Follie d'amore

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Ho conosciuto l'amore,
soltanto dopo averti incontrato.

Timothè

Oggi è il nostro mesiversario.
Io e Mr. Veila stiamo insieme già da un mese.
Il tempo è volato.
Mi è sembrato quasi di mangiarlo in un unico morso.
Nemmeno il tempo di afferrarlo tra le mani.
È subito sfuggito via.
Ma allo stesso tempo...
Sono riuscito a godermi tutti i piccoli momenti.
Mr. Veila mi ha riempito di attenzioni su attenzioni.
Ha ribaltato la mia quotidianità rendendola degna di essere vissuta.
Mi ha donato pace.
Mi ha donato ebrezza e desiderio al tempo stesso.
Oggi sono trenta giorni che lui occupa la mia quotidianità ed io la sua.
Trenta giorni di puro amore.
Trenta giorni di passione e sesso.
Pensare che oggi dovremo "festeggiare" quello che siamo diventati mi mette forse, un pò d'ansia.
Tremo al pensiero di dover condividere un giorno così con una persona che se lo merita forse anche più di me.
Non ho programmato nessun regalo materiale per Mr. Veila.
Ho soltanto organizzato una serata in un club privato tutto per noi.
Un locale diverso dagli altri.
Un night club degno di nota.
Uno dei più noti di tutta Londra.
Forse avete capito di cosa sto parlando.
Il "Magic Mike" è sempre stato il mio sogno e condividerlo con Mr. Veila non fa altro che renderlo ancora più erotico.
Qualche sera ho prenotato una serata con un tema del tutto a sorpresa.
Non vedo l'ora di scoprirlo insieme al mio uomo, quello che il Magic Mike ha riservato per noi.
D'altronde sono sicuro che non mi deluderà.
Ho visto diversi video nel corso dell'anno passato, e devo dire che beh...se ne vale la pena.
Scendo di corsa le scale del mio appartamento pronto a dare inizio a questa giornata meravigliosa e allo stesso tempo macchiata della giusta dose di eroticità.

*

Il telefono mi vibra in tasca.
Quasi sobbalzo.
La vibrazione è così forte da farmi quasi tremare dalla paura.
Ancora non mi ci sono del tutto abituato.
Di fatto, per abituarmi alle cose nuove, impiego sempre più tempo del dovuto.
Forse quasi per inerzia.
Forse quasi per pigrizia.
Tiro il telefono dalla tasca e non appena accendo lo schermo, inizio a ridere come uno scemo.
È un messaggio di Mr. Veila.

Anth🤍
Auguri amore mio.
Sarai sempre la mia calla preferita.
Più trenta di noi.
Che questo sia soltanto l'inizio della nostra favola dannata.
Ti amo con tutta la mia fottuta anima.

Una lacrima di gioia ricopre il mio viso.
Anth sarà per sempre il mio tallone d'Achille.
Il mio punto debole in un mondo che sembra soltanto colpirti per farti affondare nel mare inerme delle paranoie.
Rispondo dopo qualche istante al messaggio.

Auguri a noi, amore mio.
Al mio prof preferito, la causa della mia costante felicità.
Il suo piccolino.🤍

Concludo il messaggio con un cuore bianco.
È diventata la nostra emoji subito dopo il mazzo di calle che mi regalò Mr. Veila.
Il cuore bianco rappresenta il nostro amore: puro, per niente macchiata dai pregiudizi altrui.
Il cuore bianco siamo noi; anime dannate legate da un filo rosso incorruttibile.
Rido e piango al tempo stesso.
Mi reputo così fortunato ad amare uomo come Anth.
L'unica persona che mi merita davvero.
Sono grato alla vita di tutto.
Di questo incontro avvenuto per caso in un momento di totale dispersione.
"Quando tutto sembra perso, cerca sempre la luce."
Mr. Veila è stata e sarà la mia luce nel buio più totale in momento dove affondare sembrerà l'unica soluzione plausibile.
Ripongo il cellulare in tasca dopo aver inviato il messaggio e mi dirigo verso le scale d'ingresso della London University ormai così familiari a me, viste le tante volte che le ho percorse.
Non ho detto ancora niente a Mr. Veila della sorpresa che gli ho preparato.
Voglio che lo scopra passo dopo passo.
Entro e dopo essere quasi inciampato, mi dirigo con fare misterioso verso l'armadietto di Mr. Veila.
Ho una copia delle sue chiavi.
Apro l'anta con fare veloce e davanti alla pila di libri che occupa la spazio, poggio una busta azzurra con dei pois bianchi.
Dentro c'è un indizio per la sorpresa si stasera.
Voglio essere io questa volta, colui che da le attenzioni all'altro.
E voglio farlo nel migliore dei modi che conosco.
Chiudo l'armadietto e non appena chiudo l'anta, trovo John poggiato con la spalla destra contro l'armadietto.
"Cosa hai nascosto nell'armadietto di Mr. Veila?" Mi chiede John con fare prepotente.
"Ho soltanto posato un suo libro." Dico provando a giustificarmi.
"Perchè avevi un suo libro con te?" Continua a chiedermi John con fare indagatore.
"Perchè? Ma saranno cazzi miei." Dico sulla difensiva.
"Bastardo. Non osare alzare i termini in questo modo nei miei confronti." Prova ad intimorirmi John.
"Altrimenti?" Gli chiedo sfidandolo.
"Altrimenti tutta sapranno la verità." Ammette John.
"Quale verità?" Gli chiedo facendo il finto tonto.
"Tu e Mr. Veila state insieme. Sono sicuro su me stesso che li dentro non stavi posando un suo libro." Mi imita John prendendomi in giro virgolettando le ultime due parole.
"Cosa devo fare per farti stare zitto?" Gli chiedo preoccupato.
"Sai...vorrei proprio sapere cosa piace così tanto a Mr. Veila di te." Dice John con sguardo malvagio.
"Quindi?" Gli chiedo confuso.
Nel frattempo John si avvicina con fare prorompente verso la mia faccia.
Mi afferra il labbro inferiore ed inizia a giocherellarci.
"Quindi, vorrei provare la tua bocca." Esclama John infine portando la mia mano verso la sua pacca evidente tra i jeans.
Ritraggo la mano con fare furtivo.
"Non sono mica la tua troietta." Gli dico infastidito.
John vuole che gli faccia un preliminare, ma ciò non accadrà mai.
"Questi sono i termini. Se non li vuoi accettare, la tua vita potrebbe essere in grosso pericolo." Continua lui.
"Perchè lo stai facendo?" Gli chiedo.
"Perchè forse non te l'ho mai detto, ma..." John si blocca.
"Ti prego John concludi questa cazzo di frase." Dico sull'orlo di un pianto isterico.
"Ma mi sei piaciuto dal primo anno e vedere che il primo arrivato è riuscito a catturare le corde del tuo cuore, mi uccide dentro. Te lo giuro, Timmy." Dice infine John.
"Perchè non me l'hai mai detto?" Gli chiedo ancora più confuso.
"Perchè non hai mai fatto niente per dimostrare un minimo di interesse nei miei confronti." Mi accusa John.
"Forse è vero, ma avresti potuto iniziare tu. Non saremmo arrivati a questo punto." Gli dico con tono spezzato.
"Non me ne pento." Dice John creando disagio fra noi.
"Perchè vuoi distruggere in tutti i modi quello che c'è fra me e Mr. Veila?" Dico quasi piangendo.
"Perchè non voglio vederti felice al fianco di nessun altro che non sia io. Ho tanto da darti, Timmy." Dice John.
"Ma è un gesto egoista di merda." Gli dico accusandolo.
"Dovresti essere felice che io sia felice." Gli dico puntandogli il dito contro.
"Dovrei ma non ci riesco." Dice John e tra di noi cala il gelo.
Prima di andarsene si gira e mi dice convinto:
"Preliminare si o no?" Mi chiede.
"Ci devo pensare." Gli dico con lo sguardo chino.
'Perchè ridurre tutto ad un preliminare quando avremmo potuto semplicemente provare ad essere almeno amici?'
"John." Lo chiamo.
Lui sui gira di scatto.
"Mi dispiace di non essermene accorto prima, ma adesso la mia vita è andata avanti. Sono felice con un altro uomo." Gli dico prima di voltargli definitivamente le spalle.
Entro in classe con un peso sul petto.
La dichiarazione di John mi ha colto di sasso.
Non me lo sarei mai aspettato.
D'altronde ha ragione. Non ho mai fatto niente per manifestare il mio interesse per lui.
Non che ci sia mai stato, però l'ho sempre trovato tanto carino.
Le paranoie iniziano a prendere il sopravvento sulla mia psiche.
John mi ama, mi ha sempre amato ed io l'ho trattato in maniera fredda.
Perché la vita prova in tutti i modi a mettermi degli ostacoli fra le gambe?
Perchè ogni volta che sono felice mi arriva una batosta sulle spalle?
Me lo merito davvero?
O forse è soltanto un gioco crudele del destino?
Non mi è mai piaciuto dover scegliere.
Adesso il dilemma principale sarebbe "Anth o John?".
Ed io mi trovo in bilico.
Tra quello che sto vivendo e quello che potrei vivere se John raccontarebbe al mondo della mia storia con Anth.
Dannazione.
Devo trovare un modo per uscirne indenne.
Mi dispiace per John.
Ma io nella mia vita ho scelto Anth e lo rifarei anche in altre mille vite .
"Buongiorno ragazzi!" L'atmosfera viene bloccata dall'arrivo di Mr. Veila che non appena mi vede, mi rivolge uno preoccupato.
Non devo fargli percepire niente di quello che mi sta accadendo.
Non oggi che è il nostro giorno.
La lezione passa più in fretta del previsto e non appena suona la campanella Mr. Veila mi chiede di uscire fuori con lui.
Mi mostra l'indizio che gli ho lasciato nell'armadietto.

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