𝟏𝟖. 𝐃𝐞𝐬𝐢𝐫𝐞

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 La guerra non era del tutto vinta

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La guerra non era del tutto vinta. Sostenitori, traditori e usurpatori, si nascondevano ovunque pur di non essere scovati. Ma la morte di Daemon Targaryen non aveva scoraggiato la regina: al suo fianco aveva ancora i suoi figli. Presto sia Baela che Rhaena avrebbero annunciato la lieta notizia di un erede, così come aveva fatto Naerys facendole recapitare un corvo con due semplici nomi: Rickon e Daenerys.

Mentre sfilavano nelle cripte sotterranee, illuminati dalle candele che albeggiavano al loro passaggio, Cregan si sentiva colmo di gioia. Tuttavia anche un altro sentimento gli albergava nel cuore: tenendo nascosto a Naerys della morte di suo padre avrebbe potuto perderla di nuovo. O forse, come suggeriva il suo crudele inconscio, non l'aveva mai posseduta davvero. Lei era stata costretta ad abituarsi al cambiamento, ma senza l'appoggio che suo marito avrebbe dovuto darle. Le aveva voltato le spalle, subito dopo la prima notte di nozze, concentrandosi su quel fatidico erede e sulla guerra da vincere. Cregan si fermò di fronte una statua di granito, rappresentante uno dei Re del Nord che aveva preceduto lui, suo padre, e suo padre ancor prima. «Brandon il Costruttore,» annunciò il lupo, indicando quel viso immobile e granitico che reggeva una spada e al cui fianco sedeva mansueto un meta-lupo. Naerys lo guardò, corrugando la fronte. «Raya mi spiegò, tempo fa, che fu lui ad erigere la Barriera durante l'Era degli Eroi» Lord Stark annuì compiaciuto. «E' esatto, mia signora»

Poi passarono oltre, reggendo una torcia affinché potessero orientarsi meglio. Si fermarono nuovamente, questa volta di fronte ad un altro Re. «Torrhen Stark, il Re in ginocchio» e citando quel nome, la Principessa rimembrò le lezioni di storia con la sua Septa da bambina. «Lui fu l'ultimo Re del Nord, prima di inginocchiarsi giurando fedeltà a Aegon Targaryen, il Conquistatore»

Naerys lo guardò. Fissò attentamente quei baffi duri e lunghi, quegli occhi vuoti e senza pupille, ed ebbe un fremito. Lì era cominciato tutto. Lì, la dinastia del drago aveva conquistato ogni regno.

«E lui è Rickon Stark, mio padre» sospirò Cregan, sentendosi improvvisamente vulnerabile, quasi quell'uomo fosse tornato in vita soltanto per rimproverarlo di ciò che aveva errato. Quegli occhi lo fissavano, quella bocca pareva voler aprirsi e parlargli. E Naerys notò immediatamente quanto le mani di suo marito avessero cominciato a tremare.

«Mio signore..» mormorò preoccupata, cercando di afferragli le mani. E nel farlo, le ritrasse. Erano gelide. «Dovete scusarmi, ma..lui era una colonna portante della mia vita.» il Lord deglutì. «Lui..lui diceva sempre che l'onore è ciò che regge la nostra famiglia da secoli. Onore che ho rispettato, ma che ho anche messo da parte quando voi mi avete sposato, perché come uno stolto ho temuto..-»

Naerys, questa volta, gli riafferrò le mani e le strinse tra le sue, calde come sangue di drago. «Cosa avete temuto, mio signore?» domandò a pochi centimetri dal suo viso. Come una calamita, entrambi si sentivano spingere verso l'altro da una forza esterna. La vulnerabilità di lui lo spogliò da ogni cosa. «Che avrei perso anche voi..» l'argentea sapeva della prima moglie di Lord Stark, morta per dare alla luce Raya. E si rattristò. Forse lui non l'avrebbe mai amata come aveva fatto con lei..

«Io ho temuto di perdervi benché non credo di meritare il vostro amore..ma ora..ora ho capito di desiderarlo»

«Non sentitevi costretto soltanto perché credete di dovermi qualcosa, Lord Stark..Io amo i nostri figli, dal momento in cui sono venuti alla luce, ma se dovete forzarvi a ricambiare il mio affetto per un senso del dovere, allora preferisco soltanto essere..tollerata, e trattata bene »

Cregan Stark scosse il capo con forza. «Naerys..» e per la prima volta lei lo udì pronunciare il suo nome. Ancora qualche centimetro, e forse i loro nasi si sarebbero sfiorati. «Non forzerei mai me stesso ad amare una donna. Ma tu, con i tuoi capelli d'argento, le tue labbra rosse e gli occhi ametista, quella notte di nozze mi hai stregato. L'ho negato a me stesso come uno sciocco e adesso..adesso mi rendo conto di quanto vi desidero.» Le fronti cozzarono dolcemente l'una contro l'altra. E Naerys sentì il cuore esploderle nel petto, quando schiuse gli occhi per ricordare quanto caldo e piacevole fosse stato quella notte, in quel talamo. «Siete stato via troppo a lungo, non credete di dover rimediare?» 

Cregan, a quelle parole così audaci, si sentì avvampare. «Naerys-» balbettò, ma ella non volle udire oltre, fiondandosi su quelle desiderabili labbra con così tanto ardore che, se Cregan non l'avesse retta tra le braccia, le sue ginocchia avrebbero ceduto. Schiocchi umidi e sospiri spezzati riempirono le cripte, mentre le mani del lupo scivolavano ovunque egli potesse toccare. Prima di rendersi conto che forse quello non era il luogo adatto.

❝🐉🐺❞

𝐬𝐦𝐮𝐭!

Abbandonarono le cripte, correndo tra la neve e tenendosi per mano mentre ridevano come bambini. Sia Maestro Dariss che Septa Rosey parvero stralunati di vederli in quel modo, come una vera coppia innamorata. Poi entrambi sparirono oltre la serra di vetro, e scesero verso le sorgenti calde sotterranee.

«Ci sei già stata qui?» domandò sorpreso Cregan, nel vedere con quanta sicurezza la Principessa stesse scendendo quei gradini. «Amo le sorgenti calde..mi fanno pensare a Roccia del Drago» rispose lei, correndo verso il bordo della vasca. E con immensa gioia, notò il vapore risalire fin oltre la sua testa. «Volete..volete fare un bagno?» balbettò imbarazzato Cregan. E quando Naerys annuì con un sorriso dispettoso, sentì il suo basso ventre andare a fuoco. L'aveva vista nuda una volta sola. Ed una volta sola era bastata per farlo impazzire. La Principessa cominciò a sfilarsi stivali e pelliccia sotto lo sguardo stralunato del Lord, che – immobilizzato – la guardava come si ammira un'opera d'arte. Poi l'abito crollò al suolo, le calze furono sfilate con fretta, e a rimanere a nascondere le grazie della dolce Naerys fu una semplice sottana. «Potreste aiutarmi a sciogliere i nodi della mia...-» il lupo non se lo fece ripetere due volte. La raggiunse con una falcata, e la fece voltare, ammirando quella pelle bianca e candida come la neve. Fece scorrere le proprie dita con delicatezza sulle spalle di Naerys, fino al fondo della sottana. Slacciò i nodi, poi lei gli si voltò nuovamente per guardarlo negli occhi. E sempre guardandolo negli occhi, con bocca schiusa e cuore in delirio, lasciò cadere la sottana a terra.

Cregan sentì il sangue salirgli al cervello. Lui doveva averla. Le dita, tremanti, sfiorarono i suoi seni e l'aureola. Quando Naerys sospirò come la prima volta che l'aveva toccata, lui credette di perdere il senno. «Toglietevi i vestiti» ordinò impaziente Naerys, e Cregan non obbiettò affatto. Si liberò di qualsiasi cosa, lasciando esposti lati di lui estremamente vulnerabili. Come la sua virilità. E seguì sua moglie nelle sorgenti, ammirandone il sinuoso corpo nonostante avesse messo al mondo dei figli poco più che una settimana prima. La Principessa schiuse gli occhi quando il calore dell'acqua la cullò, facendosi scappare un sospiro. Cregan la raggiunse e l'abbracciò da dietro, non riuscendo più a resistere davanti a cotanta bellezza e desiderio. La strinse a se, finché lei non decise di voltarsi nuovamente, raggiungendo un appoggio per la schiena.

«Sei bellissima..» le mormorò disperato ad un orecchio, cominciando a baciarle il collo mentre le mani esploravano al di sotto dell'acqua calda le gambe di Naerys, che dovette trattenersi. Istantaneamente, lei le aprì desiderosa di contatto. «Rischio di perdere la ragione con questa vostra spavalderia» in quel momento Naerys, mentre rispondeva all'improvviso bacio di suo marito, ne guidò una mano nel mezzo delle proprie cosce, desiderando di sentirlo vicino più che mai. «Cosa fate-» L'argentea esplose in un gemito strozzato quando sentì le dita di lui entrarle in profondità. Boccheggiò, mentre le si rivoltavano le viscere. Cominciò a muoversi in direzione di esse, ma sentiva che non le bastavano affatto. « Naerys, per l'amore degli Dei..» le ansimò contro la bocca Cregan, portandola allo stremo . «Quelle non mi bastano più» ammise, avvolgendo le gambe attorno ai fianchi del lupo, che a quel contatto, sentì la propria virilità ritrarsi e contorcersi.

Cregan non ci mise molto ad obbedire. Mentre l'acqua si agitava insieme ai loro movimenti, la penetrò con un movimento secco, strappandole il respiro. E la strinse a se, la morse, la baciò, spingendosi sempre con più voracità dentro di lei finché non la vide ribaltare gli occhi all'indietro e rilasciare un lungo e rumoroso gemito.

«Vi amo Naerys»

𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐎𝐍𝐆 𝐎𝐅 𝐈𝐂𝐄 𝐀𝐍𝐃 𝐅𝐈𝐑𝐄 [𝐇𝐎𝐓𝐃]- 𝐂𝐫𝐞𝐠𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora