Ascesa al mio inferno

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Tutti possiedono un peggior nemico, ma non tutti lo possiedono nel modo in cui lo possiedo io.

Timothè

"Piccolino mi stai facendo preoccupare." Mi dice Anth mentre tiene stretta la mia mano senza lasciarla per nessun motivo al mondo.
Da quando sono svenuto sul pavimento, Anth non ha fatto altro che restarmi accanto per donarmi il suo immenso sostegno.
Il mio corpo ha ceduto ancora una volta. In questo periodo sono particolarmente fragile.
La mia vita è sempre stata segnata da periodi costituiti da alti e bassi.
Sono sempre stati più i bassi che gli alti se proprio devo essere sincero.
Riuscire a tenere sotto controllo la mia salute è stato sempre difficile.
Sono sempre stato più piccolo di fronte al mio problema.
Non c'è stata volta in cui sia stato in grado di afferrare davvero la situazione tra le mani.
Le visite.
Le cure.
Ma mai nessuno che mi abbia mai detto che un giorno sarei stato meglio.
Ci sono stati giorni in cui nemmeno io credevo di poter vivere un giorno in più rispetto a quelli che stavo vivendo.
Ci sono stati giorni in cui credevo di non riuscire più a stare bene.
Ma alla fine ho trovato qualcosa che mi ha dato la forza per continuare a vivere.
I miei sogni sono sempre stati l'unica forza in grado di smuovere qualcosa di buono in me.
Credere in qualcosa è difficile, ma allo stesso tempo fondamentale per vivere un giorno di luce in più anche se pensiamo di essere arrivati al capolinea.
Un giorno di luce per vivere come vogliamo, dove vogliamo e nel modo in cui vogliamo.
Sono sempre stato un grado sognatore io e l'ammissione alla London University ha fatto scattare in me una scintilla che prima non avevo.
Fino a pochi mesi prima dell'ammissione non ritenevo che la mia vita avesse senso.
Eppure questo posto è stato in grado di cambiarmi radicalmente donandomi anche l'amore di cui avevo bisogno.
"Devo parlarti Anth." Gli dico con tono flebile mentre la testa mi gira talmente forte da non permettermi di capire la circostanza in cui mi trovo.
"Di cosa, Timothè?" Mi chiede lui preoccupato.
"Di me." Gli dico prima che i respiri inizino a diventare affannosi e il cuore inizia a palpitarmi all'impazzata nel petto.
"Continuo a non capire." Mi dice Anth fissandomi nella speranza che la mia condizione migliori.
"Il vero Timothè non è quello che hai conosciuto tu un mese fa. Quello di cui sei follemente innamorato. Il vero Timothè non è spensierato, ma ha imparato a separe il dolore dalle cose belle per viverle al meglio." Gli dico spiazzando anche me stesso dal modo in cui ho pronunciato quelle determinate parole.
"Impossibile." Dice Anth confuso.
Mi guarda per qualche minuto, fino a quando i suoi occhi iniziano a diventare rossi.
"Si Anth." Gli dico provando a convincerlo.
Deve saperlo.
Una volta per tutte, devo parlargli di me.
Sono sicuro che capirà.
D'altronde c'è sempre stato per me in qualsiasi momento.
Non mi abbandonerà di certo in un momento così difficile.
"Allora quale sarebbe la tua vera natura se non è quella di cui mi sono innamorato?" Mi chiede Anth .
"La verità è che io non sono così forte come cerco di apparire.
Non mi sono mai voluto bene io.
Non sono in grado di amare me stesso, figuriamoci qualcun'altro." Gli dico iniziando a trovare il coraggio di dirgli realmente quello che sento.
"Non è vero piccolino. Tu sei in grado di amare e il nostro amore ne è la dimostrazione." Esclama Anth.
"No..." Mi blocco per qualche secondo per poi riprendere il discorso.
"La mia vera natura è segnata da un dolore profondo. Un dolore che mi lacera il petto, che ha segnato in maniera non indifferente la mia persona. Soffro di DCA, Anth." Tiro fuori la parte peggiore di quello che avrei dovuto dirgli.
"Perchè non me ne hai parlato prima?" Mi chiede Anth con gli occhi gonfi di lacrime.
È scoppiato a piangere.
Capisco che questo sia un duro colpo per lui.
"Era proprio questo che volevo evitare. Non cerco la compassione di nessuno. Non l'ho mai fatto e mai lo farò." Gli dico con tono freddo.
"Non essere così brutale con te stesso." Dice Anth in un sospiro.
"Non si tratta di essere brutale. Semplicemente ho aspettato perché volevo portarti per mano nel mio inferno." Dico con tono stanco.
"Eh?" Mi chiede Anth estasiato.
"I disturbi alimentari sono la parte più difficile della mia vita. La parte più difficile da gestire." Gli dico sperando mi possa capire.
"Ed io sono qui ad aiutarti, piccolino." Mi dice Anth porgendomi l'altra sua mano.
"Non voglio trascinarti nel fondo con me." Esclamo.
"Neanche io sono così innocente come sembra." Dice Anth sorprendendomi.
"Anth?" Lo chiamo a me.
"Si piccolino." Ricambia lui.
In questo momento più che mai ho bisogno di lui.
"Promettimi che capirai tutte le volte in cui eviterò di mangiare quando stiamo insieme. Adesso conosci il motivo della maggior parte dei miei comportamenti.
Promettimi di capirmi ogni volta che ne avrò bisogno senza farmi pesare il mio essere.
Promettimi di non lasciarmi mai, anzi di restarmi sempre accanto." Gli dico mentre gli occhi iniziano a socchiudersi.
"Non lo prometto, ma te lo dimostrerò che è la cosa più importante." Mi dice Anth.
"La vita è fatta di dimostrazioni non di parole senza fatti." Mi dice ancora Anth.
"Grazie per capirmi sempre. Grazie di farlo nel migliore dei modi." Dico sussurrando.
Anth si china per darmi un bacio sulla fronte. Un bacio che contiene in sè tutto il supporto di cui avevo bisogno.
L'amore di Anth è la benzina di cui in questo momento avevo bisogno per risalire dal fondo.
"Non devi ringraziarmi. Non farlo mai." Mi dice Anth.
"Perchè?" Ribatto.
"Il sorriso che ricopre il tuo viso ogni volta che faccio qualcosa che è in grado di farti sentire bene, è il gesto più bello che la vita potesse donarmi." Dice Anth.
"Sei davvero incredibile, amore mio." Gli dico accennando un sorriso.
"Tutto merito tuo." Ribatte lui ricambiando il sorriso.
"Vederti sorridere anche in momenti come questo è la mia più grande vittoria, piccolino." Mi dice Anth prima di aiutarmi a rialzarmi dal pavimento.
Mi sistemo il pantalone e prendo la mano di Anth.
"Andiamo a casa." Dice lui.
"Si. Andiamo a casa." Ripeto io con il cuore che questa volta mi scoppia nel petto dalla felicità.
Anche nei momenti difficili, Anth è in grado di tirare fuori la parte migliore.
Lui è la persona che desideravo da tutta la vita.
L'unico che dinanzi alla mia vera natura non si è tirato indietro facendomi sentire diverso, anzi, per la prima volta non mi sono sentito sbagliato per avere in me qualcosa di diverso dagli altri.

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