv che lui aveva interrotto.
Si osserva un'ultima volta allo specchio, sistemandosi i capelli ancora umidi e spettinati, come se avesse ancora bisogno di fare una buona impressione, prima di lasciare il bagno e incamminarsi per la seconda volta nel giro di pochi minuti verso la sua stanza. La porta aperta gli consente di sbirciare all'interno passando ancora inosservato, scoprendo che ora a farle compagnia c'è Sangy. Il suo muso chiaro è appoggiato dolcemente alle gambe della ragazza, che con la mano destra affonda le dita nel suo pelo bianco. Si bea delle coccole di una delle sue umane preferite, approfittando del poco tempo che passano insieme. Più volte Pietro ha ribadito alla corvina che il suo cane la preferisce al padrone, lo nota da come cerca le sue attenzioni snobbando quelle che prova a donargli il biondo. E lei si è messa sempre a ridacchiare a quella affermazione, ricordandogli che corre da lei solo perché sa di poter essere viziato.
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ACQUAZZONE | Fares [bnkr44]
FanfictionTreccani descrive l'acquazzone come una pioggia breve e impetuosa. Insomma, un qualcosa di odioso che può cambiare la tua giornata in un attimo. Ma dopo la tempesta nasce sempre il sole. Si dice così no?