Imprevisti imperfetti

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Chi ha un perchè per vivere
può sopportare quasi ogni come.
-F. Nietzsche

Timothè

Ripenso a quanto è accaduto ieri con John.
Alle sue dichiarazioni.
Alla richiesta che ha osato farmi pur di non dire al resto del mondo della mia relazione con Anth.
Perchè è tutto così dannatamente contorto?
Perchè devo vivere con l'ansia un momento così bello della mia vita?
Mi butto sul letto, quasi tuffando.
Guardo il soffitto.
Anche se preferirei di gran lunga guardare il cielo stellato con Anth mentre sono poggiato con la testa sul suo petto, piuttosto che guardare il soffitto di merda della mia camera a farmi male con le mie fottute paranoie.
Non riesco a capacitarmi di tutto quello che in quest ultimo periodo, sta accadendo nella mia vita.
In bilico tra l'essere felice e il non esserlo.
D'altronde lo sappiamo tutti che la felicità è soltanto un limite che ci imponiamo, convinti di aver qualcosa che ci faccia stare davvero bene.
Ma non è così.
L'essere umano è accompagnato da un senso di inappagatezza continuo.
Non è mai felice per come dovrebbe esserlo.
Ogni volta che siamo felici, arriva immediatamente qualcosa a distruggere i nostri equilibri.
Ed è esattamente quello che sto vivendo.
La mia felicità è Anth; mentre John è l'ostacolo che cerca di distruggere il mio equilibrio.
'Dannazione.'
Quante possibilità su cento c'erano che non me ne sarei accorto del suo interesse nei miei confronti?
Troppe.
Continuo a guardare il soffitto intensamente e mi sforzo di pensare a qualcosa che sia successo fra noi.
Raramente abbiamo parlato.
Forse mai.
Forse una sola volta.
Ma sarà successo all'inizio dell'anno perché negli ultimi due a stento ci siamo salutati.
'Cazzo.'
Inizio a ricordare qualcosa.
La riminescenza che è in me, prende il sopravvento.
Quel quattordici Febbraio.
'Come ho fatto a non ricordarne prima?"
Quello fu l'unico giorno in cui ci rivolgemmo parola.
Ricordo benissimo le nostri mani che si sfiorarono quando lo aiutai a rialzarsi dopo che cadde.
Mi alzo dal letto.
Mi avvicino verso la scrivania ed apro il primo cassetto, ormai stracolmo di cose.
Sono quel tipo di persona che conserva tutto.
Dalle cose più banali fino ad arrivare a quello con un significato profondo.
Non butto via niente.
I ricordi restano impressi nel cuore, ma ciò non significa che non si possa avere qualcosa di materiale che c'è lì ricordi.
Rovisto fra le varie cose.
Scontrini.
Biglietti del cinema.
Biglietti della metro.
Pezzetti di carta vari.
E infine dediche e petali di fiori.
Apro i vari bigliettini, con fare invano.
Ricordo che quel giorno ricevetti un biglietto senza il mittente.
Dopo un minuto circa, lo trovo.

Caro Timothè,
Sono un tuo ammiratore segreto.
Mi piaci più di ogni altra cosa.
Sei il mio dannato incanto.
Sei la favola che desidero vivere.
Il fuoco che arde dentro di me ogni volta che i nostri occhi si incontrano è indescrivibile.

Bingo.
È stato lui a scrivermelo ed io come un coglione a quei tempi mi tormentavo su chi sarebbe potuto essere così interessato a me.
Una lacrima di rabbia ricopre il mio volto.
Poteva dichiararsi prima, piuttosto che aspettare tutto questo tempo.
Magari le cose sarebbero andate diversamente.
Magari sarebbe potuto succedere qualcosa.
O magari non sarebbe potuto succedere niente.
Perché aspettare così tanto?
E soprattutto...
Perché aspettare che fossi felice con un altro uomo al mio fianco?
John ha provato ad intimorirmi per avermi tutto per sè.
Ma non ha ben capito che a costo di proteggere la mia relazione con Anth sarei pronto a tutto.
Persino alla sfida più assurda e difficile che possa esistere.
Giro e rigiro il bigliettino tra le mie mani e lo ripiego prima di riporlo dietro la cover del mio telefono.
Devo parlarne con John e dirgli realmente quali sono le mie intenzioni in questa circostanza.
Prima che sia troppo tardi.
Prima che gli imprevisti prendano il sopravvento.
Ritorno sul mio letto, deluso e arrabbiato.
Ho la testa che mi scoppia.
Sono in bilico.
Nonostante il mio cuore mi dice che Anth è la persona giusta per me, la mia testa mi dice che forse dovrei agire diversamente.
Sebbene Anth è l'unico che realmente amo e ho amato nella mia vita, non lo lascerei mai a meno che la vita non mi strapperebbe da lui.
Però, allo stesso tempo mi sento confuso.
Da persona empatica qual sono, mi sento un pò in colpa a non aver capito che c'era qualcuno disposto ad amarmi.
E forse una possibilità se la meriterebbe.
Senza forse...se fosse arrivato in un momento diverso della mia vita, l'avrei accolto.
'Cazzo.'
Urlo riempendo il silenzio della stanza.
Scegliere non è mai stato il mio punto forte.
Alla fine, mi limiterò a parlargli.
Gli dirò il mio punto di vista e che se vuole, se gli farebbe piacere possiamo essere amici.
Magari per conoscerci meglio.
Il mio cuore così come il mio corpo appartengono al mio amato Anth.
Mi dispiace per John ma non è lui la persona che voglio al mio fianco per il resto della mia vita.
E devo dirglielo.
Prima che lo illuda, prima che pensi che sia disposto a dargli una possibilità per paura che lui tiri fuori la verità su di me e Mr. Veila.
Dobbiamo trovare un accordo.
In questo mondo di merda vorrei soltanto scappare via con Anth e lasciare John con i suoi tormenti.
Compagni di classe che si amano?
Da quello che so è sempre andata a finire male e non ne vale la pena.
Poi John si è carino, ma non lo conosco più di tanto ed esteticamente non mi fa impazzire.
Non che io sia uno di quelli che guarda soltanto l'aspetto fisico prima della persona.
Questo no.
Ma da quando sto insieme a Mr. Veila le mie prospettive in amore sono cambiate.
Mr. Veila è l'unico che mi eccita.
Mr. Veila è l'unico che mi fa uscire fuori il sole che ho dentro.
Quel sole che ho sempre tenuto nascosto tra le mura della mia stanza, al buio per paura di essere tratto male.
La mia vita è fatta di imprevisti imperfetti, legati da un inizio e da una fine da definire, senza che intacchi l'inizio stesso e lo faccia diventare la causa del mio dissidio interiore.

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