Lovers

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E saprò accarezzare i nuovi fiori,
Perchè tu mi insegnasti la tenerezza.
Pablo Neruda

Timothè

Non faccio altro che ripensare a quello che è successo ieri sera.
Io e Mr. Veila abbiamo fatto sesso e dalle telecamere si notava il piacere con cui giocavo con il suo membro.
In questo momento non so se essere preoccupato per le circostanze oppure se devo fregarmene del tutto e continuare a far finta di niente.
Fingere.
Ormai la mia vita è diventata una bugia mascherata da una falsa verità.
Una verità che non mi appartiene.
Una verità che ha iniziato a far parte di me.
Mr. Veila è stato la mia prima volta.
Nel corso della mia vita ho fatto soltanto qualche preliminare, nulla più.
Il vero piacere, quello corporeo me lo ha fatto provare lui: un uomo di quarantrè anni che dovrebbe essere soltanto il mio insegnante.
'Dannnazione.'
Perchè sono voluto a tutti i costi entrare a far parte di una vita più grande delle mia capacità di gestione?
Però allo stesso tempo nonostante la paura, questa situazione mi piace.
Mr. Veila mi piace.
L'amore che provo per lui è vero, puro. E sono sicuro che sia ricambiato, visto il modo in cui Anth si comporta con me.
Mi alzo con fatica dal mio letto.
Sono stanco. Mi stufo di andare a lezione oggi.
Poi però penso che rivedrò Mr. Veila e questa è l'unica motivazione che mi spinge ad alzarmi dal letto, a farmi venire la voglia di vestirmi e di andare a scuola.
Prendo velocemente i vestiti dal mio armadio.
Il mio pantalone preferito, una semplice t-shirt bianca e un giubbotto di jeans che indosso per riempire l'outfit.
Infine prendo i miei braccialetti, la mia collana di perle e dopo essermi spruzzato del profumo, sono pronto per uscire.
Perfetto. Sono anche in perfetto orario.

*

La London University è stata sin da sempre il mio obiettivo.
Il mio sogno nel cassetto.
Oltre ad essere il luogo che mi ha donato i miei sogni, e anche il luogo che mi ha donato l'amore.
Prima di andare in Aula, mi fermo qualche minuto in biblioteca.
Ormai è diventata routine.
Mr. Veila è già lì ad aspettarmi.
La mia attenzione viene catturata da un mazzo di calle presente fra le sue braccia.
Lo fisso intensamente e poi inizio a sorridere.
"Questo mazzo è per te, piccolino.
Le calle indicano l'ammirazione per la bellezza, la purezza, l'inizio di una nuova vita.
Tu sei la mia calla, piccolo Timothè."
Una lacrima ricopre il mio viso.
Sono così innamorato dell'amore stesso.
Mr.Veila mi ha detto che sono l'inizio della sua nuova vita.
È una dichiarazione importante questa.
"Anth, lei è un uomo meraviglioso!" Dico avvicinandomi a lui strappandogli un bacio fugace.
Mr. Veila mi porge il mazzo di fiori ed io prima di ringraziarlo, tolgo una calla dal mazzo e gliela porgo.
"Questa la tenga lei. Quello che ha detto prima...sa vale lo stesso anche per me."
Mr. Veila emette un sorriso compiaciuto.
"Perchè non inizi ancora a darmi del tu? Adesso stiamo insieme, puoi farlo?" Mi chiede Mr. Veila curioso.
"Perchè darle del lei lo rende ancora più affascinante." Gli spiego istigandolo.
Conosco i suoi punti deboli e mi piace tener viva la nostra "relazione" con giochetti di questo tipo.
"Sei davvero un mondo da scoprire, Timothè."
Mr. Veila mi da un bacio sulla fronte prima di uscire dalla biblioteca.
"Ah! Dimenticavo i fiori puoi lasciarli nel mio armadietto. Li passiamo a prendere all'uscita!" Afferma Mr. Veila lasciandomi la chiave del suo armadietto.

Arrivo davanti il suo armadietto.
Non c'è nessuno nei paraggi, così prima di aprirlo, scrivo un bigliettino.

Anth,
Lei è un uomo meraviglioso.
Sono così grato di poterlo amare e di essere amato da lei.
Le sue attenzioni per me, sono carburante per la mia vita.
Con affetto,
Il suo piccolo Timothè. :)

In fretta apro l'armadietto.
Poggio il mazzo di fiori sul ripiano, ed incollo il biglietto che ho scritto sulla portiera.
Dopo averlo chiuso, pongo la chiave nel mio zainetto.
Per fortuna non è passato nessuno.
Con il sorriso stampato sul volto, mi dirigo verso l'aula dove si terrà la lezione.
Entro, mi siedo al mio posto e come mio solito imposto la faccia nel mood: "La scuola non mi piace".
Nessuno deve percepire che fra me e Mr. Veila c'è qualcosa.
Mr. Veila entra in classe.
'Cazzo.'
"Ragazzi scusatemi per l'imprevisto. Oggi indosso questi occhiali da sole perché i miei per sfortuna li ho dimenticati!"
Spiega Mr. Veila.
Lo fisso intensamente.
'Con gli occhiali da sole è ancora più figo.'
"Oggi più che fare una lezione come le altre, vorrei darvi un annuncio." Mr. Veila attira l'attenzione degli studenti.
"Fra due settimane andremo in gita al Museo delle Arti! Sarò io stesso ad accompagnarvi."
Nell'aula si espande un sottile mormorio.
Iniziano tutti a parlottare fra loro, scossi dall'annuncio che Mr. Veila ci ha appena dato.
Io invece rimango fermo.
Ero già a conoscenza di questo annuncio.
"Adesso se per voi non è un problema, direi di riprendere l'ultima spiegazione!" Dice Mr. Veila.
"Va bene prof! È sempre un piacere sentirla spiegare!" Esclama Betta dal primo banco.
Un brivido di gelosia si fa strada per la mia pelle, ma non mi preoccupo. Betta è una delle più brave in quest'aula.
Mr. Veila inizia a spiegare.
"Vi avevo detto che Michelangelo è uno dei miei artisti preferiti. Uno dei mostri sacri dell'arte. Vi avevo anche detto che sarebbe stato difficile far entrare nel programma tutte le sue opere più importanti. Come sapete il vostro insegnante è andato in pensione, ed io ho poco tempo per riuscire a spiegarvi tutto quello che ci sarebbe da spiegare."
È affascinante anche quando è intento a darci delle spiegazioni inerenti al programma.
"Però anche grazie al vostro impegno sono sicuro che riusciremo a fare tutto nei tempi previsti!" Conclude Mr.Veila giusto in tempo prima del suono della campanella.

*

Prima di uscire aspetto Mr. Veila al suo armadietto.
Lo vedo arrivare con fare impacciato.
"Eccomi. Scusami per qualche minuto di ritardo." Si giustifica Mr. Veila.
"Non si preoccupi!" Gli dico lasciandoli le chiavi per aprire l'armadietto.
Mr. Veila lo apre e prima di porgermi il mazzo di fiori che mi ha portato questa mattina, stacca il bigliettino che gli ho lasciato e lo legge.
"Sei incredibile Timothè. Ti amo proprio per questo!" Dice Mr. Veila.
'Cosa ha appena detto? Ti amo?'
"È tutto merito suo, Anth. L'amore che provo per lei è lo stesso che lei nutre per me. La amo dal profondo della mia anima. Lei mi ha insegnato la tenerezza." Dico quasi sull'orlo di un pianto.
Mr. Veila mi spinge verso l'armadietto. Mi da un bacio veloce e poi si discosta come se tra di noi non ci fosse nulla.
"Ti va di venire a pranzare da me, oggi?" Mi chiede Mr. Veila.
"Volentieri!" Gli dico.
"Così magari possiamo baciarci senza fretta!" Dice infine Mr. Veila.
Siamo due amanti segnati dall'amore profondo che uno nutre verso l'altro.
Lovers. Ecco cosa siamo noi.

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