lo hai mai amato?

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ormai era l'ora di pranzo, io mi ero completamente ripresa dalla sbornia che avevo fino a poco fa.
Daryl ancora dormiva sul letto della camera, io invece ero andata in salotto a raccattare le cose per partire.
Avevamo perso abbastanza tempo, fin troppo.
Non avrei mai voluto svegliare Daryl, era così non acido quando dormiva, ma dovevamo ripartire.
Andai in camera per svegliarlo, cercai di farlo più pacatamente possibile.

Prima di svegliarlo volevo accarezzargli il viso, sapevo che da lucido non se lo sarebbe mai fatto fare. Bastò quello per svegliarlo, sinceramente, mi dispiacque un po' che quel momento fosse durato così poco.

Gli sorrisi dolcemente senza dirgli nulla.
Non ricambiò il sorriso, si alzò dal letto poggiando l'avambraccio sul materasso per arrivare a me, e baciarmi.
Era un piccolo bacio, non come quelli che c'erano stati fino a prima.
Si alzò senza dire niente ed andò in salotto.
Prese la sua balestra, io le mie armi, e ce ne andammo da quella casa.
Sinceramente un po' mi dispiaceva, mi stavo abituando.

Camminammo lungo la strada, senza dirci niente, ma a me andava bene così, sapevo che il suo silenzio valeva più di mille parole.

"Cerchiamo un auto che vada, non ce la faremo tutta a piedi" Accordai con Daryl ed iniziammo a perquisire tutte le auto presenti per la strada.
Dopo un'ora di camminata e controllo auto, ne partii una.
Una ford vecchia blu scuro, certo non era il massimo, ma non potevamo lamentarci.

Salimmo entrambi, lui al posto del guidatore io al posto del passeggero.
"quanta benzina abbiamo" chiesi
"50 litri" niente male, bastavano quasi per arrivare a destinazione
"buono" mi limitai a dire.

Ormai eravamo da 40 minuti in viaggio, e nessuno spiccicava parola, io ero troppo a disagio per dire qualcosa, e probabilmente anche lui.
Daryl si fermò davanti ad uno zombie con uno zaino dietro le spalle, il quale però venne dalla mia parte a picchiare il mio vetro.
"Cosa? nono non li ho due euro, mi dispiace" dissi ironicamente, strappando fra l'altro, una risata a Dary.
"Ah è un venditore? se ha un pacchetto di Wistonblue le apro anche il finestrino ma se non le ha non posso accettare"
"le ha? davvero" continuai a la mia finta conversazione.
Aprii poi il finestrino conficcandogli il coltello in testa, facendolo cadere a terra.

Aprii lo sportello per piegarmi e prendere lo zaino che aveva in spalla, metterlo ai miei piedi e ripartire.

"Sei qualcosa di incredibile isa" disse ridendo.
"Che c'è? hai idea di quanto sono introvabili le Winsotn adesso?"

Tirò fuori dai suoi jeans un pacchetto delle sigarette che volevo, aprendolo e porgendomene una.
"Fanculo Daryl" la presi, per tutto questo tempo lui ha avuto questo benedetto pacchetto in tasca e non me lo ha detto?. Figlio di puttana.
"Fanculo anche a te Isa" disse, sempre con quella smorfia di felicità sul viso.
"Non sapevo sapessi sorridere" era, molto attraente quando sorrideva, in realtà, era molto attraente sempre.
Mi rispose facendo spallucce.

Accesi la sigaretta e la misi in bocca, e lo stesso fece lui, appoggiando il gomito sul bordo del finestrino, successivamente inizia ad aprire lo zaino dello zombie di prima.

Una bibbia, lattine di cibo, una cartina, e vestiti.

"C'è ancora qualcuno che crede in quel bastardo?" disse Daryl.
"Evidentemente" risposi secca.

Non volevo parlare con lui, non avevo un evidente motivo del perché evitassi una conversazione con Daryl, ma non mi andava proprio.

"Non sapevo fumassi"
"Perché non fumo"
"e ora cosa stai facendo?"
"sto fumando"
Rispose con uno sbuffo. Non fumavo, non ne avevo il vizio, ma se qualcuno offriva, non rifiutavo.

"non ti capisco isa" non mi sembrava si riferisse al discorso sul fumo fatto pochi minuti fa
"riguardo?" esitò leggermente a rispondermi.
"Isa parliamoci chiaro, tu sei così bella e dolce, come posso piacerti io"
Feci spallucce, non c'era un vero e proprio motivo, semplicemente mi piaceva Daryl e basta.
Non avevo intenzione di rispondere, ma lui insistì richiamandomi per nome.
"deve esserci un motivo?" dissi con un tono di scocciatura nella voce
"no" rispose, non gli bastava come risposta, sembrava deluso, ma io davvero non avevo la più pallida idea di cosa dirgli

Fu l'ultima parola proferita per le seguenti ore, dato che io mi addormentai sul sedile della macchina.

Mi svegliai a causa dell' improvviso fermo di andamento dell'auto.
"Che succede"
"Niente Isa, manca poca strada, ma non possiamo arrivare là col buio, cerchiamo un posto per la notte e domani mattina ripartiamo"
"Va bene"

Scendemmo dalla macchina.
A me sarebbe andata bene qualsiasi casa purché sicura.
Lasciai fare a Daryl, scelse lui.

Ci trovavamo in un quartiere molto benestante, pieno di villette.
Fra tutte Daryl, scelse quella più piccola, che logicamente, era la più facile da pulire, e da mettere in sicurezza.

Ci avevano messo un'ora a fare quel lavoraccio, ormai si era fatto buio.

"Merda ma sta casa è piena di cose costose" esclamai
"pensare che io mio padre e mio fratello stentavamo ad arrivare a fine mese" disse Daryl
"anche noi eravamo nella merda ogni mese, mio padre buttava tutto in alcol e scommesse" 
Non rispose, e menomale, non volevo sentire altri «mi dispiace» da parte di persone che provavano pena nei miei confronti.

"Hai fame?" mi chiese Daryl
"Dipende da cosa abbiamo da mangiare"
"Ah abbiamo pure pretese qua?"
"sempre" risposi ghignando, e facendogli un sorriso.

Si avvicinò a me, io ero seduta sul divano e lui si posizionò davanti a me, la sua altezza mi sovrastava.
Abbassò la testa per guardarmi, ed io la alzai.
Prese il mio viso con una mano ed iniziò col pollice ad accarezzarmi una guancia, per poi passare alla bocca, ed entrarci dentro.
Gli lasciavo fare qualsiasi cosa volesse farmi, non sapevo nemmeno il perché, ma mi andava bene.
Si abbassò per arrivare alla mia altezza, accovacciandosi davanti a me.
Tolse il dito che aveva nella mia bocca e lo passò sopra le mie labbra.

"Dio isabelle sei illegale" sussurò, quasi a non farsi sentire

Ero rossa, completamente rossa, come poteva farmi così tanto con così poco.
Mi affrettai a bacarlo, ma mi spintonò indietro.

"Io isabelle ho fame, e prima che avere fame di te ho fame di cibo, quindi, se permetti, vado a mangiare"

Cosa voleva fare?, farmi attendere finché non avrebbe finito il suo fantastico pasto?, che stronzo.

Lo seguii a ruota, alla fine, avevo fame anche io. Ci sedemmo sul tavolo della cucina e aprimmo delle lattine di vario cibo in scatola, quello che non finivo io lo finiva lui.

"sai isabelle, non hai mai risposto alla mia domanda?"

"quale?" chiesi dubbiossa, ripercorsi la pellicola ma proprio non riuscivo a ricordare di cosa stesse parlando

"chi è per te ryder?" ingoiai a forza il boccone che stavo masticando, non capivo del perchè mi desse tanto fastidio quella domanda

"la prima persona che mi ha amata in vita mia, l'amore di chi ti vuole bene, e non l'amore di chi vuole le tue labbra, un fratello maggiore, la prima persona con la quale ho imparato il termine "fidarsi", la prima persona che mi ha messo al primo posto" sorrisi leggermente nel ricordare, io e ryder avevamo un rapporto stupendo e spesso lo davo per scontato, mi ricordai anche come i miei 14 anni li passai a litigare con ryde ogni santo giorno, in realtà però, ci volevamo bene sempre di più.

"lo hai mai amato?" chiese.
sembrava non importargli di quello che avevo detto fino ad allora, come a sotto valutare le mie parole, lo avevo detto chiaramente <<un fratello maggiore>> niente di più.

"no Daryl, non l'ho mai amato" risposi stizzita, non mi andava giù insinuasse quelle cose. Mi alzai dalla tavola e me ne andai in camera mia, non avevo voglia di fare niente se non riposarmi e staccare il cervello.

➳  i will only hurt you,  DD𓆩𓆪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora