ragazzina

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Avevo parcheggiato parecchio alla cazzo ma me ne resi conto solo dopo.

Rick mi aiutò ad alzarlo e lo portammo in casa.
Scottava e a malapena si reggeva in piedi.
Posai degli asciugamani sul divano e rick lo distese. Corsi al piano di sopra per prendergli del vestiti di cambio, gli unici che potevo dargli erano quelli di ryde.
Cercai di non pensarci e presi le prime cose che mi capitarono sotto mano.
Scesi le scale correndo e aiutai Rick a svestire daryl.
Era arrivato il momento di rivestirlo e togliergli i boxer quindi guardai rick e per un momento provai un imbarazzo sconfortante.
Mi schiarii la voce e dissi che sarei andata a prendere il phon per asciugargli i capelli.
Raccolsi i vestiti da terra e andai in bagno.
Aprii il cassetto nel quale avevo rimesso il phon l'ultima volta e notai il mio portagioie.
Da quanto non cambiavo i miei orecchini.

Lo aprii, tanto pensai che per rivestirlo ci avrebbe messo un po'. Fra tutti i gioielli, presi il mio ciondolo a forma di cuore, quello con all'interno la foto di famiglia. Non ostante volessi cambiare orecchini, alla fine aggiunsi solo quel colier.

ou papa qui sait si je te pardonnerais aujourd'hui
pensai fra me e me, non so per quale motivo ma mi si prosperò la domanda davanti. Avrei perdonato mio padre me lo fossi ritrovato faccia a faccia?

Dovevo ammettere che l'idea non avessero trovato la mia famiglia, mi faceva un po' storcere il naso, e specialmente preoccupare.
Più che per i miei genitori per mia sorella piccola elene.
Chissà se stava bene, chissà se papà era riuscito a tenere sia mamma che Ele in vita.
Mi sentii in colpa, sarei dovuta essere lì con loro per poterle proteggere a qualsiasi costo.

Agganciai il colier dietro al collo e ci passai un dito sopra, sfiorando anche il cerotto che decisi di togliere.
Notai con grande sorpresa che la piccola bruciatura era guarita a forma di cuore, e non un cuore che per vederlo dovevi impegnarti, nono, era proprio un cuore perfetto.
Sorrisi leggermente.

Rick mi chiamò ed io corsi preoccupata fosse successo qualcosa.
"hai un termometro?" mi chiese.
"dovrebbe essere in bagno, vado a vedere"
Presi il termometro ed in fretta tornai in salotto.
Attendemmo minuti interminabili.
"41.2, dobbiamo dargli qualcosa" mi disse rick.
"non ho niente, prendi la macchina e vai in farmacia, chiedi un antipiretico"
Rick annuì e prese le chiavi della macchina ed uscì di casa.

Io tolsi l'asciugamano che aveva sotto daryl dato che era bagnato dai vestiti precedenti e lo sistemai.
Misi il phon in presa e iniziai ad asciugarli i capelli come potevo.
Cercai di spostarlo sul manico del divano ma daryl era troppo pesante e non collaborava affatto.
Decisi quindi di sedermi accanto a lui e sistemare la sua testa sulla mia coscia così da riuscire ad asciugarlo per bene.

Intanto che il phon copriva il rumore della pioggia di fine agosto gli accarezzavo il viso tiepido.
Lo vidi stropicciare gli occhi.

"Ei" cercai di attirare la sua attenzione su di me ma lui sembrava sul punto di crollare. Gli diedi qualche leggero colpetto sul viso e sembrò riprendersi.

Sorrisi addolorata dal vederlo star male in quel modo.
"Hai la febbre" dissi mentre continuavo ad accarezzargli il viso, mi stupii il fatto non avesse provato a scansarmi
"Rick è andato a prenderti delle medicine" aggiunsi.

Lui non disse niente ma si fermò a guardarmi, mi fissava come a volermi dire mille parole ma rimanere in silenzio.

Scoppiai in lacrime, non sapevo nemmeno io l'esatto motivo ma piansi davanti a lui.
Troppe emozioni, troppi sensi di colpa, troppo in poco tempo.

➳  i will only hurt you,  DD𓆩𓆪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora