𝒕𝒐𝒓𝒏𝒂 𝒂 𝒄𝒂𝒔𝒂

81 7 1
                                    

⋆.˚✮ જ⁀➴ ✮˚.⋆

Ero seduta sul cornicione del balcone, lo facevo sempre da piccola, per calmarmi.
Può sembrare strano ma il rischio di cadere, mi faceva sentire viva.
Ero tranquilla avvolta nei miei pensieri, in perfetto equilibrio, quando un urlo di preoccupazione ha sconvolto tutto.
"isabelle scendi di lì perfavore"
Mi spaventai, mi prese di sobbalzo, mi girai di scatto, e persi l'equilibrio. La rotazione di 180 gradi mi fece sbilanciare. E caddi giù.

Pensai di morire, non era nuova a me questa sensazione. A 12 anni provai a farlo intenzionalmente, buttandomi dal balcone di casa, il vento che mi batteva contro la schiena, i miei capelli che contronavano il mio viso annodandosi, l'aria che scorreva fra le dita, e il cuore che batteva a mille. A avevo già provato tutto ciò, non era niente di nuovo, chiusi gli occhi in quello che sembravano momenti eterni. Pregai che le mie sorelle fossero vive, sane, e in un posto sicuro. Eloise con suo figlio e suo marito, elene ormai cresciuta ma non abbastanza per smettere di guardare i cartoni. Pregai il meglio per loro.

Poi pensai a Daryl, e di quanto fosse simile al mio primo amore, stronzo tale e quale. Mi prendeva poi mi faceva cadere giù senza aiutare a rialzarmi, mi dava tutto e poi me lo toglieva, chissà se si divertiva così.

Non volevo morire, ma la vita fa strani scherzi. "Morta a causa di perdita d'equilibrio" quasi mi faceva ridere. Ma stavo facendo tutto fuorché ridere.

Sentii due lacrime bagnare i miei zigomi, erano piccole, e timide, scorrevano piano, quasi a volermi raccontare la mia storia.

Una mano afferrò la mia, e tutto quello che stavo vivendo, svanì nel nulla. Alzai lo sguardo per vedere chi mi aveva impedito di schiacciarmi al suolo, speravo fosse Daryl sinceramente, lo speravo davvero.

Era glenn. Iniziai a piangere, non sapevo nemmeno io bene il motivo, forse lo spavento tutto d'un tratto si era fatto sentire.
Glenn non riusciva a tirarmi su, avrebbe rischiato di farmi cadere. Accanto a lui, apparve Daryl.

Mi presero entrambi lo stesso braccio e mi tirarono su. Daryl cadde a terra nel farlo, ed io mi lanciai fra le braccia di Glenn, avevo bisogno di conforto, non mi importava chi me lo avrebbe dato.

Glenn era l'unica persona che avevo accanto oltre che Daryl, mi sentivo sporca a stare fra le sue braccia dato il fatto che fosse il marito di Maggie. La quale poco dopo si piegò e mi accarezzò il viso, facendomi girare per guardare chi si fosse aggiunto.
Allungai le braccia per stringermi a lei.
Sentii Daryl chiamarmi, e andai in panico, prima diceva di non importargli, ora mi chiamava, fra l'altro, mi aveva chiamata "Isa"
Iniziai sentire un panico farsi largo in me, mi strinsi ancora più forte a maggie.

"vattene daryl" ordinò maggie, in realtà, non volevo se ne andasse, ma non avevo il coraggio di parlare.
Maggie mi portò giù con l'aiuto di glenn e mi stese sul divano, Rosita mi portò un bicchiere d'acqua, ringraziai tutti e chiesi gentilmente se potevano lasciarmi da sola, ovviamente lo fecero.
Rick però rimase
"posso parlarti un attimo?"
annuii con la testa sorridendo
"Daryl è difficile Belle, so che sembra non gli importi, ma credimi, sta male quanto te" sentire quelle parole mi mise ancora più in confusione
"non c'entra daryl, sono solo caduta credimi" risposi, non sapeva niente, mentii spudoratamente. Nessuno doveva sapere come mi guardava, e quanto realmente mi facesse stare male.
"all'inizio era così anche con Carol" disse, era così anche con Carol? eppure non sembrava, anzi.
Alzai lo sguardo a causa della sua affermazione, aveva catturato la mia attenzione. Rick però, cambiò discorso
"dimmi la verità isabelle non voglio giudicarti, è stato un incidente?"
Anche rick, pensava lo avessi fatto apposta, probabilmente tutti, tranne glenn, che però non aveva ancora proferito parola, scosso dall'accaduto.
"si lo è stato, anche quando ero piccola, e succedevano determinate cose in casa, andavo a sedermi sul cornicione del balcone o del tetto... so che è pericoloso, ma è proprio questo che mi aiuta"
Rick mi sorrise
"va bene, ma sta più attenta"
"ah e, Carl vorrebbe passare un po' di tempo con te, dice che lo fai divertire, se per te non è un problema domani vi-"
"mi va più che bene Rick, anche a me sta simpatico Carl, riferisciglielo"
Rick mosse la testa dall'alto verso il basso, mi diede un bacio in fronte e la buonanotte. Sentivo come se fosse un padre per me, tale amore non lo avevo mai ricevuto.

Passarono le ore, e di Daryl non c'era traccia, sinceramente, avevo bisogno di vederlo, e di parlarci, di chiedergli perché fossi sbagliata. Era così che mi sentivo, sbagliata, perché lui non mi voleva, lui considerava il bacio con me un errore, e volevo capirne il motivo, magari facendolo avrei dato pace a me stessa.

Presi un maglione dal divano, me lo misi addosso e uscii di casa, ormai tutti stavano dormendo.
Non avevo le forze di camminare al buio di notte, in più, era notte, ed io ne ero terrorizzata.
Mi sedetti sulle scalle in pietra del portico, appoggiai la testa alla ringhiera di ferro, e guardai la fine del bosco, che dava proprio sulla casa, mi chiedevo quando sarebbe tornato.

Guardai il cielo e mi misi a contare le stelle, erano ormai ore che aspettavo daryl, e il sonno si stava facendo pesante, aiutato dalla noia, caddi in un assopimento pesante, nemmeno sentivo più il freddo della notte.

Era ormai l'alba, quando, una freccia trafisse uno zombie che stava cercando di mangiarmi, mentre dormivo.
Cazzo, mi ero addormentata fuori, come una stupida. Sarei potuta morire per niente, in realtà non era niente, era Daryl.
Realizzai che lo zombie era stato trafitto da una freccia e girai la testa, per trovare quell'uomo tanto bipolare.

⁺‧₊˚ 𓆩⋆♱⋆𓆪˚₊‧⁺

➳  i will only hurt you,  DD𓆩𓆪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora