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Stetti ferma nel bosco, abbandonata a me stessa da Daryl, che si era allontanato poco prima. Stavo ancora metabolizzando quanto successo prima. Il mio stomaco si era completamente annodato, non capivo più niente mi veniva da vomitare.
Feci finta di non sentire niente e mi diressi verso la strada, dove tutto il gruppo mi stava aspettando.Appena sbucata dalle frasche mi
puntarono le armi
"sono io" dissi
"scusaci"
"nessun problema. più a Est, dopo il bosco c'è una valle con una casetta di pietra, c'è qualche zombie attorno ma non dovrebbe essere difficile liberarsene"
"Jackpot" urlacchio tyresee
"Bingo chicos, gracias a Dios" ancora con sto grazie a dio, non so, o non gli era chiaro il mio nome, o forse non mi consideravano proprio.
"no es gracias a dios es gracias a mi, rosita" sfoggiai il mio spagnolo come se niente fosse, al campo imparavamo tutte le lingue utili, e ne sapevo diverse.
"uoo chica da quando sai lo spagnolo"
"l'ho studiato a scuola rosita"
«Bugiarda falsa» pensai, certo non potevo dire la verità, sarebbe suonata come: ei ciao sono isabelle sono stata scelta e mandata in una base segreta militare a 14 anni, li abbiamo scienze mediche e biologiche avanzate, ho effettuato allenamenti di qualsiasi tipo per sette anni, sono poliglotta so anche la lingua dei segni, conosco la medicina...ecc.
Insomma, non ci avrebbero creduto, e comunque non avrei mai dovuto parlarne.»»————- ★ ————-««
Ci incamminammo verso questa benedetta casetta, non fu facile, affatto, ci bloccarono la strada mille zombie. A un tratto ci siamo divisi, c'era la necessità di cacciare, e decidemmo che: la maggior parte del gruppo sarebbe andato a liberare la casa, mentre alcuni sarebbero rimasti fuori a cacciare.
Rick dettò legge: "Isabelle Daryl siete i più abili, andate a cercare qualcosa da mangiare nel bosco.
Sasha, Glenn voi andate dalla parte opposta di Isabelle e Daryl"
Sasha guardò maggie in cerca di approvazione, e lei glie la diede senza problemi.
Perché io proprio con Daryl.Ci dividemmo, io e deryl andammo a Nord mentre Sasha e glenn a sud.
"Daryl"
"che?"
"cosa è stato"
"cosa è stato cosa isabelle?" disse con il suo solito tono arrogante, era stupido, o faceva finta?"
"quello che è successo prima, daryl"
"prima non è successo niente" Mi stava prendendo in giro, non riuscivo a darmi altre spiegazioni
"stai scherzando spero"
Si girò per guardarmi
"cosa è successo isabelle forza dimmelo"
mi provocò, mentre parlava si avvicinava a me, ed io indietreggiavo, fino a che il mio camminare non fu ostacolato da un albero. La mia schiena vi aderii completamente ad esso.Daryl si stava avvicinando sempre di più, era a pochi centimetri da me, e quelli che c'erano erano causati dall'alettezza che aveva nei miei confronti.
Sentivo i suoi occhi azzurri divorarmi, e sentivo di nuovo quel nodo allo stomaco.
Sembravo un cucciolo di cervo di fronte al suo cacciatore, dio, mi faceva ardere la pelle tutta quella tensione.
Quasi tremavo, e lui se ne accorse, mi faceva una paura cane, non lui, ma quello che potevo provare.
Appoggiò una mano sopra la corteccia, fra la mia spalla e il mio collo, sbilanciandosi ancora di più verso le mie labbra, con la mano libera mi toccò la guancia. Vedevo nel suo volto un espressione di repulsione, si stava trattenendo, nei suoi occhi invece, vedevo il desiderio limpido di avermi.Sentivo il mio stomaco rigirarsi ogni secondo di più, finché lui non si staccò nuovamente di scatto da me.
Ma che problemi aveva? e soprattutto che problemi avevo io a non ribellarmi, nemmeno lo conoscevo
Mi sembrò di stare sulla luna, non sentivo nemmeno la terra sotto i piedi, sentivo solo il suo tocco, il suo corpo incollato al mio e la sua mano sul mio viso che mi portava verso le sue labbra. Non avrei fatto niente per farlo smettere mi avesse baciata.
Lo guardai perplessa, speravo dicesse qualcosa, qualsiasi cosa.
"Daryl ti prego di qualcosa"
"isabelle non rendere le cose più complicate di quanto già non lo siano"
"che cazzo ti prende? ti diverti?" urlai arrabbiata
Daryl mi guardò, senza rispondere. Quindi era così, io per lui non ero niente, solo un divertimento.Me ne andai, senza farmi vedere in volto, mi schifavo per tutto quello che avevo provato, era tutto sbagliato, era tutto un gioco per lui.
Mi diressi verso la casetta, gli altri si erano già organizzati, Michonne e Rick insieme ai ragazzi dormivano nella camera con il letto più grande. L'altra stanza era occupata da Maggie e di conseguenza anche Glenn, tara e Rosita, Abraham e eugene si erano stabiliti nello studio, poggiando un vecchio materasso a terra, accanto al loro, c'erano dei cuscini e delle coperte "riservate per tyresee e sasha" quindi a me spettava il divano, non che mi interessasae un granché in realtà.
A me bastava dormire, lontano da darylSi fece tardi, dopo quasi un'ora tornarono sasha e Glenn con tre scoiattoli e due pesci.
"Bottino" esclamò Carol prendendo tutto, ed iniziando a cucinare aiutata da Maggie.Daryl non era ancora tornato, ma non mi interessava un granché.
"Isabelle dove è daryl" feci spallucce, non sapevo veramente dove fosse.
Carol mi prese da parte
"cosa è successo belle?" la guardai come un cane bastonato
"non voglio parlarne carol, lasciami stare perfavore, e di agli altri di fare lo stesso"
Mi sorrise con tanta di quella compassione che quasi mi sentii troppo sensibile.
"grazie carol"
"se hai bisogno, sono qui"
la ringraziai con un abbraccio, e me ne andai al piano di sopra.
Avevo legato così in fretta con Carol, certo anche con maggie non scherzavo.
Ero sempre stata molto socievole, legavo subito con le persone, mi ci affezionavo puramente a caso.Dall'albero avevo visto un balconcino sporgere da uno dei muri, e mi incuriosiva particolarmente, specialmente perché mi permetteva di stare fuori, ma al sicuro.
Salendo le scale notai una porta di vetro, coperta da una tenda verde, probabilmente dava sul balcone.
Aprì la porta senza pensarci nemmeno, avrebbe potuto esserci uno zombie. Per mia fortuna non vi era niente, se non una sedia e un tavolino in vetro.Mi accomodai e iniziai a pensare a tutte le cose che avevo sbagliato fino ad allora, a fidarmi di daryl, dopo che mi ero ripromessa di allontanarmi da lui.
Passarono delle ore, in cui alternavo scatti di rabbia a crisi di pianto, presi a pugni il tavolino, rompendo in mille pezzi il vetro, facendomi sanguinare la mano, continuando a percuotere le schegge di vetro. Una volta finito, presi a piangere, la mano mi pulsava e le nocche bruciavano, ma comunque non era quello il motivo per il quale piangevo.
Mi odiavo così tanto, sapevo di essere più sensibile delle altre persone, sapevo di non avere la stoffa per vivere nel mondo normale.
Io ero debole, piangevo per tutto da quando ero bambina, vedevo il bene anche nel male peggiore, perdonavo chi non meritava altro che pene.Io ero la debolezza fatta persona
"Non avrei mai dovuto avvicinarmi a te isabelle, mi dispiace" sentii pronunciare quelle parole da Daryl, non so perché lo disse, non sapevo nemmeno fosse tornato, forse cercava di farmi star meglio, ma quelle parole spinsero solamente il dolore più infondo.
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➳ i will only hurt you, DD𓆩𓆪
Fanfiction𝑻𝒓𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 ˚⋆。°✩₊✩°。⋆˚⁺ "devi lasciarmi andare daryl, va bene così" "no, no isabelle non posso perderti sei, sei tutto quello che mi è rimasto" disse con lacrime agli occhi #1 posto in "Daryldixon" 210 storie #1 posto in...