𝒅𝒂𝒓𝒚𝒍'𝒔 𝒑𝒐𝒗

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"isabelle ti amo" dissi mettendo da parte le mie paure, un ti amo che forse avrei dovuto capire prima, un ti amo che avrei dovuto dirle prima.
Non mi rispondeva più, non reagiva più, non respirava più... avevo paura che quel 'ti amo' non lo avesse nemmeno sentito.

Cercai di scuoterla, di svegliarla di farla rimanere con me ma niente, niente di niente.
Continuavo a piangere, singhiozzare, non riuscivo a fermarmi.
Carol si precipitò su di me abbracciandomi da dietro, avrei apprezzato se solo non avessi voluto che fosse isabelle a consolarmi in quel modo.

Notai everett vedermi e precipitarsi su di lei, la strappò via dalle mie braccia senza dire nemmeno una parola, cercai di impedirlo ma anche carol subentrò in aiuto dicendomi che dovevo lasciarla andare
Ormai se ne era andata e io ero rimasto solo, nuovamente ferito, isabelle si era portata via gran parte di me, tutta la parte buona che era riuscita a far uscire da metri e metri di traumi e sofferenze se l'era portata via con il suo ultimo respiro. i suoi sorrisi in qualsiasi contesto, le sue battute nei momenti più complicati, la sua gentilezza nei momenti di dolore e il suo sacrificarsi per non vedere morire qualcuno si erano portati via tutto l'amore che per la prima volta qualcuno era riuscito ad insegnarmi.

Mi sfrecciò per la mente dwight, quel traditore avrei dovuto ucciderlo il giorno in cui lo trovai ad alexandria dopo l'incendio... prima della morte di carl.

Mi crogiolai fra le braccia di Carol, tenendo gli occhi aperti, notando maggie accasciata a terra piangente, e rick da solo che si copriva il volto.
Mi staccai da carol barbaramente, scrollando le spalle. Mi trascinai fino a rick, sul prato dove era seduto.
Alzò lo sguardo e vidi in lui quello che stavo patendo io, lo abbracciai e lui fece lo stesso con me.
Alcune persone si erano occupate di chiudere i cancelli di alexandria, Tara si stava occupando delle persone ferite insieme a Carol magari cercando di liberare la mente.

Pensai ad isabelle a dove everett l'avesse portata, me l'ero fatta togliere così facilmente.

Paul si avvicinò a noi con l'arma ancora tenuta stretta fra le braccia, sembrava incazzato col mondo, avevo paura che di lì a poco ci avrebbe picchiati incolpandoci della morte di isabelle.
Mi ricordavo benissimo quella volta in cui le aveva messo le mani addosso incolpandola della morte di Alexandre, non è mai andato giù quel militare.
"muovetevi, entrambi" ringhiò, mi sarei voluto alzare per tirargli un pugno in faccia ma rick mi tenne per il polso fermandomi.

andammo nel retro di alexandria, dove avevamo parcheggiato le macchine, la mia moto ed uno dei camion militari di isabelle.
Paul si recò nel retro di quest'ultimo ed aprì lo sportellone.

Un lettino al bordo del camion con attaccati vari fili, un elettrocardiografo, una flebo attaccata al braccio di isabelle e everett che le maneggiava la ferita. Avevano allestito in quanto? 5 minuti nemmeno? una specie di camera d'infermeria.
Mi avvicinai a lei incredulo, il suo ventre era squartato, continuava a sanguinare e everett con delle pinze ed un ago le stava ricucendo quel che poteva.

D'un tratto il macchinario accanto a lei iniziò a emettere un bip, la linea dei battiti si era completamente azzerata diventando un segmento lineare.

Ancora non avevo realizzato isabelle fosse viva, in ancor meno tempo non avrei certamente realizzato di starla perdendo nuovamente.
"paul il defibrillatore"
"merda" disse paul abbandonando l'arma a terra e aprendo uno degli sportelli, tirando fuori delle grandi piastre ed un marchingegno.
Si avvicinò ad isabelle le tagliò via quel poco di maglietta che le era rimasto e iniziò a sfregare le piastre fra loro
"a quanto metto l' impulso everett" disse paul nel panico, intanto avevo sentito la presenza di qualcuno alle mie spalle ma non gli diedi grande importanza, finché non mi toccò la spalla.

Mi girai ed abbracciai Carol, con i battiti ormai fuori controllo e la mente totalmente annebbiata, mi diede un bacio in testa che non mi calmò nemmeno un po' ma quanto meno mi fece capire che non stavo affrontando tutta quella merda da solo.
"70 joul"
"tre due uno... libera"  sentii alle mie spalle, mi girai di scatto per controllare la linea del battito cardiaco dettata dal cardiografo.

Niente.

"100"
"tre due uno... libera"
Everett si precipitò sul corpo di isabelle dal quale poco prima si era staccato.
Si avvicinò al suo volto e le diede qualche piccola pacca in volto.
"forza bebelle forza" disse mettendo due dita sotto al collo.

Niente.

Guardò paul sconsolato
"150"
"everett"
"ho detto 150" ordinò nervosamente ev
"tre due uno... libera"

Avevo il cuore in gola, pregavo dio di vedere quella macchinetta staccare quel fottuto di bip continuo.

"160" disse everett, ormai notavo i suoi occhi farsi lucidi.
"tre due uno... libera"

niente.

"180" 
paul guardò everett scuotendo la testa, che non fosse d'accordo? cosa cazzo gli costava provare?
"tre due uno.. libera" disse ormai col tono di chi si era rassegnato tentativi a retro.
Sentii il panico salire, la rabbia prendere il controllo di me e le parole morirmi in gola.
Sembrava che gesù cristo si stesse prendendo gioco di me, viva, poi morta, poi viva, e ora di nuovo morta.
Strinsi i pugni lungo i miei fianchi fino a far diventare le nocche bianche, iniziai a sudare e il mio viso si imperlò

"200"
"tre due uno... libera"

Niente.

Vivienne, che fin'ora non avevo notato si era sfogata con un'urlo nel panico più totale.
Accanto a lei ad aiutarla un ragazzo che ancora non avevo inquadrato bene, uno che durante il viaggio guidava il camion probabilmente, o direttamente il viaggio lo aveva fatto separatamente.

Strinsi la mano di carol, ormai rassegnandomi anche io alla morte innegabile di isabelle. Quest'ultima mise una mano sul suo petto mancando di un respiro

"260"
"everett basta"
"no, no, la sesta è quella buona lo diceva sempre isabelle" disse con le lacrime agli occhi.
"la stiamo martoriando, basta" disse paul, contrariato dal volerla rianimare a vuoto un'altra volta
"non la lascerò andare così" allungò le mani lungo le piastre ma paul indietreggiò.
"è morta everest basta, è morta per tutti dobbiamo accettarlo"
quelle parole mi fecero ancora più male, un pugno sulle costole, una mano che stritolava il mio cuore.
La mia isabelle era morta

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➳  i will only hurt you,  DD𓆩𓆪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora