Tu sei
il mio posto giusto,
il mio momento giusto.
Gio EvanMr. Veila
Spingo Timothè verso la cattedra con fare eccitato.
Il suo corpo mi rende incosciente delle mie azioni.
Vederlo godere sotto di me non fa altro che aumentare il mio fottutissimo ego.
Timothè è così stretto e profondo allo stesso tempo.
Spingo il mio membro tra le sue natiche mentre è piegato sulla cattedra.
La mia cattedra.
Quella dove ogni giorno tengo le mie lezioni.
"Watch me burn." Esclama Timothè.
"Cosa, piccolino?" Gli chiedo così tanto preso dal momento da non riuscire a capire più niente di quello che mi circonda.
"Guardami bruciare." Mi spiega Timothè.
A quel punto comprendo che Timothè vuole che io lo guardi mentre viene sotto di me.
"Stringilo più forte che puoi." Gli dico spingendo il mio membro.
Timothè stringe le natiche tenendo il mio membro bloccato fra esse.
Così, incapace di muovermi lascio fare a Timothè che da solo, inizia a muoversi sul mio membro.
Spinte che vanno in avanti.
Spinte che vanno indietro.
È come se Timothè mi stesse facendo un preliminare con le sue bellissime natiche.
"Aaa!" Gemo d'un tratto.
Sento il membro irrigidirsi e cazzo se fa male.
Lo sento pulsare, ma Timothè continua a prenderlo come se non provasse alcun dolore.
Lo guardo godere come capita tutte le volte che finiamo insieme.
Ma questa volta è diverso.
Timothè sta giocando con il mio membro piuttosto che con il mio intero corpo.
"Rilascia la presa." Dico a Timothè gemendo.
Come un comando ben appreso, Timothè allenta la tensione delle sua natiche ed il mio membro è finalmente libero.
Così gli do la spinta finale.
La più dolorosa.
L'ultima prima della liberazione totale.*
Raramente mi è capitato di sentirmi così in pace con me stesso.
Con la mia vita.
Con il mondo che mi circonda.
Se mi dovessero chiedere il posto più assurdo in cui ho fatto sesso, questa volta direi: nella mia Aula con il mio alunno preferito.
Di gran lunga aver fatto sesso in Aula è più assurdo di aver fatto sesso nel bagno di un Museo di arte contemporanea.
Poi con Timothè è stato davvero magico ed io un pò, forse me lo aspettavo.
Timothè è il mio pasticcino alla crema preferito.
La strada che sceglierei, anche la più lunga, se necessario da percorrere.
Timothè è il mio momento giusto.
È l'attimo che non smetterei mai si aspettare.
Oggi ancora non abbiamo avuto l'occasione di vederci per diversi impegni.
Manca un giorno al nostro mesiversario ed io ancora non ho avuto modo di andare a ritirare il regalo che gli ho preso.
Un anello.
Un anello per ufficializzare quella che ormai è la nostra relazione.
Non sono mai stato più convinto di una cosa prima d'ora.
Timothè è la mia unica certezza in un mondo fatto principalmente di imperfezioni e incertezze.
Così con fare svelto, esco dal mio appartamento e mi dirigo verso la mia auto, che non prendo da due giorni all'incirca.
La prima cosa che faccio prima di salire è accendere una bella sigaretta.
Il fumo è il mio segreto più intimo.
Nessuno lo sa.
Nemmeno Timothè.
Non ho avuto il coraggio di dirglielo.
D'altronde è la mia valvola di sfogo.
Fino a quando tutto andrà per il verso giusto non vedo perché dover allertare le persone che occupano il mio quotidiano.
Lo so.
Il fumo è tossico.
Ma è l'unica cosa che in tutta la mia vita, da quarantaquattro anni a questa parte, mi ha donato salvezza e dolore al tempo stesso.
Il fumo è la mia dipendenza.
Spengo la sigaretta sotto il piede e con fare quasi misterioso la spingo sotto la siepe.
Salgo in macchina e apro i finestrini.
Non deve restare nemmeno la più leggera traccia della mia vera essenza.
Della mia vera natura.
Di quello che sono stato.
Di quello che continuerò ad essere.
Premo sull'acceleratore, pronto ad andare verso il negozio al quale ho prenotato il mio regalo per Timothè.
Arrivo dopo qualche minuto e dopo aver parcheggiato la macchina, mi dirigo verso il negozio.
L'insegna luminosa irrompe nella mia visuale.Vycon's art.
È uno dei negozi di lusso più importanti di tutta Londra.
Uno di quelli che non tutti possono permettersi.
Entro e il campanello interrompe il silenzio della stanza.
"Buonasera, come posso aiutarla?" Mi chiede una donna con fare gentile.
"Ho ordinato un anello." Spiego con la stessa gentilezza che mi è stata rivolta.
"Mi dica il suo cognome, glielo prendo subito." Mi dice la donna sorridendo.
Il mio fascino sta facendo il suo dovere.
"Veila." Dico io.
La donna si allontana dal bancone e si dirige verso un mobile situato sulla parte opposta del negozio.
"Ecco a lei." Dice la donna.
Mi porge una scatoletta ed io la apro con cura.
Prendo l'anello tra le mani e lo giro tra le dita.
All'interno ho fatto scrivere:
Alla mia calla.
Soltanto Timothè conosce il significato di queste parole oltre me.
La donna mi rivolge un secondo sorriso.
"Davvero gentile da parte di un uomo verso la propria donna." Dice la donna ammiccando un sorrisetto.
"È per il mio ragazzo." Dico mettendo le cose in chiaro.
La donna mi rivolge uno sguardo, quasi sconvolto.
Ma ormai quest'espressione ho imparato a conoscerla.
"Mi scusi. Non pensavo fosse..." La donna si interrompe, lasciando la frase in sospeso.
"Non pensavo fosse gay." Concludo io.
"Lo so, nessuno lo pensa, ma è questa la realtà che le piaccia o meno." Spiego concludendo il discorso.
La donna rimane in silenzio dedicandosi a sistemare l'anello nella scatola.
Lo incarta e me lo porge con uno sguardo quasi deluso da quello che ha detto.
"Arrivederci." Dico infine uscendo dal negozio.
Appena salgo in macchina, posiziono la busta sul sedile posteriore.
Accendo l'auto e con fare entusiasta mi dirigo verso la London University.
Oggi mi sono preso qualche ora di permesso proprio per passare a ritirare questo anello.
Io e Timothè siamo in bilico sulle corde dell'anima.
Su quel filo così sottile sul quale abbiamo iniziato a prendere forse il giusto equilibrio.
Non vedo l'ora che arrivi domani per urlargli e per urlare al mondo quanto io lo ami e quanto desidero che faccia per sempre parte della mia vita.
Lui è la parte migliore.
Nota dell'autore
Scusatemi per l'assenza di questi giorni, ma ho dovuto sistemare diverse cose, riguardanti la storia che non vedo l'ora di dirvi.
Spero che questo capitolo vi piacerà.
Grazie per il vostro sostegno.
~manny<33
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My Art Mistake
Fanfiction"Non esiste amore senza passione. Non esiste passione senza amore." Un nuovo insegnante. Un alunno in conflitto con sè stesso. Una passione senza rivali. Timothè è un alunno diverso dagli altri; costantemente in conflitto con sé stesso, a causa del...