𝒂𝒃𝒃𝒊𝒏𝒅𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆

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Ormai era iniziata l'alba ed io avevo dormito nel letto di ryde. Risvegliarmi là dentro non fu la miglior sensazione.
Cercai di scrollarmela di dosso il prima possibile per dirigermi in cucina a mangiare.

La sveglia delle 5:30 non mi era mai piaciuta, non ero mai stata una ragazza mattiniera.

Scesi le scale con la faccia paralizzata, l'unica cosa che avevo fatto era stata sistemarmi i capelli con le mani per non sembrare una pazza completa.

Entrata in cucina Rick mi diede il buongiorno e anche Daryl sembrò volerlo fare difatti cercò di salutarmi con una mano, ma non risposi, e non reagii, io la mattina non esistevo per nessuno.

Presi dalla mensola una tazza e ci versai il latte freddo appena preso dal frigo. Infilai la tazza in microonde e aspettai, mi sedetti e schiacciai la testa sul piano cucina perché non avevo le forze di tenermi dritta.

Avevo un sonno boia.

Sentii suonare al campanello ma non mi interessai, io non mi sarei smossa nemmeno fosse entrato qualcuno con un bazooka

Sia daryl che rick si fermarono a guardarmi ed io mi degnai solamente di fare spallucce.
"va bene ho capito vado io" disse daryl.

Aprii la porta e sentii la voce di Ev dargli il buongiorno, un buongiorno che daryl non ricambiò.

La serenità che l'arciere aveva fino a poco fa scomparve nel vedere ev entrare in casa.

Ev era già vestito con la tenuta militare e pronto a partire praticamente.
Aveva sottobraccio un quaderno sottile nero in pelle, con la stampa militare nazionale.

Altri documenti.

"Buongiorno isabelle si so che non mi risponderai, devi firmare questi"
Alzai lo sguardo e smossi un sopracciglio, in pratica stavo chiedendo cosa fossero
"Sono le liberatorie per le armi"
Capii di cosa si trattasse e alzai la mano ponendola in orizzontale davanti a lui, in attesa che mi piombasse una penna sul palmo.

Ev mi conosceva, conosceva i miei silenzi e quello che volevano dire

Mi diede una penna, che a me non piaceva per giunta, appena posata sul foglio feci per iniziare a scrivere ma notai il colore di essa. Feci un espressione schifata ed alzai lo sguardo verso Ev.

"Si lo so, non ho altro non lamentarti"

Accettai quel destino crudele di una semplice penna blu più tosto che una nera, firmai i documenti e presi la tazza dal microonde che oramai aveva finito di scldarsi.

"hai 70 anni ancora latte e cereali bebelle?" scherzò ev
Non fosse stata mattina presto sarei scoppiata a ridere. Effettivamente ero un po' bambina, mi piaceva andare sulle altalene o guardare alcuni cartoni animati come i bimbi.
Mi piacevano, mi facevano staccare dal mondo degli adulti di cui ne avevo altamente le palle piene.

Lo guardai male e lui si mise a ridere, in realtà anche Rick lo fece. Daryl invece accennò un sorriso ma lo nascose subito.

"Ah, ci hanno dato un solo carro armato, basterà lo stesso vero?
Ho contato 27 unità, bene o male ci saranno tutti al tuo richiamo, quindi ci sono circa 500 uomini"

Guardai rick e notai un sorriso stamparsi sul suo volto.

Magari lui era contento ma io mica tanto, ripudiavo la guerra e mi ero sempre rifiutata di condurle o parteciparvi in tutta la mia vita.
Non ero contenta di andare ad uccidere persone, e specialmente di far uccidere le mie, persone.

Lo guardai con un pizzico di disapprovo e lui sembrò capirlo.
Mi scocciai ancora di più a quella scena, ero incazzata col mondo intero.

"Grazie isabelle, so che-"
"no, non lo sai, gestisci un gruppetto di 20 persone nemmeno, non hai idea di cosa significhi mandare 500 uomini in una guerra che nemmeno ti appartiene.
E no, non lo faccio per te, lo faccio per Judith e Carl" Forse ero stata troppo dura, non si meritava quella cattiveria ma io non ero proprio in me. Oltre che mattina, non ero mai stata in guerra e non mi appassionava l'idea di andarci.

Me ne andai sul divano con la mia colazione, portai le ginocchia al petto e mi accomodai sul bracciolo del divano.
Avevo sonno, e il mio umore non era dei migliori.

"Belle non è colpa sua, non prendertela con lui" sentii ev sedersi accanto a me.
"Lo so, è che sono particolarmente stanca, e stressata" mi alzai di scatto in piedi ed iniziai a camminare per il salotto avanti e indietro.
"Dio mio ma è possibile che io debba sempre avere qualcosa da fare? non ho un attimo di pace, santo cielo-" Ev mi interruppe subito, e fece bene.
"Non c'è tempo di lamentarsi Delacoirx fra qualche ora tornerai ad essere il mio generale e non ho intenzione di seguirne uno che va avanti e indietro per il proprio salotto, stai buttando parole al vento, avrai tempo per riposarti dopo"

Lo guardai stranita, ev non aveva mai alzato i toni con me, tanto meno mi aveva rimproverata.
Certo non potevo dargli torto però.

Lo guardai stranita, e lui mormorò uno scusa fra le labbra.
"Tranquillo, hai ragione"
Corsi in bagno e mi iniziai a preparare.
Non mettevo la divisa da anni, mi ero scordata di quanto i pantaloni mi stessero stretti sui fianchi e a palazzo sul resto della gamba.
La maglietta nera aderiva perfettamente al mio corpo e gli scarponi beh, mi ero dimenticata quanto fossero scomodi.
Decisi di non legare i capelli per il momento, lo avrei fatto quando ne avrei avuto necessità.

Sciacquai il viso, lavai i denti e mi misi del sacrosanto profumo, il mio preferito, lo stesso che usavo da anni.

Mi guardai più attentamente allo specchio e mi ricordai di aver al collo il mio collier di famiglia, quanto mi mancavano le mie sorelle.
Mi ero messa l'anima in pace per Eloise, avevo capito ormai tempo fa cosa le fosse successo.
Ma elene, così piccola, non si meritava niente di quel mondo, né la pocalisse né quello che stava vivendo prima.

Strinsi quel cuore dorato in una mano. aveva delle incisioni di ghirigori al di fuori e anche all'interno.
Mi decisi ad uscire dal bagno, ed aprii la porta mentre ancora lo stavo risistemando per metterlo dentro la maglietta, a contatto con la mia pelle.

Non guardai davanti, e sbattei contro il petto di Daryl cadendo a terra come una stupida.
Daryl mi porse una mano per aiutare ad alzarmi ma la rifiutai con non poca gentilezza.

"Grazie dixon, adesso ti preoccupi per me?" dissi sarcastica mentre mi riportavo in posizione eretta.
Lui mi passò accanto dandomi una spallata
"Lo faccio da sempre isabelle" sussurrò ispido fra le labbra sottili, mentre la porta del bagno si chiudeva separandoci.

Sentii una strana sensazione muoversi dentro al mio petto, ma la scacciai subito.
Non mi sarei fatta abbindolare  nuovamente da Daryl Dixon, mai più.

Tornai in me, con un passo sicuro varcai la cucina e guardai everett.
"Le altre unità hanno ben chiaro il concetto di «partire appena do il segnale»?"
"Si generale"

scoppiai a ridere, mi ero completamente dimenticata di come fosse essere chiamata e trattata da generale.
"no ti prego chiamami isabelle" dissi spezzando la frase a metà a causa delle risate. Ev divertito quanto me accettò.

Uscita di casa, lasciai la macchina a Rick e Daryl, mentre io ed ev avevamo le nostre moto.

Finalmente il mio culo poteva sedersi sulla mia fottuta Yamaha R6 nera.
Misi il casco con la visiera alzata, diedi un occhiata a Ev mentre mi mettevo i mezzi guanti in pelle.

"quanto sto godendo Everett Stewart non immagini nemmeno"  urlai per farmi sentire.
Amavo la mia moto, amavo guidarla o impennarci, la sensazione di libertà che mi dava era pazzesca.
Ev sorrise e mi comunicò che sarebbe andato a prendere Paul e ci saremo visti direttamente alla porta d'uscita, accordai e lui partì.

Spostai il mio sguardo su Rick alla guida e Daryl sul posto accanto, quest'ultimo aveva gli occhi puntati sulla mia moto.

Pensai..

Accesi il motore ed iniziai a scaldarlo, feci cenno a Rick di seguirmi e uscii dalla mia proprietà.

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