𝟑𝟎. 𝐓𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝 𝐋𝐨𝐧𝐠 𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭

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Trascorsero due cicli di luna, prima che la notte calasse al di là della città, decretando l'inizio di un regno prosperoso o la fine dell'intera umanità, così come la si conosceva e da come era stato calcolato dai Maestri

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Trascorsero due cicli di luna, prima che la notte calasse al di là della città, decretando l'inizio di un regno prosperoso o la fine dell'intera umanità, così come la si conosceva e da come era stato calcolato dai Maestri. Tutto il regno si era riunito per combattere, perfino i dorniani che - con i Targaryen - non avevano avuto un bel trascorso: armaioli, cavalieri, persone comuni, e persino donne e bambini avevano insistito per combattere contro la Seconda Lunga Notte. Qualora il corno dei guardiani della notte, giunti in soccorso del reame, fosse suonato tre volte, allora Naerys e tutta Approdo del Re avrebbe saputo. E avrebbero combattuto.

«Le armature valyriane potrebbero attutire i colpi, » bofonchiava Maestro Dariss con uno dei cavalieri dorniani «ma ferirebbero chi la indossa» terminò l'uomo dalla pelle olivastra, maneggiando la corazza. Naerys si aggirava, già vestita, con una lunga treccia che le ricordava la conquistatrice e che sperava le avrebbe dato coraggio, per la stanza zeppa di uomini e cavalieri che provavano pezzi d'armature. Le frecce, le spade, le balestre, gli scorpioni e tutto ciò che era in loro possesso era stato forgiato appositamente per la speranzosa vittoria. «Non vi crucciate, Principessa,» Lord Corlys, il serpente di mare, non era affatto invecchiato dall'ultima volta che l'aveva visto. Le porse un inchino, e le indicò l'uscita. «Sarebbe meglio allontanarsi da qui, non ne convenite?» aggiunse. Naerys annuì. «Sono grata che siate sopravvissuto alla danza..anche se compiango l'amata Rhaenys..»

Corlys si rabbuiò all'istante «Anche voi avete fatto sacrifici enormi, Principessa» rispose, cercando di cambiare discorso, cosa che Naerys colse al volo. Lui non voleva parlare della sua amata perduta. E quando si avviarono tra i vicoli di Approdo del Re, quasi l'argentea rimpianse Grande Inverno. «Al freddo ci si abitua,» sospirò «Ma adesso non nascondo di esserne terrorizzata. Degli Estranei so poco e nulla, chi li ha creati, chi li comanda, perché razziano e uccidono-» Naerys ingoiò un singulto. «Temo per i miei figli»

❝🐉🐺❞

Raya stava giocando nel decifrare ciò che vi era inciso sulla daga che da Viserys era passata a sua figlia. Puro acciaio valyriano forgiato da mani esperte. «Mi insegnerai Rys?» e a Naerys le si strinse il cuore. «Vuoi sapere cosa c'è scritto?» le domandò, e Raya afferrò la daga con maggior sicurezza, seguendo la sua matrigna verso un piccolo focolare. Naerys le intimò di sfoderare la spada e di immergere la lama tra le fiamme, così che ella potesse leggere. Quando si fu riscaldata a sufficienza, Naerys prese parola. «Dal mio sangue proviene il principe che fu promesso, e sua sarà la canzone del ghiaccio e del fuoco» recitò ad alta voce, ipnotizzando la giovane Stark. «Un giorno ti spiegherò tutto, lo prometto. Ma come hai avuto questa daga?»

Raya sorrise furba. «La Regina me l'ha donata. Dice di vedere del potenziale in me,» E forse, Rhaenyra Targaryen non aveva poi tutti i torti.

❝🐉🐺❞

La luna era alta in cielo, e mille focolari erano accesi mentre tutti i soldati avevano preso posizione. «Noi non cadremo!» esclamò fiera la Regina, in prima linea nella sua armatura rossa. «Non oggi!» e al seguito tutti innalzarono il vessillo di casa Targaryen urlando «Non oggi!» Le mura avrebbero retto, questo si promise Naerys, mentre pensava ai bambini, a tutti i bambini della loro famiglia nascosti nei sotterranei dove riposava il teschio di Balerion il Terrore Nero. Raya, Daenerys e Rickon. Aerea. Maekar e Vaella.

«Sorella,» sopraggiunsero i tre dalla folta chioma scura, seguiti da Cregan nella sua armatura migliore. «Il corno non accenna ancora a suonare?» si domandò lei, percependo una mano infilarsi nella sua. Era quella di suo marito. «C'è ancora speranza che questa notte passi e..- » ma per Lucerys nemmeno il tempo di terminare la sua frase, che il corno suonò la prima volta. Quasi Naerys l'avesse richiamato. I battiti cominciarono a farsi furiosi, impetuosi. «Sono tutti al sicuro?» domandò a Cregan con voce tremula, mentre la sua mano si stringeva attorno all'elsa di una spada che non aveva mai usato. Lui annuì, e le strinse la mano libera ancora più forte. «Qualunque cosa accada..ti amo» ma lei lo zittì con occhi acquosi, scuotendo la testa. E il corno suonò una seconda volta. Alla memoria tornarono quegli occhi blu, quei bambini morti dalle ossa ben visibili, ed ebbe un tremito.

«Chi comanda l'armata dei non morti? Non me lo hai mai voluto dire.. Ora, prima che il corno suoni un'ultima volta, voglio saperlo.» Cregan Stark deglutì pesantemente. Come poteva lui, protettore del Nord, non sapere? Era ovvio che lo avesse tenuto nascosto appositamente per non turbarla.

«Il Re della Notte. E' lui che dovremmo sconfiggere se vogliamo che la sua armata cessi di esistere.»

Il corno suonò la terza volta, e il panico si scatenò.

❝🐉🐺❞

I bambini, assieme alle loro balie, non sapevano affatto cosa stesse accadendo. Ma Raya, ch'era cresciuta abbastanza da capire che là fuori vi era il pericolo, ricordando di avere la daga della Regina, escogitò un piano per uscire da quei sotterranei e andare in soccorso degli uomini e delle donne che stavano combattendo per proteggere le mura della città. Aveva sentito il corno suonare tre volte, e ad ogni rombo, le si erano ghiacciate le vene. Ma lei era fatta di ghiaccio, Raya Stark. Non poteva starsene ferma lì, a sperare di non morire mentre fuori c'era il caos. Che la battaglia fosse cominciata o meno, doveva uscire di lì. «Devo fare pipì,» si lamentò con Septa Rosey, ma quella era così tremante di paura che con un cenno lasciò andare Raya dietro uno dei muri, senza nemmeno obbiettare.

Fu così che Raya Stark fuggì, esplorando il ventre del castello fino al giungere dei corridoi che portavano al Fortino di Maegor. «Dove devo andare?» si domandò ad alta voce, mentre le urla della battaglia infuriavano in lontananza. Corse a perdifiato, stringendo la daga con forza mentre, ad un tratto, non vide l'albero cuore. Così simile a quello di Grande Inverno, che la attirò come una calamita. Come una magia. Raya era ipnotizzata, l'albero la chiamava. E passo dopo passo, si ritrovò sotto ai raggi lunari che carezzavano le foglie rosse dell'albero. Ne carezzò la corteccia, ne saggiò la ruvidità, finché un rumore non la riportò alla realtà. Come ghiaccio che si rompe, crack, e Raya si voltò scattante.

Una cosa, che aveva l'aspetto di un uomo, fatto di completo ghiaccio, la fissava mentre le si avvicinava. E così Raya si ricordò della daga, dell'acciaio Valyriano, e la nascose dietro la schiena nonostante tremasse di paura. Aveva solo otto anni, eppure quella notte qualcosa scattò in lei. Il coraggio dei lupi, il richiamo della luna. Si lanciò verso il nemico, ma prima che potesse piantargli la daga nel ventre, il Re della Notte la afferrò per il collo: Raya, svelta come un furetto, lasciò scivolare la daga all'altra mano, e senza pensarci due volte, trafisse l'uomo di ghiaccio. Come cristalli, il Re della Notte esplose in mille pezzi, come il suo seguito al di là dei cunicoli e delle strade, ma anche quelli che non erano riusciti a superare le mura.

Raya Stark aveva salvato i Sette Regni.

𝐄𝐏𝐈𝐋𝐎𝐆𝐎

Raya Stark divenne immediatamente l'eroina dei Sette Regni, e designata da suo padre come sua succeditrice, a soli otto anni appena compiuti venne onorata dalla Regina lasciando che il Nord diventasse un regno a se. Cosa che smosse i dorniani, i quali avrebbero potuto richiederlo e ottenerlo, ma non lo fecero per tenere fede alle promesse fatte a Rhaenyra.

Maekar e Daenerys divennero promessi, così come Rickon e Vaella. Per Aerea, invece, la Regina aveva altri piani, che soltanto divenuta adulta avrebbe compreso: infatti, l'avrebbe promessa a Joffrey. Con il succedere al Trono, le cose erano state gestite egregiamente: dal momento che Naerys era la Lady di Grande Inverno, Jacaerys aveva rinunciato al trono e Lucerys aveva ereditato il trono di legno, Rhaenyra avrebbe reso suo successore probabilmente, un'altra donna.

Aerea Velaryon.

𝐟𝐢𝐧𝐞

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𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐎𝐍𝐆 𝐎𝐅 𝐈𝐂𝐄 𝐀𝐍𝐃 𝐅𝐈𝐑𝐄 [𝐇𝐎𝐓𝐃]- 𝐂𝐫𝐞𝐠𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora