Confusione

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Le note di una canzone di Lucio Battisti – "Io vivrò (senza te)" – riempiono la stanza. Giulia è persa nei suoi pensieri, e le parole sembrano riflettere la sua stessa incertezza. Ogni nota è un piccolo graffio, una dose amara di quel vuoto che cresce dentro di lei.

Andrea si sposta per spegnere la musica, ma Giulia lo ferma con un gesto. "Lasciala," mormora, il tono un po' più teso di quanto volesse. Lui annuisce, lasciando la musica a riempire lo spazio tra di loro.

Giulia si siede al tavolo e prende il suo diario, cercando di mettere ordine nella confusione che si porta dentro. Senza preavviso, le parole iniziano a scorrere dalla penna, una confessione silenziosa:

"Mi sento un'ombra trasparente, come se fossi fatta di vetro. Ogni cosa scivola via, ogni parola cade nel vuoto. Non ho il coraggio di parlare, e forse tu non hai più il desiderio di ascoltare. Ma io non posso fare altro che sentire, e questo mi consuma. C'è un pezzo di noi che mi sembra già perduto, eppure continuo a cercarlo, come se potessi rimetterlo insieme da sola."

Andrea, osservandola da lontano, si avvicina con passo esitante. "Che cosa stai scrivendo?" chiede, tentando un approccio.

Giulia chiude il diario e lo guarda, sperando di vedere nei suoi occhi qualcosa di più. "Sto cercando di capire," risponde, quasi in difesa. "A volte vedo le cose con più chiarezza solo quando le scrivo."

Andrea annuisce lentamente. "Forse è meglio lasciare che certe cose scorrano..."

"Scorrano?" ripete lei, quasi con rabbia. "Lasciare scorrere significa arrendersi senza combattere?"

"Non sempre," risponde lui, lo sguardo che si allontana come se le parole fossero dirette più a sé stesso che a lei.

Giulia abbassa lo sguardo, e dal suo diario emerge un'altra frase, come un pensiero che le sfugge senza controllo:

"Il nostro passato è una collana di perle sparse. Ogni risata, ogni sguardo, sono perle che raccolgo, ma non riesco più a infilare insieme. È come se ogni pezzo fosse sparso in giro, senza più ordine né filo."

Le note di Battisti cambiano, ora "Con il nastro rosa" risuona delicatamente nella stanza. La melodia risveglia in lei un ricordo. La scena di una sera d'estate, Andrea che le prende la mano sotto un cielo carico di stelle, promettendole che ci sarebbero stati sempre uno per l'altra. E ora, tra loro, sembra esserci solo un mare di distanza.

Lei alza lo sguardo, e lui la guarda, come se volesse dire qualcosa. Ma resta in silenzio, bloccato a metà tra un pensiero e il niente.

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