La Danza dei Draghi è ancora in stallo: si cominciano a sancire le prime alleanze, per la conquista del Trono. Neri e Verdi si schierano apertamente da una parte all'altra, entrambi fermi nelle loro convinzioni. Tuttavia la Delizia, un tempo amata d...
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Attraversando la Strada del Re, Nēdenka che solcava i cieli, e i due gemelli che giocavano nella carrozza, Naerys si domandò come sarebbe stato tornare a casa. Non ad Approdo del Re, bensì a Roccia del Drago, dove suo fratello Jacaerys risiedeva con Baela e la sua famiglia. Si chiese se il calore le avrebbe recato sollievo, oppure fastidio ora che si era abituata al gelo di Grande Inverno. Rickon si agitò contro sua sorella Daenerys, rubandole il modellino di un drago, quasi a volerla sfidare. La piccola allora gli sfilò il meta-lupo intagliato dalle manine. «Crescono così in fretta..» si ritrovò a riflettere Lord Stark, ancora stringendo la mano della Principessa nella sua. E in effetti, mesi erano trascorsi prima che Rhaenyra mandasse un corvo di risposta alla richiesta di sua figlia. «Siamo ancora alla ricerca dell'usurpatore, non volevo che vivessi il clima delle rivolte giù in città,» le aveva risposto sua madre. E così erano trascorsi otto mesi dalla nascita dei piccoli, prima che si infilassero in quella carrozza e si mettessero in marcia per la capitale. Sarebbe trascorso più di un mese, questo era certo.
«A volte mi domando ancora se mi biasimi..» mormorò Cregan, cogliendo l'attenzione di Naerys che si allarmò, spalancando i suoi occhioni ametista. «Biasimarti? E per cosa?» rispose lei, quasi dimenticandosi di non essere soli e che c'era Septa Rosey a tenere d'occhio Raya e i bambini. «Ti ho voltato le spalle subito dopo la prima notte di nozze, ti sono stato lontano quando avevi più bisogno e poi..sono partito per la guerra senza sapere se sarei tornato. Mi importava del bambino, è vero..ma questo prima di imparare a conoscerti davvero»
Naerys ci provò, davvero ci provò, a rimembrare l'astio che provava un tempo nei suoi confronti. Ma non ci riuscì, perché riusciva soltanto a sentire l'amore puro e sincero ch'era sbocciato quando si erano rivisti. I loro figli erano riusciti ad unirli. «Non ha più importanza per me, Creg. Voglio costruire giorno per giorno ciò che abbiamo faticato per ottenere, non voglio rimanere legata a "se" o "ma"»
Cregan Stark si domandò quale divinità l'avesse benedetto con l'arrivo di quella donna a Grande Inverno, e cosa avesse fatto per meritarla. Era nato tutto da un patto politico, da un accordo matrimoniale, ed era finita con l'amore. Quell'amore che sua madre gli raccontava prima di andare a dormire, quasi fossero soltanto favole, ma in cui lei credeva fermamente. Cregan accostò il proprio viso a quello dell'argentea, lasciando che i loro nasi si sfiorassero, e sorrise, prima di baciarla dolcemente a fior di labbra. «Presto sarai a casa, amore mio»
Manca veramente poco alla fine :(
Non volevo troppo angst, di quello ne sono già pregni i miei racconti su Aemond lol