𝟐𝟗. 𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤𝐟𝐲𝐫𝐞

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 La minaccia era reale

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La minaccia era reale. Era vicina. Naerys aveva paura per la sua famiglia, per i suoi figli: smise di dormire per occuparsi di trovare un modo di combattere quelle creature, qualora fossero giunte; aveva setacciato librerie, mandato corvi a Grande Inverno, e quando alla porta della biblioteca si presentò Maestro Dariss in persona, con un tomo sotto al braccio ed un pastrano nero di pelle, la Principessa sembrò quasi smettere di temere.

«L'acciaio di Valyria, mia signora, è la risposta alla vostra domanda,» furono quelle le parole che l'uomo le rivolse, prima che giungesse Cregan Stark con il seguito della Regina. «Dalle Torri Gemelle giungono brutte notizie» si intromise Rhaenyra. «Casa Frey è caduta. » Ed un brivido freddo percorse la schiena dell'argentea, che da tempo aveva ormai abbracciato la casa di suo marito e la sua gelida temperatura. «Maestro Dariss dice che un modo esiste, per sconfiggere gli Estranei. E per quanto Aegon il Conquistatore fosse un sognatore, la profezia non ci darà la risposta. I draghi, inoltre, saranno inutili contro quelle creature,»

L'uomo calvo si fece avanti, fece un inchino alla Regina e aprì il pastrano per tirare fuori vetro di drago. Nero, lucido. Ci si poteva persino specchiare per quanto fosse particolare. Quello era l'unico mezzo a disposizione, che tuttavia sembrava scarseggiare. Rhaenyra afferrò uno di quei pezzi di vetro, osservandolo con circospezione. «Roccia del Drago potrebbe predisporre di tale vetro,» suggerì, per poi aggiungere. «Anche la daga di mio padre potrebbe funzionare..non siamo del tutto sprovveduti. Abbiamo spade di acciaio di Valyria, ma temo che Sorella Oscura sia andata perduta dopo la dipartita di mio marito,»

«BlackFyre è vostra, madre,» ricordò Naerys «E forse potremmo fondere spade più grandi per farne daghe o frecce o qualsivoglia arma. Ne avremo bisogno, se vogliamo sopravvivere.» 

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Naerys ne aveva sentite di storie: sui primi uomini, sui Rhoynar e sui figli della foresta. Ma sugli Estranei, tutti sembravano tacere. Finché la minaccia non era diventata reale, qualsiasi uomo avrebbe sbeffeggiato l'altro con uno scappellotto, affermando «Gli Estranei sono spariti da migliaia di anni, bifolco!» 

«Perché crucciarti su quel libro?» Lord Stark si era coperto a metà busto, per via del calore che la loro camera emanava. Osservava sua moglie, chinata sul libro che Maestro Dariss le aveva portato. E non si dette pace. «Per tanto tempo ho creduto che la nostra disfatta sarebbe accaduta a causa dei semi della discordia seminati da mio nonno Viserys,» affermò l'argentea, alzando gli occhi dal libro per puntarli in quelli di Cregan. «E adesso, dopo generazioni in cui si sono tramandati lo stesso sogno, mi pare di capire che il vero nemico non è mai stata la dinastia Targaryen, ma ciò che c'è là fuori » 

Difatti la Principessa aveva ragione. Peccato che ora sua madre avesse in mente altro per lei: renderla principessa di Roccia del Drago qualora ella fosse perita in battaglia. Lei era la primogenita. Naerys era il futuro della dinastia.

E Rhaenyra avrebbe fatto qualsiasi cosa per impedire la disfatta della dinastia del drago.

𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐎𝐍𝐆 𝐎𝐅 𝐈𝐂𝐄 𝐀𝐍𝐃 𝐅𝐈𝐑𝐄 [𝐇𝐎𝐓𝐃]- 𝐂𝐫𝐞𝐠𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora