𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒆𝒊 𝒑𝒊𝒖' 𝒖𝒏 𝒃𝒂𝒎𝒃𝒊𝒏𝒐

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Ormai era tardi, era l'ora di dormire, ed io ancora non sapevo come avrei fatto.
Io e Ryder eravamo senza un letto o un materasso, mi sarebbe andata bene qualsiasi cosa pur di non dormire a terra.

Glenn e Ryder sono usciti insieme per cercare provviste, dato che la caccia non era poi così facile.
Anche Daryl era uscito, per uccidere qualche animale da poter mangiare a cena.

Rientrarono poco prima che iniziasse a fare buio Glenn e Ryder.
"Isabelle, abbiamo una sorpresa per te"
Entrarono a fatica con una specie di poltroncina senza braccioli e schienale.
"sarebbe?"
"diventa un letto, così stasera non dovrai dormire a terra" sembrava tutto fuorché un letto, ma sembrava vagamente comodo, e mi andava bene, benissimo.
"Ma come avete fatto a portarla fino a qua, siete pazzi" Glenn mi sorrise e iniziò a raccontare che: avevano trovato un furgoncino con il quale avevano trasportato la poltroncina, poi per attraversare il bosco portandola a mano, non era poi alla fine così pesante.

"Attacchiamola al divano, così diventerà un matrimoniale" disse Ryder, ed effettivamente aveva ragione, era logico, se solo non fosse stato che avrei dovuto dormire con Daryl, e Ryder insieme. Che disagio.
Non controbattei, non volevo creare problemi, mi avevano portato una specie di letto, non potevo lamentarmi. Non con loro almeno.

Andai da Rosita, e le raccontai tutto. Tutto quello che era successo con Daryl, e che mi sarei sentita a disagio a dormire con lui.
"Pensa te, dormi fra due uomini, e ti lamenti pure"
"Dai rosita fai la seria, non so come fare"
"Farei a cambio con te solo non fosse che mi sentirei a disagio con Ryder, lo conosco appena" Capivo perfettamente, ma dai, poteva anche sacrificarsi per me.
Cercai di convincerla in tutti i modi ma fu inutile. Cambiammo discorso dopo poco

"Senti belle, ma tu stavi con Ryder? ceh...è il tuo ex?" mi chiese titubante
"Cosa? dio no, lo conosco da quando ho 14 anni non potrei mai, non c'è mai stato nulla da parte di nessuno dei due" Finito di rispondere mi chiesi come mai Ros mi avesse fatto una tale domanda.
"Perché ros?" chiesi con una doppia faccia, forse avevo capito cosa voleva intendere.
"Ti piace Ryder non è vero?" la picchiettai col gomito
"COSA?! NOO" urlacchiò con una voce acuta e alzò gli occhi al cielo.
Sapevo riconoscere le bugie, andiamo, era palese.
"Ok forse un pochino potrebbe interessarmi, ma non lo conosco ancora... ti prego non dirlo"
Non potevo crederci, o meglio si, Ryder era un bel ragazzo, ed aveva anche un bel cervello, come biasimarla.

Corsi via urlando
"MAGGIEEEE!! MAGGIEEE DEVO DIRTI UNA COSA, MAGGIEEE"
Rosita mi rincorse
"ISABELLE TORNA QUA TI AMMAZZO!  VUELVE AQUI O TE MATO" avvolte le prendeva lo spagnolo, mi piaceva un sacco quando capitava
"MAGGIEEE" continuai a urlare, stavo ridendo come una scema, e rosita uguale.

"Dimmi isabelle santo cielo che c'è"
Stavamo facendo bella scenata dato che erano tutti in cucina a causa dell'arrivo di Daryl con il cibo, e l'ora di cena.
Mi avvicinai al suo orecchio per non spiattellare tutto a tutti, finito di dirle tutto iniziò anche lei come una ragazza adolescenziale a urlare e correre alla ricerca di rosita.
"ROSITAAA DOVE SEII? RACCONTAMI UN PO' QUESTA STORIA"
mi stavo piegando dal ridere, rosita correva per tutta casa per non farsi prendere, inizia a correre anche io per bloccare rosita.
"NON È VALIDO SIETE DUE CONTRO UNA".
Alla fine rosita si è consegnata a noi.

"dopo ne parliamo chiaro?" dissi a rosita
"non puoi tirarti indietro cara mia" aggiunse maggie.

Maggie tornò a cucinare e chiacchierare con Carol, Rosita si sedette sul divano, pensa te, proprio accanto a Ryder che attaccò parola.
Io cercavo Daryl, non volevo, ma lo facevo involontariamente.

Finalmente trovai il suo sguardo, era cupo ed arrabbiato, chissà cosa gli passava in testa. I nostri sguardi si incrociarono e avrei voluto si fosse alzato per baciarmi, sinceramente, mi mancava da morire. Ma sapevo non fosse lo stesso per lui, quindi lasciai perdere. Me ne andai dalla cucina per prendere una boccata d'aria.

Ero scossa, ero confusa, non riuscivo a togliermi daryl dalla testa.
Andai poco più avanti di casa per camminare un pò.

Al campo facevo danza classica per distrarmi, c'erano diversi corsi per tutti noi militari nel tempo libero.
più di 17 anni di danza, inizi a a tre anni in francia, per continuarla fino ai 21 in america.
Quindi mi preparai sul prato per provare a fare tutto quello che ormai non facevo da quasi quattro anni, tutto quello che mi sentivo di fare facevo.
Era una liberazione per me tornare alle "vecchie abitudini".

Col fiatone ormai, inizi ad avvicinarmi a casa, per poi iniziare a correre al udire di un tonfo.
Tutti dentro alzarono la voce, spalancai la porta.
Daryl era attaccato al muro, mentre Ryder lo percuoteva di pugni. Dio santo stava sanguinando.
Mi lanciai fra loro due per dividerli, spinsi Ryder all'indietro per allontanarlo, per notare che anche lui, aveva un bel segno rosso in viso.
"DIO SANTO MA SEI IMPAZZITO"
"HA INIZIATO QUEL BASTARDO"
"NON SEI PIÙ UN BAMBINO RYDER" urlai, ma che discorso era, certo lo conoscevo e non era la prima volta che vedevo una scena del genere causata da Ryde.
Mi girai verso Daryl in cerca di spiegazioni, il quale ormai si era alzato in piedi
aggrottai le sopracciglia e alzai le braccia
"niente che ti riguardi ragazzina" certo, cosa mai potevo aspettarmi se non una risposta acida delle sue.

Guardai Rosita per vedere se si sarebbe presa cura di Ryder, non potevo smezzarmi.
"Ros, pensa a Ryder perfavore"
"Certo"
Lo mise sul divano, e con un panno bagnato drenò il livido che sarebbe nato di lì a qualche giorno.

Io invece seguii Daryl in bagno, mi chiusi la porta alle spalle, era l'ora di parlare.

Presi un po' di carta per pulire il viso di Daryl, cosa che già stava facendo in autonomo con l'acqua.
Spensi il rubinetto, "Che cazzo fai" alzò lo sguardo per puntarlo su di me, sembrava volesse mangiarmi per la rabbia.
"Sta zitto daryl" dissi, non sapevo come avrebbe potuto reagire, ma lo dissi comunque.
Gli presi la testa per accompagnarla indietro, per poter tamponare con la carta.
"Guarda verso l'alto" non avrebbe mai smesso di sanguinare, se non l'avesse fatto
"non ho bisogno di te ragazzina"
"Dio daryl sai come mi chiamo, è necessario chiamarmi così ogni volta? ho 24 anni"
"appunto" mi scappò una risata, effettivamente correvano un po' di anni fra noi, però non mi importava granché, eravamo in un'apocalisse, la "normalità sociale" non era più presente.

Daryl mi ascoltò alla fine, e guardò verso l'alto.
Mi sedetti a terra, mi sentivo stanca, esausta, mi tornò in mente quel momento in cui Daryl chiuse con me, così, come se niente fosse.

"Che succede?" sembrava quasi chiedermelo per dovere e non perché gli importasse davvero

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