Attrazione fatale

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Lo desidero finché
non diventa reale.

Timothè

Nuovo giorno. Nuova lezione.
Questa mattina mi sono svegliato con un email da parte di Mr. Veila.

Da: anth.veila@libero.it
A: timo.lancaster@7gmail.com

Timothè,
So che ti starai chiedendo dove abbia trovato la tua email, ma questo per adesso non è importante. Ti sto scrivendo questo messaggio per chiederti se stamattina prima della lezione ci saremmo voluti vedere al solito posto.
Attendo tue notizie.
Nel mentre so che quando leggerai questa mail sarà mattina, quindi buongiorno piccolino.

Da: timo.lancaster@7gmail.com
A: anth.veila@libero.it

Buongiorno Mr. Veila.
Grazie per avermi svegliato con il suo messaggio, altrimenti oggi a lezione non sarei arrivato in tempo.
Al solito posto, a tra poco.

Dopo aver inviato l'email spengo il cellulare e mi alzo dal letto per iniziare a preparami.
Mr. Veila mi aspetta in biblioteca prima della lezione, ed io sono in ansia già da ora.
Ha continuato a chiamarmi "piccolino". Ho cercato di far finta di niente per la seconda volta.
Ma questo suo atteggiamento mi insospettisce.
Mr. Veila continua a sedermi.
È innegabile.
Non c'è altra spiegazione plausibile.
È arrivato il momento di iniziare ad assecondarlo? O forse no?
Non voglio farmi del male; però allo stesso tempo sento che sia la cosa più giusta da fare in questo momento.
Se gli mostro interesse come lui fa con me, o almeno prova a fare con me, magari le cose potrebbero assumere una piega diversa.
Magari Mr.Veila inizierebbe a farmi capire i suoi segnali che adesso sono soltanto di fumo.
Volevo trovarmi un ragazzo, questo si, ma non mi aspettavo di trovarmi in una situazione del genere.
Sono le 08:23.
La lezione inizia alle 10 in punto, quindi fra mezz'ora circa dovrei essere in biblioteca per incontrare Mr. Veila.
Apro il mobile in fretta.
Prendo la tazza, dove verso il caffè appena fatto, e mangio due biscotti integrali.
Dopo aver finito di bere il mio caffè, porgo la tazza nel lavandino e la lascio lì.
Vado in bagno, e dopo essermi lavato i denti ed essermi sistemato il ciuffo, sono finalmente pronto ad uscire dal mio appartamento.
Nel frattempo sono passati venti minuti. Sono in tempo.
Per la prima volta nella mia vita, sono riuscito a rispettare uno dei miei impegni prefissati.
Sarà che forse ad aspettarmi è Mr. Veila? Per questo mi comporto in questo modo?

*

"Che piacere rivederla!" Esclama Mr. Veila non appena mi vede arrivare.
"Mi dica, Anth, perché ha voluto vedermi questa mattina?" Gli chiedo.
"Com'è che mi hai chiamato, piccolo? ANTH? Ci sei riuscito?" Mi fa notare Mr. Veila.
'Cazzo. L'ho chiamato per nome.'
"Mi scusi! Non era mia intenzione!" Dico provando a giustificarmi.
In realtà l'ho fatto apposta per attirare la sua attenzione.
"Tranquillo, Timothè. Io stesso ti ho detto di chiamarmi così fuori dall'aula! Sono felice che ci sei riuscito!" Annuncia sorridente.
"Ti ho chiamato questa mattina qui, perché voglio parlarti di alcune cose!" Dice Mr. Veila.
Rimango fermo. Non so cosa dire.
"Vorrei essere sincero con te, Timothè. Dopo quello che è successo ieri in biblioteca, ti ho pensato molto intensamente nel corso della notte!"
"In che modo?" Gli chiedo consapevole della risposta che sta per darmi.
"In tanti modi, ma non è di questo che voglio parlare in questo momento. Sono qui e ti ho voluto per dirti che ho sentito qualcosa di forte quando i nostri corpi si sono sfiorati."
"Mr. Veila si sta dichiarando?"
"Anth, anche io per lei ho sentito qualcosa in quell'esatto momento!" Gli spiego.
"Direi che dovremmo prenderci un'esclusiva per capire cosa ci sta succedendo!" Dice Mr.Veila.
"Sei d'accordo, piccolo Timothè?" Mi chiede.
Come faccio a dirgli di no. Il mio desiderio si sta avverando.
Mr. Veila è così affascinante tanto che resistergli è impossibile.
"Sono d'accordo. Accetto quest'esclusiva, sperando che lei sia disposto a venirmi incontro!"
"In che senso?" Mi chiede Mr.Veila forse confuso.
"Le ricordo che gli anni che ci separano non sono pochi. Che se qualche volta mi vede particolarmente in imbarazzo..." Mi interrompo.
"Va bene. Ho capito." Dice Mr. Veila.
"Anth, niente ci impone di andare veloce!" Gli faccio notare.
"Hai colto appieno il mio messaggio!"
Mr. Veila si avvicina al mio corpo.
Mi porge il suo braccio destro lungo la spalla e mi sussurra all'orecchio: "La nostra è un'attrazione fatale!"
Mi sento svenire.
Le mie gambe quasi stanno per cedere.
Ma resto impassibile.
Prima di uscire dalla biblioteca, le mie mani sfiorano le sue ed io gliele stringo forte, per sentire quelle sue maledette vene sotto le mie dita prima di entrare in classe.
Mi eccita così tanto toccargli le mani.
"Timothè, direi che adesso devi andare in aula." Mi dice Mr. Veila.
Mi guarda negli occhi e prima di girarsi per andare a prendere i libri dal suo armadietto mi dice:
"La nostra conoscenza per ora deve essere mantenuta segreta!"
Mi sorride e si dirige dal lato opposto della London University.
Una volta entrato in aula rimugino su quanto accaduto.
Mr. Veila mi ha chiesto un'esclusiva.
Ed io ho accettato.

*

"Buongiono ragazzi. Oggi parleremo di uno dei mostri sacri dell'arte. Uno dei miei artisti preferiti, nonché Michelangelo."
Mr. Veila introduce la lezione mentre io lo fisso intensamente come ho sempre fatto dalla prima volta che ha messo piede in quest'aula.
Soltanto che questa volta è diverso.
Questa volta lo guardo con la consapevolezza che fra noi c'è qualcosa.
Dopo averci parlato di "La pietà" di Michelangelo, Mr. Veila si interrompe e ci chiede un ragionamento al riguardo.
Nessuno risponde così alzo la mano.
"Timothè, prego!" Dice Mr. Veila.
Inizio a parlare. Spiego il mio pensiero a riguardo e alla fine Mr. Veila mi dice: "Bravo." E poi continua dicendo: "Ragazzi, questo è il lavoro che vorrei faceste tutto voi."
Mr. Veila mi porge uno sguardo fugace ed io sorrido.
Mentre parlavo mi sentivo distrutto.
Le farfalle nello stomaco era pesanti come un corpo privo di gravità nell'universo.
Mi sono sentito vivo.
Ma allo stesso tempo mi sento sporco.
Perché?
Per l'esclusiva.
Un conto era immaginare che sarebbe potuto succede.
Un conto è viverlo consapevole di quello che può farti: consumarti e farti vivere al tempo stesso.

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