La Cruda Verità

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Quella notte, Giulia non trovava pace. Il pensiero del telefono di Andrea la tormentava, come un tarlo che scavava nella sua mente, insinuando dubbi e paure. La tentazione di scoprire finalmente la verità era troppo forte per resistere. Quando Andrea si addormentò, Giulia si alzò dal letto con movimenti cauti, come se anche l'aria potesse tradirla. Prese il telefono dal comodino e, con mani tremanti, inserì il codice che aveva memorizzato.

Il suono dello sblocco riempì la stanza come un sussurro proibito. Giulia trattenne il respiro mentre lo schermo si illuminava, rivelando un mondo nascosto che ora le apparteneva. Il cuore le batteva furiosamente nel petto mentre scorreva le conversazioni. Ogni messaggio che leggeva era come una pugnalata, ma nulla la preparò a quello che trovò.

"Buonanotte amore mio, non vedo l'ora di sentirti ma ancor più di vederti. Mi manchi tantissimo."
"Ti amo e non so come dirtelo in altro modo, perché non esistono parole più profonde, posso solo fartelo capire."
"Io so di essere al sicuro solo con te."
"Ti amo da impazzire e tu lo sai."
"Tu sei il mio tutto."
"Ti amo talmente tanto da non riuscire a dire."

Le parole erano semplici, ma dietro la loro apparente innocenza si celava una passione che Giulia non aveva mai percepito prima. Quella scoperta la paralizzò, incapace di credere a ciò che vedeva. Centinaia di messaggi, una storia d'amore intensa e appassionata prendeva vita davanti ai suoi occhi. Eppure, quei messaggi si interrompevano bruscamente alcuni mesi prima, segno che la storia era finita. Ma per Giulia, il danno era già fatto.

Sentì un vuoto dentro di sé, una sensazione di perdita indescrivibile. Era come se ogni certezza, ogni fiducia che aveva riposto in Andrea si fosse sgretolata in un istante, lasciando solo il nulla. Cercò di raccogliere i pensieri, ma le parole le sfuggivano, confuse e disperate. Con un gesto quasi meccanico, prese il suo diario e scrisse:

"Mi specchio e vedo ciò che sembra in me. Non è tutto qui, lo so, ma non riesco a sorridere perché in fondo lo so. Ho buttato la mia maschera e non so dove andare. Mi sembra tutto così diverso. Non è giusto, ma ancorarsi a questi pregiudizi mi fa solo male. E adesso? Non lo so. Vedo banchi di nebbia che mi attraversano la mente. Nulla e ancora il nulla mi si attorciglia addosso. Che fare? Aspettare e vedere se mi si calma addosso la mia stessa ombra. Non ci sono verità assolute, ma solo piccole sensazioni che mi fanno solo stare male. È una verità che non mi piace e mi fa solo ancorare. Il progetto è distrutto, ma si può solo sperare di rafforzare i propri attimi di vento. Non so più se sono ingorda di vita o se sono solo la vetrina dei miei se e ma. Rallento ancora un po' e vedo se ci sarà un percorso più mio. Per ora devo solo abbozzare e riempirmi di parole strane. Non vengono da sole, ma sanno di verità da accettare in sé. È tardi e le luci sono solo un po' più spente, ma attraversano la mente che bugiarda è. Domani ci sarà il mio stesso processo. Dove contestare quello che il mio buon cuore non fa altro che ricacciare. È tardi, non sono più niente. Domani forse ci sarò, ma ora che altro ho? Domani come se fosse adesso e il mio corpo si farà un processo. Domani sarà migliore o peggiore e chi lo sa. Domani forse vengo anche io di qua."

Chiuse il diario con un gesto lento, come se stesse chiudendo una parte di sé che non voleva più vedere. Il peso sul petto era schiacciante, il dolore sordo si diffondeva in tutto il corpo. Le parole lette erano come coltelli affilati che laceravano profondamente. La rabbia e il dolore si mescolavano, creando un vortice di emozioni che la faceva sentire indifesa.

Seduta sul letto, le lacrime scesero silenziose. La sua mente ripercorreva ogni momento passato con Andrea, ogni parola, ogni gesto, ora macchiati dal tradimento. La fiducia e la speranza si sgretolavano, come un castello di sabbia spazzato via dalle onde.

Giulia si alzò, cercando sollievo, e si avvicinò alla finestra. Guardò fuori, verso l'oscurità della notte. Il suo mondo, un tempo pieno di luce, ora sembrava avvolto da un'ombra profonda. Ogni fibra del suo essere gridava vendetta, ma sapeva che non era quello che voleva davvero. Desiderava solo capire, sapere perché.

La notte trascorse lentamente. Ogni minuto era un'eternità. Giulia non riusciva a dormire, tormentata da pensieri sempre più bui. Sapeva di dover affrontare Andrea, ma non era pronta. Aveva bisogno di tempo per raccogliere le forze, per accettare la verità che l'aveva distrutta.

Il mattino seguente, si alzò stanca e svuotata. Guardò Andrea, che dormiva, e si chiese come quella stessa persona che aveva amato potesse averle fatto tanto male. Ogni respiro, ogni movimento nel sonno, era un promemoria del tradimento.

Uscì di casa per cercare pace nei luoghi familiari. Le voci, il rumore delle auto, tutto sembrava ovattato, lontano. Il mondo esterno le appariva come una realtà parallela, distante dalla tempesta interiore.

Tornò a casa più determinata. Non sapeva ancora come affrontare Andrea, ma doveva farlo. Aveva bisogno di risposte, di chiudere quel capitolo. Preparandosi per la notte, la mente era un vortice di pensieri. Guardò Andrea, ora un estraneo, e si chiese come avrebbe potuto affrontare la conversazione. Nel cuore, sapeva che, qualunque fosse l'esito, non c'era più ritorno. La verità aveva cambiato tutto.

Con il cuore pesante, si sdraiò accanto a lui, ma il sonno non arrivò. Il buio rifletteva la sua anima tormentata. Sapeva che da quella notte avrebbe tratto la forza per affrontare ciò che sarebbe venuto. La verità, per quanto dolorosa, era parte di lei. E domani avrebbe trovato il modo di ricostruire. Ma per ora, doveva accettare quella cruda verità e lasciare che il tempo facesse il suo corso.

Dimmi che è solo AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora