La Danza dei Draghi è ancora in stallo: si cominciano a sancire le prime alleanze, per la conquista del Trono. Neri e Verdi si schierano apertamente da una parte all'altra, entrambi fermi nelle loro convinzioni. Tuttavia la Delizia, un tempo amata d...
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Quando Naerys aprì gli occhi, la prima cosa che notò fu l'assenza di Cregan al suo fianco. La sua parte di letto era fredda da parecchio tempo. Ella non se ne curò più di tanto, nonostante i ricordi fossero perfettamente vividi nella sua mente e sulla sua pelle. Poi, con un sospiro, rotolò su un altro fianco. Un timido raggio di sole squarciò coraggiosamente la coltre di nubi, infiltrandosi nella stanza e creando un gioco di luci e pulviscolo che per qualche istante rapirono la Principessa. Tuttavia, nel momento in cui quel sottile e flebile stralcio di sole svanì, coperto prepotentemente da un nuvolone grigio, Naerys si ridestò e la consapevolezza ormai non più nuova di doversi abituare alle mura rocciose e fredde di Grande Inverno, alla poca illuminazione, e alle coperte pesanti di lana, le trapassò la mente.
Dall'altra parte, la capitale del nord aveva cominciato a mobilitarsi sin dalle prime luci dell'alba. Gli stallieri portavano da mangiare ai cavalli e al bestiame, gli armaioli preparavano spade, falci e qualsiasi oggetto appuntito potesse avere un aspetto pericoloso, ed infine, ufficiali e consiglieri si erano riuniti nella fortezza grande insieme a Lord Stark per discutere di guerra: era giunta, infatti, la notizia della conquista di Daemon sul castello di Harren il Nero, e come conseguenza Rhaenyra aveva voluto cominciare ad avanzare verso la capitale. Richiedeva quindi i soldati del nord, come prestabilito. Avvolto in un mantello pesante, e seguito dalla sua lupa Temeria, Cregan Stark si alzò dalla tavola. Lasciò su di essa una tazza di latte caldo con il miele, ancora fumante, per porgere a Maestro Dariss una lettera di risposta, e assicurarsi che egli la spedisse. «La mia signora mi darà presto un figlio,» dichiarò con serietà, e il Maestro non osò obiettare. Era un dato di fatto, ed in cuor suo sperò che per Naerys non fosse stata un'esperienza troppo dura. «..E dal momento che la Regina Nera ha rispettato i patti, il Nord si unirà alla Danza.»
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Dopo una colazione abbondante composta da frutta, pane e miele, latte caldo e delle mandorle, Naerys si preparò alla giornata. Non aveva idea alcuna di come avrebbe trascorso il suo tempo: Rosey era entrata, le aveva rivolto un sorriso di gentilezza, e si era adoperata nel prepararle un bagno caldo, senza accennare a nulla. Per cui ella ipotizzò che avrebbe passato la giornata ad esplorare il castello, benché l'idea del freddo non la entusiasmasse. Era la nuova Lady di Grande Inverno, ma nessuno l'aveva preparata a quel momento. «Una passeggiata, mia signora?» aveva domandato la Septa, e Naerys aveva annuito. Notando quanto ella tremasse come un uccellino, Rosey si premurò di renderle noto che vi fosse un luogo, lì vicino alla fortezza, chiamata Serra di vetro, riscaldata da sorgenti sotterranee in cui poter fare il bagno, che la rendevano un luogo caldo e umido, ed in cui venivano coltivati frutta, ortaggi e fiori.
«Potete portarmici, Rosey?» La vecchia Septa annuì, anche se la Principessa non poté vederlo perché le stava stringendo il corsetto. Questo era color avorio, e nonostante fosse un tono molto caldo, non rese affatto giustizia alla pelle candida della Principessa. «Per strada ne approfitterò insegnandoti le regole del castello, mia signora» continuò Septa Rosey, facendo voltare Naerys per controllare che anche il corpetto fosse in ordine. « Regole?» le fece eco la giovane, con la fronte increspata dalla confusione. «Si, mia signora. Ora che siete Lady di Grande Inverno avete delle responsabilità. Raya, inoltre, ha bisogno di un riferimento femminile. Di una madre»
Naerys annuì brevemente. «Allora forse la Serra potrebbe aspettare, non ne convenite?»
« Non correte piccola colomba, lasciate che sia io a guidarvi»