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Pensiero ricorrente.

Pietro ha sempre fatto fatica ad aprirsi. A dare voce ai suoi pensieri e, soprattutto, alle sue emozioni. Preferisce tenersi tutto dentro ed elaborare ciò che gli tormenta la testa con la scrittura. La musica l'ha aiutato, in questo. L'ha aiutato in tanto, a dire la verità. Ma gli ha dato soprattutto la possibilità di poter mettere per iscritto i suoi pensieri e i suoi sentimenti, di poterli visionare nero su bianco.

Sua sorella Asia è una delle poche persone, se non l'unica, con cui non ha segreti. Tra di loro non ci sono mai stati. Sono stati complici dal primo giorno di nascita della minore, l'uno la spalla dell'altra. Chiaramente senza farsi mancare i battibecchi tipici tra fratelli. Ma nonostante questo, però, lei conosce tutto ciò che lo tormenta e a lui basta guardarla in quegli occhi chiari per capire quando ha bisogno di sfogarsi con il suo fratellone. Per cui Asia sa che, seppure le cose con il collettivo stanno andando più che bene, nella mente del maggiore naviga una sola grande preoccupazione.

È a conoscenza di tutto ciò che è accaduto tra di loro, la bionda, e ha provato più volte a farlo ragionare sul fatto che chiudersi a riccio non avrebbe migliorato la loro situazione. Ma Pietro è terribilmente testardo che fargli entrare in testa un'idea totalmente differente dalla sua è spesso impossibile. Quando si tratta di Ludovica, poi, ultimamente, non ne vuole sapere neppure di parlare, fuggendo dalla realtà. Per questo motivo, quando le sue iridi cadono sulla schiena nuda del fratello, seduto a bordo piscina, capisce che la sua mente sta percorrendo i quasi settemila chilometri che lo separano da New York.

Pietro osserva i suoi piedi muoversi casualmente nell'acqua limpida della sua piscina, chiudendosi nella sua bolla e lasciando all'esterno le voci, ora ovattate, dei suoi amici. Mancano solamente due date alla fine del tour estivo e i ragazzi, in attesa di esibirsi nella penultima, hanno deciso di passare qualche giorno a Forte dei Marmi, ospitati dalla madre dei due Serafini. Ne approfittano degli ultimi caldi giorni d'estate, finché quella palla calda e alta nel cielo non decide di abbandonare il palcoscenico per fare spazio a diverse temperature, forse più noiose. Ed è proprio la pausa dai live che fotte la sua mente. Non avere niente che lo tiene occupato lascia che il suo cervello si riempia di pensieri che vorrebbe tenere a debita distanza. Uno in particolare lo manda fuori, uno che era diventato un pensiero ricorrente.

Non la sente personalmente dal suo compleanno, Ludovica. Poco più di un mese oramai. Gli aveva scritto appena sveglia, a New York l'orario sulla sua sveglia segnava le sei in punto. Di conseguenza, in Italia erano le dodici del mattino e Pietro ancora dormiva. Doveva riprendersi dalla solita festa organizzata al bunker, che finiva spesso con l'invitato ubriaco marcio alle prime ore del giorno. Quando aveva visto il suo messaggio, nel primo pomeriggio, credeva di essere ancora ubriaco. Evitando qualsiasi tipo di contatto, credeva che la corvina non avesse alcuna altra intenzione di sentirlo. Invece gli aveva scritto, era stata la prima cosa a cui aveva pensato una volta aperti gli occhi. Un insieme di parole dolci e sentite, che lui era rimasto a fissare con un nodo alla gola e il cuore accelerato nel petto. Non sapeva come risponderle, tutto ciò che gli veniva in mente non sembrava neanche lontanamente adeguato a quello da lei mandato. Scriveva e cancellava, ripetute volte, fino a bloccare lo schermo del suo cellulare e lanciarlo ai piedi del letto, innervosito.

Ludovica aveva visto quelle spunte blu solamente all'ora di pranzo, quando oramai l'Italia si avvicinava a quella di cena. Era stata talmente indaffarata con il lavoro che non aveva avuto neanche un istante per controllare la sua risposta. E, con il senno di poi, sarebbe stato meglio lasciar perdere. Ma non voleva arrendersi, quel giorno. Così l'aveva chiamato, con le gambe che le tremavano sotto al tavolo in cui stava consumando il suo cibo. Pietro si stava preparando per andare a mangiare fuori, con la sua famiglia, in un ristorante a Firenze e quando aveva visto la sua chiamata era andato nel panico. Asia l'aveva visto fermarsi sulle scale di casa, con le scarpe in mano e un'espressione preoccupata dipinta sul volto. La suoneria del suo telefono rompeva il silenzio che si udiva tra quelle mura.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 25 ⏰

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