"Occhi. Quei maledetti occhi mi fottevano sempre.
Ci facevo l'amore solo a guardarli."
-C. BukowskiTimothè
Da quando avevo fatto coming out con i miei amici, la mia vita aveva avuto una svolta radicale.
Mentre con me stesso, avevo iniziato a sentirmi più libero, con gli altri non facevo altro che sentirmi come se fossi chiuso in una gabbia.
La mia famiglia?
Penso che ve lo starete chiedendo tutti.
La mia famiglia non ha reagito nel migliore dei modi.
Mio padre mi ha detto: "saranno affari tutti, a me non interessa niente. Non voglio sapere se sei già fidanzato. Preferirei lo tenessi per te."
Mia madre invece non ha proferito parola.
Mi ha fissato per qualche secondo e poi è scoppiata a piangere.
Perché?
Non sono mica malato. Le ho detto che mi piacciono i ragazzi mica che soffro di un cancro o di qualche tumore simile.
D'altronde un pò me lo aspettavo.
Avevo iniziato a fare i conti con me stesso da tanti anni ormai.
Alla fine ho scelto che ammettere realmente i miei gusti non fosse poi così sbagliato. Ai miei occhi è giusto.
Io sono questo.
Chi mi saprà apprezzare, sarò felice di tenerlo nella mia vita.
Chi non mi saprà apprezzare, ma soltanto giudicare, beh, dalla mia vita può starsene fuori.
D'altronde le cose brutte ho imparato a viverle in maniera più leggera.
Sono consapevole che non sono quello che gli altri dicono di me e questo mi basta a star bene con me stesso.
Fino a quando starò apposto con la mia coscienza, tutto scorrerà per il filo giusto.
Continuo a ripetermi: "Fino a qui tutto bene" e mi tuffo con la testa sul cuscino sbuffando.
Domani inizia una nuova settimana ed io non sono mentalmente pronto a dare i nuovi esami previsti nell'ultimo semestre.*
La campanella inizia a suonare.
Saluto Jace e mi dirigo verso la mia Aula.
Studiare alla London University è sempre stato il mio sogno, sin da bambino e trovarmici dentro non fa altro che rendermi più fiero di me stesso.
Arrivo in Aula, in anticipo.
Oggi conosceremo il nuovo insegnante di arte contemporanea.
Mr. Thomposon è andato in pensione la scorsa settimana.
Per fortuna direi.
Era bravo, si.
Ma era vecchio, e non mi piaceva affatto.
Spero che il nuovo insegnante non sia un vecchio di quelli da buttare, di cui niente è recuperabile. Spero sia un uomo interessante, che sappia farmi provare qualcosa.
"Buongiorno ragazzi!" Una voce rauca irrompe nella stanza.
"Io sono il vostro insegnante di arte contemporanea!" Esordisce con entusiasmo.
'CAZZO. CHE FIGO.'
Lo inizio a fissare intensamente per qualche minuto.
È dannatamente affascinante.
Un uomo sulla quarantina, con barba e capelli rossi.
Il mio tipo ideale in tutti i sensi.
Ha un fisico scolpito dalla spalle, fino al ventre.
È così grande, e mi farei fottere da lui in questo momento senza nemmeno pensarci.
È uno di quelli da cui stare lontani.
Ma urla delle daddy vibes che neanche il mio istinto omosessuale riesce a tenere bloccate.
Continuo a fissarlo.
Lo sto mangiando con gli occhi, come se fosse la mia preda.
Continua a parlare, iniziando a spiegarci il programma che andremo a svolgere.
Ma a me non interessa. L'unico programma che vorrei svolgere è lui senza se e senza ma.
I miei pensieri perversi prendono il sopravvento sulla mia psiche.
Sento che sarà la mia condanna.
Il mio tormento.
Il mio più grande forse.
Si avvicina al mio banco con fare prorompente.
Poggia le mani sul mio astuccio e mi chiede come mi chiamo.
"Timothè." Rispondo con lo sguardo chino verso il basso.
Sono talmente imbarazzato che guardarlo negli occhi non farebbe nient'altro che creare disagio fra noi.
La mia attenzione viene catturata dalle sue mani.
Sono venose. Le vene si percepiscono soltanto ad uno sguardo superficiale.
Sento in brivido percorrere la mia pelle.
Mi scuote delle emozioni che non ho mai provato fino ad ora.
Ma ciò non sarà possibile.
Non potrà nascere una storia d'amore fra noi due.
È pur sempre il mio insegnante.
E poi gli anni di differenza non sono mica pochi.
Ma ciò non toglie che continuerò a provare qualcosa per lui, con il desiderio di viverlo un giorno.
È difficile, ma non impossibile.
Riuscirò ad attirare la sua attenzione.
E lo farò molto presto.
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My Art Mistake
Fanfiction"Non esiste amore senza passione. Non esiste passione senza amore." Un nuovo insegnante. Un alunno in conflitto con sè stesso. Una passione senza rivali. Timothè è un alunno diverso dagli altri; costantemente in conflitto con sé stesso, a causa del...